
Anna Falcone a Como: politica per Costituzione
Si sono presentati risoluti e pronti alla lotta politica le candidate e i candidati di Liberi e Uguali all’incontro di giovedì 8 febbraio nella sala conferenze della biblioteca comunale di Como, guidati da Anna Falcone, candidata capolista alla Camera nel collegio plurinominale di Como, Lecco, Sondrio.
Avvocata cassazionista, esperta in diritto amministrativo, diritto costituzionale e tutela internazionale dei diritti umani, vice presidente nazionale del Comitato per il No alla riforma costituzionale, Anna Falcone non poteva che presentarsi con tono fermo e deciso in difesa della Costituzione e per una sua reale attuazione nella nostra società. È questo il fulcro del discorso con cui ha motivato la propria scelta politica ai cittadini presenti, sottolineando la centralità della Costituzione nel programma di Leu: «Non basta combattere da fuori – ha dichiarato la Falcone – ma è necessario schierarsi per tutelare i cittadini dall’avanzare di una cultura di destra neo fascista. Di fronte a questa situazione, tanti hanno deciso di impegnarsi nell’unica lista che ha l’obbiettivo di battagliare per la Costituzione».
Una lotta quella per la Costituzione che si dovrà obbligatoriamente svolgere in un contesto determinato dalla legge elettorale vigente, definita vergognosa dalla capolista. Una legge che non prevede la possibilità per i cittadini di scegliere chi candidare né di avere la certezza di chi verrà eletto nonostante il proprio voto. Ad oggi, secondo Anna Falcone, la Sinistra si gioca la possibilità cruciale di avere un ruolo in questo Paese sempre più assalito da fascismi, vecchi e nuovi, e da aizzatori di violenza e razzismo come Matteo Salvini. «La Lega Nord attua una barbarie politica, Salvini mette deboli contro deboli» ha affermato la Falcone, sottolineando come questa formazione politica – come diverse altre – non siano altro che espressione di un vero e proprio fascismo pur senza portarne il nome. «La cultura democratica deve tornare ad essere il pilastro del Paese ed è necessario contrastare razzismo e violenza che hanno reso povera la nostra società e la nostra cultura».
Non mancano le critiche al Partito Democratico, in particolare al governo Renzi, reo di aver attuato una totale demolizione dello stato sociale con le modifiche all’articolo 18, il Jobs Act, i tagli lineari a istruzione e sanità. «Renzi ha realizzato quello che non era riuscito a Berlusconi, ha portato l’Italia ad uno stato di debolezza democratica assoluta». La crisi democratica attuale è in parte causata dalla volontà di politici, funzionari e amministratori di rispondere al proprio “capo” piuttosto che al cittadino, in aperta contraddizione con l’articolo 49 della Costituzione che afferma l’assoluta necessità di un metodo democratico per determinare la politica nazionale . «La Sinistra deve trovare unità in un progetto estremamente democratico» sostiene la Falcone, ricordando che un tempo la politica era veicolo di un fine sociale e civico che oggi è quasi del tutto scomparso.
Tra i mostri creati dalle scelte politiche ed economiche degli ultimi anni, il precariato merita un posto di primo piano. Un male sociale che affligge soprattutto la fascia giovane della popolazione e rappresenta una delle cause per cui assistiamo da anni ad un vero e proprio esodo di forze e menti formate in Italia e realizzatesi all’estero. Contribuisce largamente al fenomeno l’incapacità governativa di garantire delle prospettive lavorative e delle gratificazioni professionali ed economiche, fondamentali per permettere a chiunque di costruirsi una vita. Chi rimane in Italia si ritrova in una situazione desolante: quando il lavoro c’è, spesso assume forme contrattuali più vicine allo sfruttamento – per non dire schiavitù – che ad un percorso di formazione e crescita per il futuro. La Falcone cita un dato molto interessante a riguardo: «Abbiamo stimato che i nostri giovani ricercatori che hanno realizzato brevetti all’estero avrebbero contribuito ad un incremento del PIL pari al 3%, se li avessero realizzati in Italia. Noi invece li abbiamo mandati via».
Per chi un impiego l’ha trovato, si pone la questione della sicurezza sul luogo di lavoro. Assistiamo quotidianamente all’aumento costante del dato relativo alle morti bianche, che hanno raggiunto e superato l’allarmante soglia dei 13.000 morti nell’ultimo decennio, come citato da Tino Magni (candidato capolista al Senato nel collegio plurinominale di Como, Lecco, Sodrio, Varese). L’argomento è stato affrontato in apertura anche da Emilio Russo, moderatore dell’incontro, che ha espresso la propria preoccupazione e la propria vicinanza agli operai rimasti feriti nell’esplosione avvenuta il 7 febbraio a Bulgarograsso. Lo stesso Magni ha posto un quesito fondamentale: è il mercato o la persona al centro? E’ impensabile progredire senza riportare l’attenzione sulla persona, la sicurezza degli ambienti di lavoro e l’ecosostenibilità. In questo solco si inserisce il dibattito riguardante il rapporto tra lavoro e innovazione tecnologica: la tecnologia odierna permette di risparmiare ore di lavoro ma a favore di chi? Lo sviluppo tecnico deve essere subordinato ad un miglioramento del tenore di vita dell’intera società e non solo dell’imprenditore. Sostiene la Falcone: «non ci può essere imprenditorialità senza che i lavoratori tornino al centro» e, si potrebbe aggiungere, non ci può essere imprenditorialità senza lavoratori, sempre più sostituiti dalla tecnologia piuttosto che facilitati dalla stessa. Il progresso tecnologico deve essere messo al servizio di uno scopo preciso: liberare tempo.
Diritti, salute, lavoro e felicità: questi i punti cardine dai quali Leu propone di ricostruire il tessuto sociale. «E’ necessario tornare a professare e a credere nei valori che rischiamo di perdere, come giustizia, diritto, solidarietà, legalità» ha affermato Marco Malinverno, candidato alla Camera nel collegio uninominale di Como. In un contesto di generale depressione e sfiducia, Domenico Tammaro e Aurora Longo (rispettivamente candidati al Senato nel collegio plurinominale di Como, Lecco, Sondrio, Varese, e alla Camera nel collegio plurinominale di Como, Lecco, Sondrio) sostengono che questi valori debbano animare l’azione della Sinistra e riavvicinare i giovani, sempre meno padroni del proprio futuro, alla politica e all’impegno sociale. Ogni giorno è possibile assistere ad esempi di buona cittadinanza basati su questi valori: la Falcone cita il caso recente del Cea – Consorzio Energia Acque di Roma – che ha stipulato un accordo sindacale che disattende il Jobs Act a favore dei diritti dei lavoratori. Una testimonianza di impegno civile e giustizia sociale non indifferente e non isolata.
Lo Stato deve tornare ad essere investitore ed innovatore per poter dare al Paese la forza di cambiare rotta e riuscire a neutralizzare le pericolose derive che si presentano all’orizzonte. L’augurio di Giuseppe Nigro, candidato al Senato nel collegio uninominale di Como, Busto Arsizio, Saronno, è di poter assistere il 5 marzo ad una concentrazione di forze ed energie tali da promuovere la rinascita del Paese, nella speranza che ciò si realizzi nel rispetto dei valori e dei principi della Costituzione. [Vincenzo Colelli, ecoinformazioni]
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