8 maggio/ Incontro col prefetto e col questore

Si è svolto nella mattinata di oggi, 5 maggio, l’incontro richiesto dall’Anpi e dalle realtà antifasciste e democratiche già nelle scorse settimana con il prefetto, Andrea Polichetti, e il questore, Leonardo Biagioli, a proposito delle annunciate manifestazioni fasciste di Dongo e Mezzegra.

L’incontro, sempre caratterizzato da toni cordiali e dialoganti, non ha prodotto scostamenti dalla linea che le istituzioni mantengono da molti anni: non c’è riconoscimento del carattere fascista della commemorazione di Dongo perché non c’è assoluta e definitiva chiarezza sull’evidenza dei gesti e dei comportamenti delle persone che commemorano i gerarchi fucilati in ordine all’intenzione della ricostituzione del Partito fascista, unico reato che la legge – secondo questa interpretazione – può perseguire, in mancanza di un preciso «novero» di comportamenti vietati. È la conseguenza della sentenza della Corte di Cassazione del 2017 che appunto non riconosce le manifestazioni fasciste come tendenti alla ricostituzione del vecchio Partito fascista, espressamente vietata, questa sì, dalla XII disposizione transitoria della Costituzione.

Una interpretazione che la delegazione di Anpi e realtà antifasciste ha rimesso in discussione, proponendo invece una più concreta difesa dei valori costituzionali e democratici.

Dai più alti rappresentanti delle Istituzioni si è assicurata, d’altra parte, una attenta vigilanza e si è anche avanzata l’esigenza di una più precisa legislazione al riguardo.

Impropriamente, però si continuano a considerare la celebrazione nostalgica dei fascisti e la presenza democratica delle realtà antifasciste come due manifestazioni ugualmente degne di essere tutelate, e – alla fine, purtroppo – la seconda come mera “contromanifestazione” rispetto alla prima.

La risposta – democratica, civile, pacifica e antifascista – è affidata, ancora una volta, alla piazza di Dongo, domenica mattina. [Fabio Cani, ecoinformazioni]

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