Jacopo Mascheroni assolto

Foto Luigi Nessi per ecoinformazioni.

Assoluzione totale, il fatto non sussiste: questa la sentenza pronunciata il 24 giugno mattina, al Palazzo di giustizia di Como, che non solo scagiona Jacopo Mascheroni, imputato per violazione di foglio di via, ma è anche un importante segnale per chi crede che la solidarietà sia un valore da perseguire al di là delle imposizioni politiche ed istituzionali.

Presenti in aula con Jacopo almeno 50 solidali tra scout, membri dell’Infopoint di della stazione di Como san Giovanni, Como senza frontiere, arci, Como accoglie, esponenti politici di si e Prc, che hanno potuto esultare al termine dell’udienza, quando il nostro è stato dichiarato innocente.

La sentenza mette in crisi la stessa validità del foglio di via che, almeno nel processo di oggi, è stato di fatto considerato marginale e non aderente alla figura di Jacopo. Punto saliente della difesa, condotta da Eugenio Losco, avvocato, è stata proprio la persona che il giudice si trovava davanti: laureato in pedagogia, capo scout e impegnato nel sociale per le sue attività di complicità con i migranti e di educatore, Jacopo non può essere considerato in nessuna delle categorie di cui parla il foglio di via a lui somministrato che, in sintesi, lo rappresenterebbe come minaccia sociale.
Jacopo, peraltro, ha già vinto il ricorso al Tar per il foglio di via ricevuto in seguito del reato di solidarietà a Ventimiglia, in situazione simile a quella comasca, dove invece ha ottenuto solo delle restrizioni dovute alle sue necessità professionali.

La richiesta del pm, due mesi di carcere, è stata dunque respinta dal giudice, che ha accolto le istanze della difesa e ha considerato la presenza di Jacopo alla Marcia della pace 2017 come non pericolosa per l’ordine pubblico.

Prevale, dunque, il buonsenso.
Ma questo 24 giugno è importante anche per ridare aria a una situazione politica complessa e parecchio opprimente: nel grigiore del razzismo comasco, dove la Legge fa di tutto per reprimere la solidarietà e condannare chiunque aiuti o accolga l’altro, la Giustizia si dimostra effettivamente un valore super partes, oltre la retorica politica, e non condanna l’umanità che un frammento di Como ha dimostrato nell’estate 2016.

Questa sentenza, comunque, è solo una minima parte di una battaglia che complici, solidali ed enti più strutturati stanno combattendo ormai da anni. Una lotta che, pur apparentemente a pronostico chiuso, non manca di essere perpetrata metro per metro, per difendere dal bieco fasciorazzismo dilagante quei valori di solidarietà e umanità che chi ha vissuto dall’interno i mesi della stazione può e deve di fatto considerare anche propri. [PC, ecoinformazioni] [Foto di copertina Dario Onofrio, ecoinformazioni]

Guarda i video con le dichiarazioni di Jacopo, Losco, don Giusto, Luigi Nessi.

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