
Como: un sabato in piazza
Un sabato pomeriggio di mobilitazione a Como presso Porta Torre. Diversi gruppi hanno animato lo spazio appena dentro la città murata: l’associazione Italia-Cuba manifestava contro il “bloqueo”, ovvero contro l’embargo nei confronti di Cuba, che – nonostante i cambi di presidenza a Washington – ancora non viene rimosso; pochi metri più in là, La Comune intendeva informare sulla drammatica situazione nei CPR, messa in evidenza dal recente “suicidio” di un giovane guineano, Musa Balde; presente anche Rifondazione Comunista per il lancio seconda fase della campagna nazionale “Prima il lavoro, il pubblico, le persone”; ancora più in là un banchetto del Circolo operaio di Lotta comunista.

Di particolare intensità la memoria e la protesta dedicate a Musa Balde, vittima prima dell’insensata violenza razzista (era stato picchiato da tre persone a Ventimiglia) e poi della colpevole gestione liberticida della questione migratoria (detenuto in un CPR in attesa di essere espulso). La gravità della sua vicenda rischia però di essere rapidamente dimenticata, sommersa da altre notizie e dall’incomprensione generale per le autentiche matrici delle migrazioni. Per questo era importante il presidio indetto da La Comune e sostenuto anche da Como senza frontiere e Como accoglie. Qualche decina di persone ha raccolto l’invito, non molti passanti si sono dimostrati disponibili a farsi coinvolgere.
Rifondazione Comunista ha incentrato la sua presenza, a partire dalla campagna “Prima il lavoro, il pubblico, le persone” sul settore pubblico e il recovery plan. Nel corso dell’iniziativa è stato inoltre possibile firmare l’Iniziativa dei Cittadini Europei (ICE) per chiedere la sospensione dei brevetti sui vaccini. [FC, ecoinformazioni).

