
La sfida del quarto polo

Ha visto la presenza di circa quaranta persone l’assemblea organizzata dai rappresentanti comaschi di Articolo uno – Movimento democratico e progressista che si è tenuta la sera di venerdì 17 novembre al circolo Willy Brandt di Como. L’obiettivo, ambizioso ma urgente, è quello di ricostruire una forza politica di sinistra autonoma rispetto al Pd, accusato da molti ex sostenitori/ sostenitrici di aver rinnegato con le proprie riforme gli stessi ideali a cui la sinistra dovrebbe, per definizione, far riferimento. L’intervento di Emilio Russo ha aperto l’assemblea, a cui hanno partecipato Eleonora Cimbro, deputata di Articolo uno, e i referenti di Possibile e Sinistra italiana a Como, rispettivamente Paolo Sinigaglia e Marco Lorenzini. In sede d’assemblea è stato anche condiviso il documento Una nuova proposta, che intende tracciare un piano d’azione per la nuova alleanza delle sinistre. Leggi e scarica il documento completo.
«L’intento non è costruire un’alleanza tra segreterie di partito, ma promuovere un’idea forte di futuro con il coinvolgimento diretto e attivo della cittadinanza», ha esordito Russo. Focus del programma presentato da Articolo uno vuol essere proprio l’uguaglianza, intesa come antidoto a un “rifiuto” della politica sempre più diffuso (come hanno dimostrato le ultime amministrative a Como), ma anche alle idee neoliberiste che, pur incoraggiando di fatto le disparità economiche a scapito di welfare e diritti, sembrano aver influenzato i principali provvedimenti adottati dal principale partito italiano di centrosinistra negli ultimi anni. A ciò si aggiungono considerazioni di carattere elettorale: a mettere le destre e il Movimento 5 stelle in condizioni di relativo vantaggio, ha puntualizzato Cimbro, non è stato (non per le prime) un effettivo aumento dei loro consensi, ma una generale sfiducia dela cittadinanza verso una sinistra all’impasse; sfiducia che trova ragion d’essere nell’incapacità di costruire alleanze attendibili, sacrificando i principi all’interesse e rendendo l’auto-dicitura “di sinistra” sempre più opinabile.
Un crescente straniamento dalla politica e da chi la rappresenta, sommato a una prolungata tensione economica e alla contrazione del welfare (si pensi, per esempio, al settore sanitario o alla privatizzazione di beni prima comuni, come sta accadendo con l’acqua a Como e provincia), degenera facilmente in un populismo “antipolitico”, mentre proprio dalla politica (non solo “istituzionale”, ma attiva e consapevole) dovrebbe partire la spinta verso cambiamenti in positivo.
Il lavoro, i giovani, l’istruzione e la cultura, l’ambiente, i migranti: sono tutti temi che i governi a maggioranza Pd hanno affrontato, producendo tuttavia situazioni ambivalenti e/o critiche, come l’aumento del precariato, parte delle alternanze scuola-lavoro che offrono agli studenti mansioni non formative né retribuite, il trasferimento all’estero di importanti imprese nazionali; tutte situazioni che non hanno certo favorito l’uguaglianza.
Si intende perciò operare un’inversione di tendenza e restituire dignità al lavoro, come vuole il primo articolo della Costituzione italiana da cui lo stesso movimento prende nome. Si tratta di un percorso non facile, da realizzarsi in tempi brevi, poiché un bipolarismo tra il M5s e le destre alle politiche – si veda il recente caso siciliano – non appare inverosimile; mentre il distacco dalle posizioni del Pd coinvolge anche personalità autorevoli, perfino dall’interno del partito. Spesso, e da tempo, la sinistra italiana è associata alla sconfitta, mentre gli esempi di Jeremy Corbyn e Bernie Sanders, ricorda Russo, dimostrano che un’efficace leadership progressista e democratica può essere (ri)proposta e ottenere ampi consensi. A livello nazionale, una nuova alleanza di sinistra dovrà mostrarsi capace di valorizzare i punti di forza del paese – il lavoro su cui la Repubblica è fondata, l’ambiente, la cultura; aspetti su cui la governance attuale può senz’altro migliorare. Giovani partecipanti all’assemblea raccomandano di insistere su questi e su altri temi, come l’accoglienza dei migranti (richiedenti asilo / rifugiati e non) e l’istruzione. Offrire una valida alternativa ai “delusi” del centrosinistra attuale rappresenta una sfida non facile, pertanto sarà necessaria una partecipazione condivisa e costante. L’assemblea del 17 novembre si è così sciolta con l’invito aperto alla prossima riunione a Como, domenica 26 novembre dalle 10 alle 13 alla Cascina Massée di Albate, quando saranno eletti/e i/le rappresentanti che parteciperanno all’assemblea nazionale di domenica 3 dicembre indetta da Mdp, Si e Possibile. [Alida Franchi, ecoinformazioni] [Foto Alida Franchi, ecoinformazioni]
Presto online sul canale di ecoinformazioni il video di Alida Franchi dell’assemblea.