
Mal’Aria di città/ Consigli per la lettura
Non è una bella lettura il rapporto Mal’Aria di città 2022 di legambiente. Sapendo che delle 50 mila persone che quest’anno moriranno prematuramente a causa dell’inquinamento dell’aria molte saranno a Como e che tra loro potrebbe esserci ciascuno di noi è forse troppo triste, meglio lasciar perdere. Eppure nel Rapporto che ogni anno definisce la qualità di ciò che respiriamo (attenzione non illudetevi: la mascherina è vitale, ma molte sostanze pericolose sono ben più piccole dei virus e inesorabilmente la trapassano) ci sono informazioni che possono limitare il danno o almeno affrontarlo consapevolmente.
Purtroppo però in un contesto irrealistico nel quale scienza vuol dire certezza assoluta e opinioni differenti tra i virologi diventano addirittura oggetto di scherno nella festa nazional-popolare di Sanremo, grazie a un’informazione dominate tanto superficiale quanto cialtrona condita con l’ignoranza più assoluta di ogni fondamento scientifico, per salvarsi e usare al meglio il prezioso Rapporto, prima di leggere la classifica che (non si stupirà nessun) vede la Lombardia e la nostra città ai vertici del disastro (un’altra eccellenza lombarda), forse è bene sottolineare alcuni fondamenti preliminari che vengono ribaditi nel rapporto ma non colti lo renderebbero inutile.
1 – Per gli inquinanti dell’aria non esistono soglie minime che decretano l’innocuità se non vengono superate. Come dire 100 manganellate fanno male di più ma anche un solo pugno in faccia non è salutare e può uccidere.
2 – L’inquinamento non è una competizione quindi se non si arriva primi non vuol dire che tutto è ok, ma semplicemente che le morti premature in un anno saranno 100 invece di 110. Como comunque vince molte gare.
3 – Vale l’assioma del minestrone: quello che metti nella pentola troverai nel piatto. Quindi è senza dubbio essenziale avere studi accurati sulle sostanze presenti nell’aria, ma per capire che stiamo respirando merda basta ricordarsi che nell’aria scarichiamo il peggio della nostra opulenta e ottusa civiltà consumistica. Le analisi scientifiche sono quindi un’utilissima conferma che ci permette di distinguere tra diversi pericoli e riconoscerne l’origine, ma se scarico il peggio nell’aria, dall’aria respirerò il peggio.
4 – Quando respiriamo mettiamo dentro di noi tutte insieme le sostanze nocive presenti nell’aria, quindi è normale che ci siano effetti multipli che si ingigantiscono quando per esempio c’è una pandemia virale. Come dire: un pugno fa male, ma se ti danno anche un calcio e ti fanno rotolare in un burrone inutile compiacersi che il pugno era debole.
5 – Il fatto che tutti sanno che l’aria della Lombardia e di Como è tossica non vuol dire che faccia meno male. La sindrome delle breaking news, sempre deleteria, applicata alla salute ha effetti disastrosi. So già che nel mondo il 10 per cento della popolazione è scandalosamente ricca quanto tutto il resto. È cosa vecchia, ma in questo momento, nonostante non sia una novità, ci sono molte persone che ne muoiono.
Bene, consiglio ora di leggere attentamente il contenuto e le sensate proposte del Rapporto per almeno mitigare il disastro e ridurre le vittime. Dalla lettura verrà, ne sono convinto, una forte spinta alla cittadinanza attiva per contrastare chi adora il motore a scoppio più della mamma e vuole sempre più strade, sempre più parcheggi, non capisce che il trasporto pubblico efficiente e gratuito è un investimento per la vita, non un costo.
Una volta letto, capiremo meglio che, dopo averne riso amaramente, è indispensabile contrastare le iniziative umoristiche delle amministrazioni (Como docet) che per limitare l’inquinamento vietano l’eccesso di candele accese nei funerali, impediscono ai cavalli di scorreggiare, assumono santoni per convincere le polveri sottili da andarsene o almeno a ingrassare. Il piano anti inquinamento dell’intera Regione Lombardia sembra consigliare per evitare i danni di una bomba atomica di pulirla accuratamente per evitare il pericolo che schegge possano provocare infezioni alla pelle. Un vergogna assassina. Buona lettura. [Gianpaolo Rosso, ecoinformazioni]
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