
Luigi Nessi/ Dormitorio/ Approvate la mozione

Anche Luigi Nessi ha seguito a Palazzo Cernezzi la seduta del 22 luglio del Consiglio comunale nella speranza che si arrivasse al voto sulla mozione per il dormitorio. Per il portavoce de La prossima Como è stata un’occasione mancata, ma la mozione deve essere approvata. Nel seguito il testo della nota de La prossima Como.
«Lunga è stata la discussione sulla delibera relativa la ricapitalizzazione di Villa Erba, e solo a tarda ora si è ripreso a parlare del dormitorio.
L’intervento di Bruno Magatti (Civitas) ha ricordato che il dormitorio Ozanam fu acquisito dal Comune sulla spinta del referendum di Paco. È giusto ricordare anche che un dormitorio invernale c’era già, sin dai tempi di Mascetti, Belmonte, don Battista Galli e Bogani. La città oggi deve assolutamente poter contare su un nuovo servizio che possa accogliere i tanti senza dimora, ma nella discussione è stato evidente che la volontà di realizzarlo non è realmente condivisa. La possibilità del sostegno anche del gruppo di Fratelli d’Italia è stata subordinata all’accettazione da parte di tutti i firmatari della mozione di un’introduzione che, ribadendo cose ovvie, nulla ha a che fare con il desiderio di assicurare alla città un nuovo dormitorio. Tale proposta non è stata accettata da Magatti mentre altri firmatari della mozione hanno contestato la scelta del consigliere di Civitas.
L’intervento appassionato di Ada Mantovani ha riportato la discussione sul merito del problema, sulla sofferenza delle persone costrette in strada. Poi, l’assemblea non ha voluto continuare la discussione a oltranza, come proposto da Magatti, per andare al voto. Evidentemente per la maggioranza dei consiglieri e delle consigliere i diritti non meritano tanta attenzione e tale disimpegno è confermato dal fatto che, chiusa la seduta, i capigruppo hanno deciso di trattare nuovamente la questione nel prossimo Consiglio ma solo in coda a argomenti “più importanti”, come il battello spazzino.
Quindi le persone che dormono sotto i portici delle chiese, nelle fabbriche dismesse, lo dovranno continuare a fare, sempre all’aperto e sui cartoni, magari con l’indignazione di tanti, e con l’aiuto di tanti cittadini e di tante organizzazioni. E’ il segno dell’indifferenza del potere verso i diritti delle persone.
Il dormitorio, non è infatti solo un luogo dove dormire. Garantirlo sarebbe stato il primo passo per far rinascere speranza in tante persone, per ricoinvolgerle e reinserirle nella società.
La mancata approvazione della mozione sul dormitorio che speravamo venisse votata il 22 sera è un’occasione mancata, ma noi speriamo ancora che possa essere approvata da tutte e tutti coloro che hanno davvero a cuore i diritti delle persone». [Luigi Nessi, portavoce de La Prossima Como]