La città futura

11 novembre/ Corteo silenzioso per Abdellah Toure/ la sua storia su La città futura

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In seguito ai recenti episodi –  l’omicidio di Abdellah Toure e la conseguente strumentalizzazione di esso –  l’associazione Circolo vizioso organizza un corteo per ricordarlo e contemporaneamente sensibilizzare la popolazione di Como. La manifestazione (più volte rinviata) si terrà nel tardo pomeriggio nel centro di Como, partendo alle 18 di domenica 11 novembre da piazza San Fedele.

La marcia si svolgerà rigorosamente nel rispetto di Abdu: in silenzio, con dei cartoni sui quali verranno scritti semplicemente degli aggettivi per descriverlo. In questo modo ognuno di noi rappresenterà una caratteristica di Abdellah e l’insieme delle persone-aggettivi, simbolicamente, costituiranno Abdu e la sua ultima camminata che si concluderà dove celebrava le sue preghiere.

Verrà rispettato il traffico, percorreremo le zone pedonali, attraversando la strada soltanto in un unico punto.
Sarà ovviamente una manifestazione apartitica, senza bandiere o striscioni; Abdu era un ragazzo tranquillo e pacifico, così sarà la marcia, avremo il compito di rappresentare la sua personalità.

Il corteo avrà inizio alle 18 in piazza San Fedele, proseguendo poi per via Luini, via Boldoni, piazza Perretta, via Muralto, piazza Volta, via Garibaldi, viale Cavallotti  per terminare in viale Corridoni, ai giardini, accanto all’albero dove Abdu era solito pregare; qui ci piacerebbe, per chi volesse, lasciare dei fiori. Ci lasceremo sulle note di alcune canzoni, quelle di Bob Marley, il suo idolo musicale». [Circolo vizioso]

 

La storia di Abdellah Toure è raccontata in un articolo diGuido Capizzi e Roberto Adducci su La città futura.

Media/ La città futura comunista di Guido Capizzi

guidocapizziIl giornalista comasco Guido Capizzi ha assunto la direzione de La città futura il giornale nazionale comunista sul web. Lo abbiamo intervistato per illustrare ai nostri lettori le caratteristiche di questa sua nuova avventura culturale e politica.

Un giornale comunista sul web, un modo per evidenziare che il comunismo non è passato, ma ha un futuro? «Continuo a considerare il comunismo una forma attuale di governo, la realizzazione di una società comunista richiede un costante e duro lavoro, come già da quando Marx ed Engels scrissero Il manifesto del partito comunista. Chi crede nelle teorie marxiste per una società comunista e nella loro diffusione ha utilizzato carta stampata e ancora la utilizza, come utilizza moderni sistemi di comunicazione, web e social network».

Chi fa La città futura? «Una cooperativa editrice di compagni che ritengono necessario incrementare la lotta anticapitalista, antiliberista, antiimperialista, per una società diversa dove al primo posto c’è la dignità della persona, dell’umanità».

Quale percorso ti ha condotto alla direzione? «La mia professione è sempre stata duplice, giornalista e ricercatore economico, ho avuto varie esperienze di lavoro e ho scritto per diverse testate.. ricordo Il sole 24 ore, sia cartaceo sia on-line, ricordo Liberazione prima della sua chiusura. Ho scritto molto di economia e di cultura. Sono da anni iscritto a Rifondazione comunista, nella cooperativa editrice del settimanale comunista La città futura ci sono compagni iscritti a Rifondazione e simpatizzanti di una linea che vuole riportare sotto l’ombra della bandiera rossa con falce e martello molti di coloro che sono andati a riempire il “partito dell’astensione”. Dalla chiusura di Liberazione sono stato tra quanti con insistenza hanno chiesto che nascesse uno strumento di informazione del Prc rendendomi disponibile a proseguire la mia collaborazione. Qualche settimana fa mi hanno telefonato da Roma, dalla cooperativa editrice del settimanale La città futura per offrirmi la possibilità di firmare come direttore responsabile il giornale, cosa che un po’ mi ha sorpreso, perché proprio io? ma che ho accettato con piacere e dopo poche settimane sono contento di avere accolto la proposta: ho trovato una redazione ben organizzata, con redattori e collaboratori veramente capaci e motivati con i quali sono in ottima sintonia». 

Giornale di partito o dal partito o altro? «Il settimanale La città futura è un giornale comunista, come il quotidiano il manifesto. è il giornale edito dalla cooperativa editrice che lo sostiene, non è un giornale di partito, né arriva da partiti. Io e altri redattori siamo iscritti a Rifondazione comunista, altri sono compagni che vogliono essere parte di un percorso di costruzione della sinistra comunista».

Quali i punti essenziali del progetto editoriale? «Sottolineo ancora che c’è la necessità di una proposta politica di sinistra comunista, soprattutto dopo il fallimento e la devastazione del capitalismo, del liberismo, dei loro “figli” legittimi, cioè il colonialismo e l’imperialismo. C’è bisogno di una politica antifascista e anticentrista, il pericolo per la democrazia che viene dal renzismo e dal suo partito nuova Dc deve essere fermato, come deve essere fermata la politica capitalistica e guerrafondaia dell’unione europea asservita agli Stati Uniti. Anche con un piccolo ed energico giornale si può dare un contributo per cambiare la società. So bene anch’io che le condizioni della autentica sinistra sono oggi di debolezza e che le difficoltà a creare un’alternativa credibile richiedono un grande impegno per essere superate. Io sono anche convinto, come il grande maestro Ernesto Che Guevara, che nei momenti difficili, nei fallimenti, come nei momenti di lotta dura, il comunista mantiene pensieri, sguardi e gesti miti e teneri di dialogo e persuasione con scelte personali e collettive pazienti e tenaci. Questo tento di farlo e questa è la linea che riconosco al settimanale La città futura». [Gianpaolo Rosso, ecoinformazioni]