
Baggi/ Cpr da chiudere non da moltiplicare
«Il Consiglio dei ministri di oggi ha inasprito le già disumane leggi italiane in materia di immigrazione. Il “Decreto Sud” altro non è se non un’ennesima raffica di provvedimenti solo repressivi: si parla infatti di nuovi CPR (Centri di permanenza pe il rimpatrio) uno per Regione e di prolungamenti dei tempi di trattenimento (detenzione) che si svilupperanno in “limite massimo di trattenimento dei richiedenti asilo entrati illegalmente che resterà di 12 mesi effettivi mentre quello delle persone presenti irregolarmente in Italia passerà dagli attuali 3 mesi ai 6 estendibili fino a 18”. Quei luoghi, che sono la negazione di ogni tipo di diritto ed all’interno dei quali non si contano più i tentativi di suicidio e gli atti di autolesionismo vanno chiusi, non ampliati.
Ancora una volta quindi si criminalizzano delle Persone che non hanno commesso reati ma che a detta del governo “sono illegali” facendo capo alla vergognosa legge “Bossi-Fini” del 2002 ed alla legge n. 94 del 2009, che, nel Testo Unico delle norme sugli stranieri extracomunitari, introduce il cosiddetto “reato di clandestinità”, il tutto mentre si continuano a stringere memorandum con “stati – non stati” come Libia e Tunisia al solo scopo di esternalizzare le frontiere finanziando luoghi di detenzione e guardie costiere più simili a bande che nel Mediterraneo mettono in atto delle vere e proprie cacce all’uomo.
Nel frattempo, la destra di governo che vede Giorgia Meloni e Matteo Salvini alle prese con una competizione tra destra e più destra tutta sulla pelle di chi scappa da guerra, morte, fame, miseria, devastazione climatica e via discorrendo spende fiumi di parole sulla mancata redistribuzione dell’accoglienza. Va detto una volta per tutte, quelli che fIno ad oggi hanno impedito la redistribuzione sono proprio i partiti sovranisti loro alleati in Europa.
Il fenomeno migratorio non può e non deve essere gestito sempre come un fenomeno di tipo emergenziale, si tratta di un fenomeno strutturale che non si può pensare di interrompere, tantomeno con follie come il “blocco navale” che si traduce poi in “respingimenti collettivi” che sono VIETATI dal diritto internazionale, quello che serve davvero sono la libera circolazione delle persone e dei veri canali sicuri e legali di accesso. Tutto il resto sono chiacchere». [Fabrizio Baggi, segretario regionale Prc/SE Lombardia e attivista di Como senza frontiere].