
Prc/ Vince la destra civica, perde la destra liberista
«Con il ballottaggio di ieri, che ha visto trionfatore Alessandro Rapinese, si sono dunque concluse le elezioni comasche. Ha vinto la destra civica, ha perso la destra liberista di Minghetti e soci, con una percentuale di votanti poco superiore al 35%.
Ne esce con le ossa rotte la coalizione minghettiana ed è totalmente a pezzi la sua componente di sinistra ornamentale, che è riuscita nella doppia impresa di spaccare la sinistra e di non entrare nemmeno in consiglio comunale, avendo racimolato solamente poco più del 2% al primo turno.
Una simile disfatta imporrebbe una severa autocritica sul modo in cui sono stati gestiti e scelti candidata sindaca, candidati consiglieri e programma; invece esponenti della coalizione danno la colpa ad altri. Dalle parti del Partito Democratico vengono additati gli “scontenti di sinistra” che si sono coalizzati contro il centrosinistra. Da Como Comune si ritiene che la sconfitta sia colpa dei sostenitori delle destre istituzionali (che avrebbero votato per Rapinese) o a chi, pur di non far vincere il centrosinistra, avrebbe votato Rapinese. Nessuna parola sul fatto che la candidata sindaca (anzi, sindaco come ci ha tenuto a rimarcare la diretta interessata, con buona pace del femminismo) del sedicente centrosinistra si sia distinta nella legislatura passata solamente per l’assenteismo; nulla sul fatto che la coalizione fosse sbilanciatissima verso destra con la presenza di alcuni candidati che con la sinistra c’entrano come i cavoli a merenda; non un verbo proferito sul fatto che il programma, molto generalista, fosse imperniato su privatizzazioni, nuove strade e parcheggi, nulla sulla volontà di militarizzare alcune zone di Como copiando le destre; non una parola sugli incontri organizzati allo Yacht Club di Como alla presenza di imprenditori, presidenti di fondazioni bancarie, affaristi, esponenti politici che nulla hanno a che vedere con la sinistra.
Come sempre quando la sinistra (o quella ritenuta tale dai più) fa la destra, alla fine le persone scelgono la destra originale. In questo caso rappresentata da Rapinese, che in questo caso ha sfruttato anche il sentimento di antipolitica, testimoniato dalle percentuali altissime di astensione alle urne.
Se non c’è praticamente nessun consigliere comunale ascrivibile alla sinistra la causa non è la vittoria di Rapinese, ma il fatto che qualcuno ha deciso di porre fine all’esperienza de La Prossima Como per accodarsi alla coalizione di Minghetti, privando gli elettori di sinistra di una valida alternativa all’astensione.
Ci aspettano anni difficili con l’amministrazione Rapinese che, anche se sotto le insegne di una lista civica, porta avanti idee e ideali profondamente di destra; il nostro obiettivo deve essere quello di costruire sul territorio qualcosa di realmente alternativo, insieme alle persone mai considerate dai programmi elettorali. Per noi l’argine alle destre è questo». [Segreteria provinciale Prc/Se Como]