
Donne straniere danno lezioni dolci di socialità

Le scuole di italiano per straniere e stranieri presenti sul territorio comasco accolgono ogni anno centinaia di studenti. Per i migranti imparare l’italiano è fondamentale per comunicare, seguire figli e figlie a scuola, cercare un lavoro, vivere una vita di relazione, inserirsi nel tessuto delle città. Queste scuole vivono grazie al lavoro di decine di volontarie e volontari.
[Video Rosa Mucerino, ecoinformazioni]
[Video Rosa Mucerino, ecoinformazioni]
A Como una di queste realtà, molto conosciuta in città, la Scuola per donne e mamme straniere con sede nel Centro civico Como Borghi San Martino (Circoscrizione 6) rischia di chiudere perché il Comune ha deciso di aumentare a dismisura il contributo per l’uso dei centri civici da parte delle associazioni.
È paradossale che le buone pratiche presenti sul territorio vengano ostacolate proprio da quelle istituzioni che invece dovrebbero incoraggiarle e sostenerle. [Rosa Mucerino, ecoinformazioni]

[Foto Dorin Rossi per ecoinformazioni]
Durante l’inziativa del 6 giugno mattina in piazza San Fedele, dove è stato necessario utilizare il sagrato della chiesa perché le norme sull’utilizzo di suolo pubblico a Como richiedono un mese di preavviso rendendo di fatto impossibile usare quanto è di tutti, è stato distribuito il volantino che riportiamo nel seguito
«Quale futuro per la Scuola di italiano per donne e mamme straniere
La Scuola di italiano per donne e mamme straniere, con sede nel Centro Civico di via Grandi 21, accoglie ogni anno donne provenienti da ogni parte del mondo 50 donnne e 15 bambine e bambini sono state accolte/i anche quest’anno. Le donne che incontriamo, spesso, iniziano a studiare l’italiano dopo anni dall’arrivo in Italia perché non hanno nessuno a cui affidare loro figli o non possono permettersi un posto al nido.
Per questo organizziamo gratuitamente da anni, grazie alla presenza di uno Spazi bimbi, corsi in cui anche te donne con i bambini possono studiare la lingua italiana. Non ci sono cattedre né banchi nella nostra scuola, solo tavoli intorno a cui insieme raccogliamo parole, leggiamo, scriviamo seguendo la strada della narrazione e della lingua viva.
Abbiarno realizzato un posto che prima non c’era e di cui c’è grande bisogno. E, dunque, pensiamo che questo posto vada custodito e sostenuto come vanno custoditi e sostenuti tutti i luoghi che realizzano iniziative di alfabetizzazione e di insegnamento dell’italiano L2 e tutti gli altri luoghi fondamentali per la vita sociale della città. Forti di questa convinzione, aspettiamo che venga ripresa in esame la recente decisione dell’Amministrazione di aumentare le tariffe per usufruire da parte dellE lssociazìoni degli spazi dei Centri Civici , decisione che metterebbe a rischio il futuro della nostra scuola». [Le maestre volontarie della Scuole per donne e mamme straniere].