L’Eid di Como/Ancora senza diritti

Il 9 luglio si è svolta al parco Negretti la festa del Sacrificio. Un’occasione che manifesta l’importanza di tante persone, tanti colori, una comunità viva e presente nella nostra città. Vivono, lavorano, rispettano tutte e tutti e chiedono diritti e, oltre agli spazi per la preghiera, spazi per incontrarsi, hanno una richiesta importante: un luogo per poter seppellire e onorare i loro cari morti. Una questione da affrontare. La responsabile dell’Aci ci ha inviato questo testo che volentieri pubblichiamo. [Luigi Nessi, ecoinformazioni] [Foto Luigi Nessi, ecoinformazioni]

«La festa dell’Eid el adha è la seconda festa che dista dalla prima di due mesi e 10 giorni, per i musulmani ha una grande importanza per vari motivi,  ci ricorda cosa disse Abramo nel Sacro Corano affermando il puro monoteismo: “In tutta sincerità rivolgo il mio volto verso Colui Che ha creato i cieli e la terra: e non sono tra coloro che associano”. (Surat al An’am, v. 79)

Questa festa ricorda quando Abramo distrusse gli idoli che venivano adorati all’infuori di Allah, chiamando il suo popolo alla verità invitandoli ad adorare Allah unicamente, ricorda inoltre quando Abramo e suo figlio vennero messi alla prova con il sogno che fece Abramo nel sacrificare il figlio e costui accetto il destino impostogli dal Signore dicendo:  

“Padre mio, fai quel che ti è stato ordinato: se Allah vuole, sarò paziente”. (Surat Assaffat, v. 102); entrambi obbedirono ad Allah superando questa grande prova di fede e Allah salvò Ismaele dal sacrificio sostituendolo con un montone. 

Perciò da questo esempio si ricorda che tutti i musulmani sono messi alla prova in questa vita e che dopo ogni difficoltà, come anche quelle passate in questi anni, verremo ricompensati con il permesso di Allah.

Facciamo gli auguri a tutti i musulmani per questa festa dell’Eid e ringraziamo il comune di Como che come ogni anno ci consente di avere un posto dove poter praticare la nostra preghiera e ritrovarci tutti insieme per qualche ora , magari incontrando persone anche che vengono da molto lontano e si incontrano davvero uno o due volte l’anno appunto per questo evento». [Centro Culturale Islamico di  Como]

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