
Culturattiva atto primo
Dal 7 maggio al 4 giugno, ogni venerdì pomeriggio, piazza Verdi sarà animata da studenti, lavoratrici e lavoratori dello spettacolo e artisti per Culturattiva, serie di presidi che si propone di rimettere al centro della società cultura ed istruzione. Tema del primo giorno era lo spazio, inteso come luogo di socialità negato durante la pandemia e come dimensione fisica che, durante il lockdown, è stata notevolmente ristretta.
Il flashmob di apertura ha indicato la direzione concettuale di questa prima giornata di iniziative: dai lati della piazza, i manifestanti, il cui passo era scandito da una cupa grancassa, si sono portati di fronte al teatro Sociale, dove hanno trovato degli scatoloni in cui si sono “rinchiusi”; altri sono stati legati a terra o immobilizzati con corde e nastro adesivo, richiamo evidente alla costrizione che il mondo della scuola e dello spettacolo hanno subito in questi mesi di covid.

Ma, accompagnati dalla pulsazione in accelerando, i prigionieri si sono liberati e, lottando per la cultura, hanno simbolicamente riconquistato la libertà e gli spazi di cui sono stati espropriati.

Il pomeriggio è proseguito tra attività libere di disegno, canto e ballo ed interventi che hanno ribadito la necessità di una riforma sociale per cui la cultura sia più che un passatempo ed uno svago. Leggere, suonare, dipingere, assistere a mostre e spettacoli teatrali è qualcosa che arricchisce l’individuo in un modo che la cultura materiale non potrai mai eguagliare; una società senza arte o che mette la cultura in secondo piano è una società che probabilmente funzionerà comunque, ma sarà grigia, noiosa e, in definitiva, triste.
Eppure, i mesi di chiusure per la sicurezza durante la pandemia hanno colpito in modo estremamente duro questo mondo: le scuole sono state gestite in modo pessimo, i teatri a lungo deserti nonostante l’assenza di motivi evidenti che ne giustificassero la serrata.

Studenti e maestranze dello spettacolo scenderanno in piazza ancora, fino a giugno, per riportare un po’ di questi valori al centro di Como; la forma è leggera, inclusiva e coinvolgente, ma la sostanza è fortemente sociale e politica. [Pietro Caresana, ecoinformazioni] [Foto di Pietro Caresana e Fabio Cani, ecoinformazioni]