musica

Liberi tutti, tutti liberi – “Sconfinati destini” conquista il Teatro sociale

DSCN9995Chiunque abbia esperienza diretta di arte drammatica si sarà accorto che un palcoscenico teatrale non è perfettamente orizzontale: reclina leggermente verso la platea, consentendo a tutti gli spettatori una completa visione della scena.
Eppure, in un senso diverso, un palcoscenico – nella fattispecie, quello del Teatro sociale di Como, la sera di domenica 9 aprile, può creare una condizione di orizzontalità, nel mettere tutti quanti – attori, musicisti, organizzatori e pubblico, per non parlar del regista  – allo stesso livello. (altro…)

8 marzo in cammino: la proposta delle rappresentanti di Nonunadimeno a Como

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La mattina di sabato 4 marzo, il gruppo comasco delle rappresentanti di Nonunadimeno ha presentato nella sede di Ecofficine Lab (via Regina Teodolinda, 61) la propria proposta per la manifestazione dell’otto marzo, giornata internazionale della donna (o meglio, delle donne). Come hanno ricordato le relatrici, la data non deve essere intesa come “festa”, bensì come momento di riflessione e di impegno a riaffermare, in senso anti-discriminatorio, le libertà e i diritti femminili, che pur tutelati dalla legge italiana rimangono spesso ignorati o deliberatamente violati.

Gabriella Bonanomi ha sottolineato che le donne, pur conseguendo risultati scolastici e accademici mediamente migliori di quelli dei propri coetanei, finiscono spesso per ricevere stipendi inferiori; inoltre, la provincia di Como registra un’alta percentuale di donne che abbandonano la carriera professionale dopo la nascita del secondo figlio, una dinamica su cui incide anche l’alto costo degli asili nido. Sempre a Como, rivela Patrizia Losito, Telefono Donna registra dal 1991 circa 300 casi di donne vittime di abusi e discriminazioni.
Nonunadimeno, rete nata per ricordare, denunciare e contrastare i comportamenti violenti di cui le donne sono vittime in Italia e nel mondo (lo slogan originale, Ni una menos, è stato coniato dalle femministe argentine), ha recentemente promosso la manifestazione di protesta contro la violenza sulle donne in data 26 novembre e un’assemblea nazionale che si è tenuta a Bologna il 4 e 5 febbraio di quest’anno. Per l’intera giornata dell’8 marzo, è stata lanciata la proposta di uno sciopero nazionale di tutte le donne, come dimostrazione “per negazione” dell’essenziale ruolo femminile nella società. L’iniziativa adottata dalle esponenti comasche della rete consiste, invece, in un percorso tematico previsto per il pomeriggio di mercoledì prossimo a Como, che coinvolga luoghi e soggetti di particolare rilevanza per l’identità, la dignità e l’autodeterminazione femminile.

Prima tappa del percorso – l’inizio previsto è per le 16.30 – è piazza San Rocco, luogo di particolare rilevanza per la migrazione a Como, sia essa di transito o di permanenza. Oltre ad essere una zona di residenza assai composita dal punto di vista della provenienza geografica, la zona ospita anche il campo governativo – un’area oscurata al controllo democratico della città e inibita alla stampa e agli stessi consiglieri comunali –  gestito dalla Cri e da Caritas aperto lo scorso settembre, al centro, dopo un breve periodo di “luna di miele”, negli ultimi mesi di molte e diverse contestazioni e oggi, in regime di straordinarietà occupato da molti minori insieme ad adulti. E non bisogna dimenticare che il vissuto delle donne migranti – spesso minorenni non accompagnate, e/o giovani madri single – è spesso ancor più pesante di quello degli uomini. Federica Peraboni, avvocata e presidente della sezione comasca di Adgi (Associazione donne giuriste Italia, presente sempre l’8 marzo, dalle 14.30 alle 18.30 alla Biblioteca comunale per la conferenza Le vie della tratta, in cui si parlerà di migrazioni e dei traffici umani a esse collegati). Questo rende la scelta di partire da piazza San Rocco ancora più densa di significato: la scelta di partecipare o meno alla camminata sarà lasciata alla discrezione delle donne e delle ragazze “contenute” nel campo.

Si proseguirà poi in direzione dell’ex-circoscrizione 6 (via Grandi, 21), sede della scuola di italiano per donne straniere. I corsi, aperti e gratuiti, vogliono offrire alle partecipanti – di origini diverse, e spesso a rischio di isolamento sociale – l’occasione di avvicinarsi alla lingua italiana attraverso il dialogo e l’interazione con insegnanti e compagne. Interverranno anche alunni e alunne dell’adiacente istituto “Gaetano Pessina”, che hanno partecipato a un progetto sulle relazioni di genere, così come i loro coetanei del liceo Teresa Ciceri.
Terza tappa sarà il consultorio Asl (via Gramsci 4, orario indicativo 17.30), in cui i e le partecipanti alla camminata potranno incontrare alcune neomamme e con la direttrice. Mezz’ora dopo si arriverà al già menzionato liceo Teresa Ciceri. Qui, spiega Mariateresa Lietti, si cercherà di stabilire punti di contatto tra il femminismo “storico” e le giovani generazioni; inoltre, si condurrà una riflessione sulla forza mostrata dalle donne nel loro percorso verso l’emancipazione. La sosta presso l’ex istituto magistrale prevede anche un momento musicale delle allieve del Liceo Musicale, che – coordinate dalla docente Adriana Mascoli – eseguiranno brani di compositrici, perché, come affermava Rose Schneiderman nel suo discorso Bread and Roses (1911), tra i diritti delle donne c’è anche quello «alla vita … al sole e alla musica e all’arte».

La camminata procederà verso la Biblioteca comunale, incontrando le rappresentanti di Adgi, con le quali si raggiungerà il Tribunale, che ospiterà un momento di letture, testimonianze e riflessioni sul rapporto tra le donne italiane e la legge In particolare, si ricorderanno prima avvocata in Italia, alle “madri” della Costituzione, e allo stato delle Pari opportunità in Italia che, come anticipato, è ancora tutt’altro che ottimale. Proprio negli ultimi giorni, la Corte europea dei diritti dell’uomo ha sanzionato lo Stato italiano per la sua “incapacità” di garantire l’uguaglianza di genere, rammenta Idapaola Sozzani. Un giudizio drastico, ma supportato dai fatti, come il proseguimento dei casi di femminicidio e violenza misogina (fisica, psicologica, verbale, cibernetica) e dal proliferare della “cultura dello stupro” che, come ha rivelato  in più occasioni la presidente della Camera Laura Boldrini, è favorita – più che inibita e contrastata  – dalla proliferazione dei social media.

Sempre i mezzi e le piattaforme online di comunicazione in tempo reale, tuttavia, hanno svolto un ruolo importante in senso opposto, dando la possibilità alle idee ugualitarie di circolare e permettendo ai loro sostenitori e alle loro sostenitrici di fare rete, in Italia e nel mondo, e di organizzare manifestazioni dal basso per dare voce alle comuni istanze senza perdere di vista la diversità e lo specifico vissuto di ciascuno e di ciascuna.

La scelta “alternativa” per l’otto marzo a Como vuole valorizzare proprio la varietà e l’importanza dei ruoli femminili, nel presente come nel passato, prendendo come riferimento la realtà locale vista “dall’interno”, ma anche “dall’esterno” (con gli occhi delle donne migranti). Ogni tappa dell’itinerario è tesa a valorizzare una declinazione diversa della condizione femminile, per come essa è o per come potrebbe essere. Così come differiranno le idee e i punti di vista, cambieranno le modalità di espressione, che prevedono dialoghi, letture, presentazioni, testimonianze e musica: e proprio con  un’esibizione del coro femminile Le belle di note si concluderà il percorso presso Porta Torre, verso le 19.45.

Ovviamente, l’invito a partecipare alla camminata di mercoledì si estende a tutte e a tutti, senza distinzioni di sesso, di origine e di età. si invita, comunque, a munirsi di torce elettriche e di oggetti che “facciano rumore”, come nelle caseroladas in Argentina, per capirci. E, soprattutto, per farci capire. [Alida Franchi, ecoinformazioni]

19 luglio/ Una giornata particolare

villa erba cernobbioDomenica 19 luglio a Villa Erba per l’inizio del Festival Città di Cernobbio.

«Un evento pensato per far vivere un tempo singolare con la propria famiglia, con il proprio amore, con gli amici, a contatto con la natura – afferma un comunicato –. All’interno del parco, infatti, si potrà ascoltare un quartetto d’archi protetto da un albero centenario e maestoso o abbandonarsi alle melodie che l’abile pianista estrae dallo strumento sotto il portico della villa oppure ancora deliziarsi con il suono dolce del flauto traverso. Il tutto con la possibilità di consumare un pic-nic nel prato. E poi giochi dei bimbi con la mongolfiera e gli aeroplanini di carta che avranno costruito ed infine ascoltare il concerto della grande orchestra “G. Rossini” di Pesaro che con le sue classiche melodie riempirà l’aria nel tardo pomeriggio».

Il programma:

Alle 11, Apertura del parco al pubblico. Ingresso gratuito. Inizio delle esecuzioni dei quartetti d’archi nel parco;

Alle 12.30, Inizio pic-nic (servizio bar e possibilità di acquisto cestino pic-nic a 15 euro);

Alle 14, Inizio attività per i bambini;

Alle 14.30, Costruiamo insieme la mongolfiera e gli aquiloni;

Alle 16.30, Costruiamo insieme gli aeroplani di carta;

Alle 18, Inizio concerto sinfonico orchestra G. Rossini;

Alle 19, Conclusione. [md, ecoinformazioni]

Van De Sfroos alla Feltrinelli/ Il nuovo album Goga e Magoga

gogaLa libreria Feltrinelli di Como in via Cesare Cantù 17 ha accolto lunedì sera 14 aprile i fans di Van De Sfroos, che hanno completamente riempito tutto lo spazio disponibile per accogliere il cantautore laghè (chi era in piedi doveva allungarsi sulle punte per riuscire a intravederlo). A tre anni dal successo di Yanez, ha scelto la città di Como per presentare in anteprima nazionale la sua nuova creazione, l’album Goga e Magoga, già in vendita in tutti i negozi e store digitali. La serata è stata introdotta da Alessio Brunialti de La Provincia e animata dagli interventi di Maurizio Pratelli del Corriere di Como e di Lorenzo Canali di Ciao Como Radio.

Questo nuovo disco rappresenta il “viaggio” degli ultimi 3 anni di cose viste e sentite. Rispetto all’album Yanez, si propone meno malinconico e più coraggioso, di buon auspicio. È molto diverso dai dischi precedenti: « Nella maggior parte delle canzoni mi accompagnano voci femminili che le rendono più “leggere”, più emozionanti – dice De Sfroos – come nella canzone “Infermiera”; il disco spazia da canzoni più ritmate e arrangiate che sembrano più “piene”, a canzoni con meno elementi e suoni più strani per cui c’è stato più lavoro, come in “Il re del giardino” ».

È un tono sincero e schietto quello di Van De Sfroos, che alla domanda se la gente è pronta a capire il suo cambiamento, risponde: « Se facessi qualcosa di cui tutti sono già pronti sarebbe una noia mortale; io ho quasi 50 anni e le cose che ho dentro e che esprimo nel disco sono proprie di quest’età.. non ero pronto neanche io a risentire il disco ma so che è l’unico possibile che avrei potuto incidere in questo momento della mia vita, e sono consapevole che contiene parti più urticanti rispetto agli altri. Capita che nel momento in cui si precipita verso il fondo, puoi attaccarti a qualcosa, e attaccarsi al Davide giovane, che non era sempre capito e accettato dal paese, ti ripropone tutti i dischi fatti fino adesso, ti ripropone quel tipo di musica folk, però poi ti rendi conto che hai ascoltato altri generi musicali, così con queste 16 canzoni ho voluto lasciare andare tutto, voglio essere libero di scegliere, perché voglio “esplodere” davanti a voi ». Nel parlare non smentisce la sua origine laghè, alternando frasi in dialetto, creando divertimento nel pubblico.

Con questo disco Van De Sfroos si è “addentrato nelle ombre”, in realtà più profonde che ha vissuto in prima persona, definendolo: « Il disco più empatico che ho mai scritto »

Nella canzone “Figli di ieri”tutti si possono ritrovare, ed è caratterizzata da un sound un pò “western”, « Tra Sergio Leone e Tarantino », scherza De Sfroos.

La canzone “Omen” tenta di far capire che le persone anziane vengono messi in discussione dalle nuove generazioni, che essendo proiettate verso il futuro fanno risultare gli anziani come “persone scadute”, che è ciò invece che non sono.

Ma che cosa significa questo “Goga e Magoga” del titolo? È una domanda difficile anche per lo stesso Van De Sfroos che lo ha scelto: «Dare il titolo a un disco a cui non puoi trovare la traduzione è un modo per sfidare se stessi e per incuriosire gli altri; è un termine vecchio che putroppo non si usa più, ma che io credo debba tornare a essere usato. Vuol dire tante cose, per alcuni significa fare il buono e il cattivo tempo, per altri vuol dire “pasticciare”. Non ha una traduzione vera e propria ».

Un Goga e Magoga, un qualcosa che gira, che si muove da dentro lo stomaco, e che vuole venir fuori ed esprimersi. Ecco una delle interpretazioni che ha lasciato intendere Davide Van De Sfroos, da questa sua esigenza di volersi esprimere in libertà ai suoi fans, e non solo con “La balera” e con tutte quelle canzoni nelle orecchie di tutti che lo hanno un po’ “etichettato” a quel genere. Con questo disco ha voluto esprimere una Davide diverso.

Accompagnato dalla voce di Leslie Abbadini e il violino di Anga, ha intonato in acustico tre canzoni inedite dell’album.

La seconda tappa del tour di presentazione è la Feltrinelli di Milano, mentre il 17 aprile si presenterà alla Feltrinelli a Verona, per un totale di nove città, fino alla fine di maggio.

L’album verrà presentato dal vivo in un concerto all’Ippodromo di Milano il prossimo 13 giugno, nell’ambito del City Sound Festival. [Clara Chiavoloni, ecoinformazioni]

 

 

De Sfroos con Maurizio Pratelli (a destra) e Lorenzo Canali
Van De Sfroos con Maurizio Pratelli (a destra) e Lorenzo Canali

 

 

Intonando le canzoni del disco con la voce di Leslie Abbadini e il violino di Anga
Intonando le canzoni del disco accompagnato da Leslie Abbadini e Anga

 

 

Davide Van De Sfroos e Leslie Abbadini
Davide Van De Sfroos e Leslie Abbadini

 

 

 

Concerto dopo la fine del mondo a Cantù

Blog-AccOrchLarioSecondo appuntamento della stagione sinfonica 2012-2013 dell’Orchestra Sinfonica del Lario, diretta da Pierangelo Gelmini, questa sera sabato 26 gennaio 2013 alle ore 21, presso il Teatro San Teodoro di Cantù, per unConcerto dopo la fine del mondo”.

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Quadri di un’Expo per il Teatro San Teodoro di Cantù

Domenica 29 gennaio, alle ore 21, verrà inaugurata la Stagione Sinfonica del Teatro San Teodoro di Cantù, recentemente ristrutturato e riportato all’uso della comunità. Per la prima volta in tempi “moderni”, quindi, il teatro si aprirà alle note sinfoniche, con il primo di una serie di concerti eseguiti dall’Orchestra Sinfonica del Lario. Con la direzione di Pierangelo Gelmini l’orchestra, ormai da parecchi anni punto di referimento per l’attività musicale del territorio, eseguirà i Quadri di un’esposizione di Mussorgskij (nell’orchestrazione di Rimskij-Korsakov), l’Intermezzo di Madama Butterfly di Puccini e due piccole sorprese, il tutto legato all’Esposizione Internazionale di Milano del 1906, ovviamente pensando anche alla prossima Expo del 2015.

Le nuove canzoni di Filippo Andreani “scritte con Pablo”

Che Filippo Andreani non si sarebbe fermato al primo album da solista era evidente per tutti quelli che lo conoscono. Una tale voglia di raccontare, esercitata su un tema difficile come quello dei due partigiani comunisti Neri e Gianna in La storia sblagliata, non poteva certo restare a lungo silenziosa. Domenica, al teatro Lucernetta (off Gloria, visto che il cinema di Rebbio è per il momento inagibile per i concerti), il nuovo album ha visto ufficialmente la luce: Scritti con Pablo è il titolo.

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Bloccato il rave per De André

Mancano le autorizzazioni scritte e i carabinieri hanno interrotto il concerto-tributo del 6 settembre a ParoLario che si svolgerà forse entro settembre. La responsabilità è del Comune di Como che avrebbe dovuto concedere una deroga scritta agli organizzatori per superare il bavaglio messo da una legge ingiusta a tutte le iniziative culturali che si svolgono in luoghi abitati.

La maratona musicale Smisurata canzone. Tutto Fabrizio De André, dalla N alla A (da Nuvole barocche a Smisurata preghierA) organizzata dalla rassegna ParoLario, partita alle 21 di sabato 6 settembre, ha subito una battuta d’arresto alle 3 e mezza di notte con l’intervento di una pattuglia dei carabinieri. Stupore e disappunto, e anche qualche soprassalto dal torpore della notte, per i duecento presenti che ascoltavano il concerto: pianoforte, chitarra e due voci.
Alla richiesta di presentare le autorizzazioni si è interrotto lo spettacolo ed è cominciato un conciliabolo con i rappresentanti della Benemerita che, protrattosi per una mezz’oretta, e anche con l’intervento della polizia locale comasca, ha portato alla sospensione dell’evento.
Gli organizzatori avevano chiesto un’autorizzazione complessiva al Comune per tutta la serie di iniziative in programma, ottenendo quindi dal Comune solo delle assicurazioni verbali. A norma di legge però per superare il livello di decibel del volo di una farfalla notturna è necessaria una deroga scritta e il concerto è stato bruscamente interrotto.
La legge quadro sull’inquinamento acustico (447/95) all’art. 6 comma 1/h afferma che è di competenza comunale «l’autorizzazione, anche in deroga ai valori limite di cui all’articolo 2, comma 3, per lo svolgimento di attività temporanee e di manifestazioni in luogo pubblico o aperto al pubblico e per spettacoli a carattere temporaneo ovvero mobile, nel rispetto delle prescrizioni indicate dal comune stesso».
Chi intenda organizzare una manifestazione culturale o musicale deve quindi garantire di rimanere entro i limiti di rumore imposti dalla legge, che cambiano a seconda delle fasce orarie, diurna 6-22 e notturna 22-6, e a seconda dei luoghi: aree particolarmente protette, prevalentemente residenziali, di tipo misto, di intensa attività umana, prevalentemente industriali e esclusivamente industriali.
È così quasi impossibile qualsiasi manifestazione all’aperto e per ogni evento va richiesta una deroga alla legge che non sempre viene concessa.
La tutela del diritto al sonno dei cittadini supera anche la garanzia del diritto di aggregazione sociale e di partecipazione e fruizione di eventi culturali. [Michele Donegana, ecoinformazioni]

Ritrovarci la festa d’estate

Sabato 30 agosto
al Parco Lissi di Rebbio – Como (via Lissi)
l’Arci di Como organizza

Ritrovarci la festa d’estate

La festa prenderà il via alle 18:
alle 18.30 spettacolo di poesie e musiche dell’Africa nera dei Sinitah meon,
cena a base di Kebab e altre sfizioserie.
Alle 21.30 concerto dei Briganti con le loro travolgenti pizziche, tarantelle e ballate.

Ingresso libero.

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