Costruire dignità
Sono passati decenni da quando l’associazione Dino Campana tentò di far cogliere alla citta di Como che la legge Basaglia era in vigore e che l’attenzione alla persone con problemi psichiatrici non poteva essere risolta con il loro confinamento e l’isolamento sociale. Per certi versi siamo ancora a quel punto e lo dimostra l’intervento dell’assessora ai Servizi sociali ricco di ottime intenzioni e privo di proposte concrete da parte di chi ha la responsabilità diretta del tema (va ricordato che tra i primi provvedimenti della giunta di destra a Como c’è stato il cambiamento di nome dell’assessorato da Politiche sociali a servizi) che pure ha ricevuto i fiori alla fine del suo saluto in apertura dei lavori, omaggio – riteniamo – un po’ retrò al suo essere donna certamente non espressione di gradimento della sala che nel dibattito ha formulato molti circostanziati e applauditissimi giudizi negativi sull’azione della politica locale. Ma (fortunatamente) il convegno ha parlato di altro e nei limiti del possibile ha cercato, grazie agli importanti contributi dei relatori (tutti maschi), di non attardarsi sulle colpe (gravissime e sottolineate anche nell’intervento addolorato graditissimo dal pubblico di Gianfranco Giudice) cercando invece di presentare proposte di azioni, di fatti, di possibilità di costruire le condizioni per una vita degna a una parte della città da sempre emarginata.
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