Manchi tu nell’aria/ L’Italia liberata. Storie partigiane di Daniele Biacchessi e musica live dei Gang

La guerra di liberazione dalla dittatura nazifascista e dalla occupazione tedesca viene raccontata attraverso le tante storie di resistenza che hanno fatto l’Italia e cambiato il corso della Storia.
Inizio spettacolo alle 21. Serata in collaborazione con Arci Como, Anpi Como e Cgil Como

Una grande narrazione popolare e collettiva che ripercorre i luoghi dove ancora vivo è il ricordo delle migliaia di persone che hanno pagato a caro prezzo gli ideali di democrazia e libertà.

“L’Italia liberata” è un progetto multimediale sulla Resistenza, una storia corale e necessaria che Daniele Biacchessi e l’Associazione Ponti di memoria, spinti dall’urgenza di non disperdere la memoria, riversano in un racconto frutto di un intenso studio basato su documenti storici, d’archivio, testimonianze, atti giudiziari, soprattutto di storie partigiane inedite.

La guerra di liberazione dalla dittatura nazifascista e dalla occupazione tedesca viene raccontata attraverso le tante storie di resistenza che hanno fatto l’Italia e cambiato il corso della Storia.
Una grande narrazione popolare e collettiva che ripercorre i luoghi dove ancora vivo è il ricordo delle migliaia di persone che hanno pagato a caro prezzo gli ideali di democrazia e libertà.
“L’Italia liberata” è un progetto multimediale sulla Resistenza, una storia corale e necessaria che Daniele Biacchessi e l’Associazione Ponti di memoria, spinti dall’urgenza di non disperdere la memoria, riversano in un racconto frutto di un intenso studio basato su documenti storici, d’archivio, testimonianze, atti giudiziari, soprattutto di storie partigiane inedite.
Prima di “L’Italia liberata” c’è stato “Orazione civile per la Resistenza”, uno spettacolo in scena dal 2011, diventato poi libro per Promomusic, e tornato sui palcoscenici in versione solista, accompagnato dai Gang e Michele Fusiello.
Dopo centinaia di repliche in sette anni, il progetto si allarga: diventa un nuovo spettacolo, un nuovo libro, un film, una pagina e un gruppo Facebook già attivi.

GLI OBIETTIVI

L’obiettivo principale è quello di realizzare il più grande racconto sulla Resistenza italiana, attraverso le testimonianze dirette, il meccanismo della narrazione, e delle nuove generazioni che raccontano quello che hanno letto, sentito e assimilato dalle vecchie generazioni. 
L’idea è quella di mettere in campo un passaggio di testimone tra chi c’era e non c’è più, e chi è stato il fruitore ultimo di questa narrazione.
Si tratta di un lavoro immenso, lanciato nell’estate 2018 attraverso i social che ha prodotto la trasmissione di mille tra tesi universitarie, libri storici per piccoli editori, storie audio, video e scritte, frammenti di letteratura e poesia. Un patrimonio che sarebbe spiacevole disperdere. 
Il target è essenzialmente il pubblico giovanile, molte date del tour si terranno nelle scuole medie superiori e nelle università. In particolare conterrà alcune parti dei libri “Orazione civile per la Resistenza” (2012, Promomusic), “Giovanni e Nori” (2014, Laterza), “I carnefici” (2015, Sperling&Kupfer) di Daniele Biacchessi, i cui testi sono alla base delle sceneggiature dei film prodotti con Giulio Peranzoni.

GLI EPISODI RACCONTATI

La nascita del fascismo, il regime, la censura del fascismo contro giornali e giornalisti, il caso Girolimoni, i tribunali speciali, il confino di Ventotene e l’ergastolo di Santo Stefano, l’attacco all’Etiopia, la guerra civile in Spagna, la disfatta dell’Armir, le guerre del fascismo, la caduta del fascismo, l’inizio della Resistenza. E poi la guerra contro i civili: i sette fratelli Cervi, Boves, Hotel Meina, Caiazzo, Rionero del Vulture, la Risiera di San Sabba, i campi di concentramento di Bolzano e Fossoli,  i campi di internamento fascisti, le stragi di piazzale Loreto, Montesole, Sant’Anna di Stazzema, Fosse Ardeatine, Casalecchio, Casteldebole, Bardine di San Terenzo, Vinca, Valla, Bergiola Foscalina, Fosse del Frigido, Certosa di Farneta, Benedicta, Cefalonia, Spalato. Il racconto delle storie: Dante di Nanni, la banda Tom, i martiri ottobrini d’Abruzzo, Amos Paoli, gli eroi di Vimercate. Le compagnie della morte e di ventura come la Banda Koch, la banda Collotti, gli aguzzini della caserma di via Asti a Torino, la banda Carità, la Casa del Balilla di Monza, le ville tristi disseminate nel Paese. E ancora gli scioperi generali del 1943 e 1944, le deportazioni degli operai, le insurrezioni di Matera, Teramo, Milano, Genova, Torino, Napoli, Firenze. Le battaglie partigiane: San Martino, Montichiello, Alba, Porta Lame a Bologna, Valibona, Montefiorino, Gravellona Toce, Limidi. Infine la mancata giustizia con la ricostruzione precisa e puntuale del contenuto dei documenti dell’armadio della vergogna e dei processi.

LA MEMORIA VIVA

E’ bastato un post sui social network perché arrivassero via email oltre mille storie partigiane. Sarebbe potuto essere un boomerang, di questi tempi, dove razzisti, xenofobi e suprematisti bianchi sembrano guidare il mondo. Invece sono giunti diari, taccuini, pezzi di libri, intere tesi universitarie, frammenti di poesie, racconti, narrazioni.
Qui ne leggerete e ascolterete soltanto una piccola parte, per soli motivi di spazio. C’è il racconto di Tiziana Pesce, figlia dei gappisti Giovanni Pesce e Onorina Brambilla Nori, che in una sera d’estate gira per Milano con i suoi genitori. Riscopre così i rifugi dove i due partigiani avevano vissuto nella città occupata dai nazisti e dai fascisti. Tiziana, per la prima volta, rivela i nomi di quelle persone semplici, che non facevano parte della Resistenza, ma che comunque avevano rischiato la pelle per proteggere uno dei più leggendari ricercati dai carnefici.
La storica Claudia Cernigoi narra la storia di Igor Dekleva, uno degli scampati dalle grinfie della banda Collotti a Trieste. Gerardo La Bombarda tira fuori dal cassetto la sua vecchia tesi sulla partigiana e scrittrice Elsa Oliva. Maila Pentucci ci porta tra gli ebrei internati nei campi di concentramento delle Marche. Il cantautore Andrea Sigona ricorda la figura straordinaria del ribelle Giovanni Sponta “Gianni”. Ivano Tajetti, dirigente dell’Anpi di Milano fa riaffiorare la memoria dello zio Renato Taietti, anni diciassette, catturato in combattimento a Lodi Vecchio il 26 aprile 1945 e poi fucilato. Laura Tussi e Fabrizio Cracolici ci parlano di “Bacio” Capuzzo, ribelle fin dalla nascita. E ancora l’intervista di Nico Tordini e Lino Tordini a .Carlo Rovelli sui partigiani di Valgrande, la narrazione di Umberto Signorelli sull’eccidio di Sant’Anna di Stazzema, la narrativa di Maria Gemma Girolami.
Sono storie partigiane raccontate da chi allora non c’era, ma che le ha apprese dai protagonisti. Storie partigiane che rappresentano la memoria viva di questo nostro paese.

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