Alba/ Adesione alla manifestazione del 28 marzo verso la coalizione sociale
Alba è interessata al percorso per una coalizione sociale proposto dalla Fiom e parteciperà il 28 marzo alla manifestazione a Roma. All’incontro con Landini di lunedì 16 marzo a Como era presente anche Fausta Bicchierai, una delle due portavoce nazionali del movimento che a Como valuterà nei prossimi giorni come favorire la partecipazione lariana all’importante appuntamento del 28. Leggi nel seguito il comunicato.
«Alba – come tante altre associazioni e movimenti – ritiene davvero interessante il percorso di coalizione sociale che si sta prefigurando, anche attraverso l’indizione della manifestazione del 28 marzo della Fiom, alla quale Alba parteciperà portando il proprio contributo in forme e modi utili e rispettosi delle scelte dei promotori.
Nella devastazione che avanza e tutto investe, fino a strutturare nel profondo la visione del mondo e delle nostre vite, il tentativo di riconnettere la ricchezza della società frammentata e trasformata dalla crisi, anche democratica, va assolutamente sostenuto e rafforzato.
Essere in piazza, per la nascita di un percorso innovativo di costruzione di una coalizione sociale, significa avere la possibilità di ascoltare voci, bisogni, difficoltà, idee e punti di vista differenti che, pur nella loro complessità, vanno raccordati in un percorso comune in cui provare a superare le “solitudini collettive e individuali e coalizzarsi insieme”.
E’ una proposta che va sostenuta non solo perché, in un mondo dominato dalla governance dei numeri e dei mercati, mette al centro le persone e la difesa dei loro diritti – a partire dal diritto al lavoro – ma anche perché pone come prioritari i temi della solidarietà e della partecipazione attiva – dal basso – alla vita politica, a partire da una presa d’atto che le forme consuete di connessione tra politica e società sono ormai incapaci di produrre circoli virtuosi e che è necessario innanzitutto sperimentare il nuovo e non temere di entrare in territori sconosciuti.
Non c’è solo la crisi del lavoro e della sua rappresentanza politica, ma c’è anche – meno avvertita ma non meno grave – la crisi della cultura del lavoro e della cultura della politica. E’ necessario interrogarsi anche considerando quella parte del lavoro legata alla cura e alla riproduzione delle condizioni della vita individuale e collettiva per “pensare” il lavoro con un’ottica più umana.
A questa responsabilità culturale, capace di reagire allo spiazzamento della crisi con la passione per l’innovazione, richiamava anche il nostro Manifesto fondativo.
Per questo ci mettiamo a disposizione di tutti i percorsi che abbiano come obiettivo quello di una radicale innovazione della vita democratica: dei nostri modi di stare insieme, di partecipare, di parlare tra noi, di connettere le realtà sociali e culturali che aspirano ad un’alternativa politica.
Per questo saremo a Roma il 28 marzo, per metterci al servizio insieme a tanti altri di un percorso di partecipazione che possa stimolare un pensiero e una pratica di radicale cambiamento anche delle forme della politica». [Alba]