La rete Csf al Como pride

Con l’interveto della portavoce Annamaria Francescato ai Giardini a lago di Como il 15 luglio la rete di associazioni, sindacati, partiti, movimenti, realtà ecclesiali, persone, Como senza frontiere ha contribuito al Como pride.

«Il complesso dei diritti è un insieme inalienabile e indivisibile, per questo lavorare per l’affermazione dei diritti delle persone LGBTQI+ e delle persone migranti significa condurre la stessa lotta e di fatto convergere sullo stesso orizzonte di valori.

Le questioni che riguardano le migrazioni si riferiscono alle stesse esigenze di libertà e di autodeterminazione, personale e collettiva, che sorgono anche a partire dalle questioni di genere e di espressione personale. Gli intrecci sono infiniti e inestricabili: sia perché spesso tra le ragioni che spingono alla migrazione ci sono anche le oppressioni relative al non riconoscimento delle persone LGBTQI+, sia perché è tutto l’orizzonte culturale di questa società ad essere “inquinato”.

Nel presente è impossibile condurre lotte “separate” per la giustizia sociale, ambientale e personale, è invece essenziale riuscire a costruire un unico movimento in grado di articolare un complesso esauriente di proposte e di proteste.

Per questo sentiamo il lavoro che nello specifico cerchiamo di fare sui diritti delle persone migranti come indissolubile rispetto a quello sui diritti “personali” e di genere.

Per questo non possiamo che essere qui, sotto gli stessi colori delle bandiere arcobaleno, diverse ma convergenti a raccontare tutti i colori del mondo».  [Annamaria Francescato, portavoce Csf]

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