Salvatore Amura

27 aprile/ Qiu Xiaolong e il nuovo caso dell’ispettore Chen Cao

qiu-xiaolong_bPresentazione de Il principe rosso (Marsilio, 2016) con l’autore che dialogherà con la giornalista e sinologa Emma Lupano, introduce Salvatore Amura, presidente di Ied – Accademia Aldo Galli, traduce Emanuela Gini, mercoledì 27 aprile alle 18 nella Sala conferenze dell’Accademia Galli, in via Petrarca 9 a Como, organizzata da Parolario in collaborazione con Istituto Confucio dell’Università degli studi di Milano, Associazione Caracol, Ied – Accademia di belle arti Aldo Galli di Como e Libreria Feltrinelli di Como, per Aspettando Parolario. Per informazioni Internet www.parolario.it.

Como cultura/ Avanti anche senza capitale

Il percorso di Como capitale della cultura continua, anche se il titolo è stato concesso ad altra città.

Secondo le promesse, la squadra che ha lavorato a presentare il dossier per il bando ministeriale continua il percorso iniziato, senza alcuna modifica e ripensamento. Così, ieri l’assessorato alla Cultura del Comune di Como ha convocato una riunione delle associazioni già coinvolte nell’elaborazione e nella discussione preparatoria del dossier (che – come abbiamo più volte ribadito – non sono “tutte” le associazioni, ma solo alcune, scelte a insindacabile e imperscrutabile giudizio degli organizzatori), annunciando che tutto procede secondo programma.

In un lungo intervento l’assessore Luigi Cavadini ha ribadito tutte le indicazioni finora fornite, ha rimesso al centro dell’elaborazione culturale il problema del calendario, ha sottolineato l’importanza della comunicazione fuori dai canali tradizionali, ha lamentato la carenza di risorse, con due uniche novità: la disponibilità di una parte dei proventi della tassa di soggiorno per contribuire alle attività culturali e l’avvio di un progetto di valorizzazione delle realtà museali comasche finanziato con 150mila euro da Fondazione Cariplo (progetto che ha per titolo Fuori dal Como’).

Sono seguiti gli interventi di prammatica del sindaco di Cernobbio, Paolo Furgoni, della consigliera delegata alla Cultura del Comune di Brunate, Violetta Bedendo, e del direttore di Fondazione Volta, Salvatore Amura. Tutti hanno riconfermato la bontà del percorso intrapreso e lo sforzo per attivare tutta la sinergia possibile.

Alle parole istituzionali sono seguiti tre soli interventi dal pubblico. Nel primo Alberto Longatti ha sollecitato l’attivazione di un progetto comune tra tutti i soggetti presenti, il cui pretesto poteva essere fornito dalla prossima messa in scena al Teatro Sociale dell’Elisir d’amore, suggerimento che è stato piuttosto rudemente stoppato dall’assessore; nel secondo è stato sottolineata l’importanza di dar vita a qualche celebrazione per il centenario della morte di Antonio Sant’Elia, ricorrenza che – ha assicurato l’assessore – sarà degnamente ricordata a Como e non solo; mentre nel terzo Bruno Dal Bon ha avanzato la disponibilità della Casa della Musica a farsi promotrice di una discussione sulle e di un coordinamento delle attività musicali del territorio.

Dopo di che la riunione si è sciolta in silenzio. [Fabio Cani, ecoinformazioni]

Como capitale cultura: il dossier c’è

Il dossier per la seconda fase della candidatura a “Capitale italiana della cultura” è stato presentato. Una conferenza stampa nell’ora del mezzogiorno lo ha ufficialmente annunciato oggi, il giorno dopo.

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Titolo dell’operazione: Estro armonico: le stagioni del lago (per chi non lo sapesse, ma sono veramente pochi, L’estro armonico è il titolo della raccolta di concerti di Antonio Vivaldi che contiene anche Le quattro stagioni).

Questa notizia è stata l’occasione per un ripasso dei punti ritenuti salienti dalle tre amministrazioni (Como, Cernobbio, Brunate), dagli altri soggetti pubblici (Camera di Commercio) e dalla squadra di tecnici (Fondazione Alessandro Volta ed esperti collegati) che hanno lavorato alla sua preparazione.

Mario Lucini sindaco di Como, Luigi Cavadini assessore alla Cultura dello stesso Comune, Violetta Bedendo consigliera delegata alla Cultura dal sindaco di Brunate, Marco Galimberti vicepresidente della Camera di Commercio, Paolo Furgoni sindaco di Cernobbio e Salvatore Amura direttore della Fondazione Alessandro Volta hanno ribadito in modo pressoché unanime che: la preparazione della candidatura è stata un’ulteriore spinta a costruire una rete di relazioni; l’obiettivo è quello di costruire un sistema integrato per la promozione e la valorizzazione del patrimonio culturale; l’obiettivo è quello di valorizzare le iniziative esistenti, integrandole in un progetto più ampio e – in prospettiva – magari convogliarlo verso un tema comune; si è fatto tesoro di tutto quanto è stato fatto in questi ultimi anni; in questi ultimi anni (due o tre, secondo le interpretazioni) Como ha conosciuto un rinascimento culturale; è la conferma che Como crede nella cultura come fattore di sviluppo economico; è stato fatto un grande lavoro di squadra; è stato un percorso educativo per tutti. Eccetera.

Per quel che riguarda il “calendario” della “capitale”, l’ipotesi è articolata intorno al 2016 ed è sostanzialmente la ridistribuzione/razionalizzazione dell’esistente (ma solo delle “eccellenze”) lungo le quattro stagioni. Il nuovo “evento” previsto per rinvigorire la stagione morta sarà ovviamente centrato su Volta e la Luce: 8208 Volt, Lake Como Light Design. Messe sostanzialmente da parte, almeno in questa fase, le tanto sbandierate proposte venute dalla “partecipazione popolare”.

Per quel che riguarda i luoghi, il “waterfront” (cioè il lungo lago, in italiano nel testo) è considerato il biglietto da visita culturale della città. In questo contesto, risulta centrale il ruolo del Tempio Voltiano, per il quale si ipotizza un intervento di valorizzazione/rinnovamento (grazie alla sponsorizzazione privata), di Villa Olmo, per la quale si convoglia nel dossier di candidatura anche la congrua dotazione di Fondazione Cariplo per lavori di adeguamento non ancora avviati (5 milioni di euro, ovvero quasi la metà del budget ipotizzato nel dossier) e del chilometro della Conoscenza. Cancellati invece gli interventi già più volte sbandierati per il Politeama e l’ex Casa del Fascio, per ovvia impossibilità a realizzarli (ma non era difficile saperlo fin dall’inizio).

Il dossier – conclude Salvatore Amura – è «la fotografia di un territorio in movimento».

Fine della prima parte, ovvero della comunicazione.

Seconda parte, ovvero dell’incomprensione.

A sedere in platea non c’è solo “la stampa”, ci sono anche molte persone di quelle associazioni, organizzazioni, gruppi e varie altre amenità che in questi anni per la cultura si sono spese. Quando cominciano le domande si tocca con mano lo scollamento tra quel dossier (che, per quanto d’ora in poi disponibile, nessuno ha ancora ben capito cosa contiene) e la realtà, o meglio “le” realtà, anche quelle che hanno bene o male partecipato all’elaborazione. Le domande puntano a capire cosa ci sia “veramente” dietro, più ancora che dentro, il dossier, quali siano i reali obiettivi e le reali possibilità di trasformare quest’“occasione” in una realtà. Non pare che ci sia grande compatibilità tra le diverse visioni dall’una e dall’altra parte del tavolo. A un certo punto, tra gli astanti si prova a sintetizzare la situazione così: forse quella fotografia di un territorio in movimento è riuscita sfuocata, e le teste e le mani sono rimaste fuori.

Si agitano, per altro, a volte, dietro le domande e le risposte, questioni mal poste e mal concepite: il calendario “unico”, la “governance culturale”, la promozione “centralizzata”, il “tema” e via discorrendo. Questioni che avrebbero evidentemente bisogno di una messa a punto, prima di avviare la discussione sul programma, e che invece in questa fase sono state messe da parte. A tratti si ha l’impressione che quel lavoro di percorso partecipato, sempre proclamato come essenziale, sia tutto da costruire, anzi addirittura da concepire.

Col rischio che, nel frattempo, si vada verso una sorta di “oligarchia culturale” in cui solo chi ha guadagnato visibilità avrà il diritto di cittadinanza.

[Fabio Cani, ecoinformazioni]

Leggi Il testo word del dossier di candidatura.

Scarica la versione pdf del dossier di candidatura.

 

Capitale cultura/ il Pd fa squadra

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La candidatura di Como a Capitale italiana della cultura ha fatto tappa al PD comasco, raccogliendo nella serata di lunedì 7 settembre una (quasi) piena adesione.

Nel salone di CNA è schierato, a fianco del segretario democratico cittadino, Stefano Fanetti, quasi al completo lo staff della candidatura: l’assessore alla Cultura di Como Luigi Cavadini, il sindaco di Cernobbio Paolo Furgoni, il presidente di Fondazione Alessandro Volta Mauro Frangi e il suo direttore Salvatore Amura; manca solo un rappresentante dell’amministrazione di Brunate. Ospite d’onore la parlamentare Chiara Braga. Maestro di cerimonie il giornalista Davide Cantoni.

Negli interventi dei responsabili politici e organizzativi della candidatura si fa il punto della situazione, senza particolari voli ma con discreta chiarezza. L’invito a fare squadra è esplicitato dall’intervento di Mauro Frangi che aggiunge, però, che «fare squadra non basta» e che servono almeno altre tre cose: la città deve darsi un progetto di sviluppo con al centro i temi della cultura e della conoscenza; bisogna trovare una dimensione organizzativa – un “luogo” – per rendere permanente quanto già si è fatto (e ricoprire questo ruolo è l’ambizione di Fondazione Volta); sfruttare al meglio le risorse esistenti per farne un volano per il territorio.

La sala, abbastanza gremita (non meno di una settantina di persone), raccoglie l’invito: aggiunge piccole proposte, caldeggia qualche sottolineatura, anela a conoscere i “veri” contenuti del dossier. Un solo intervento critico lamenta proprio l’impossibilità di discutere (e contribuire) veramente se non si conoscono i temi sul tappeto; ma si sa – e lo si è ripetuto più volte – la competizione impone riservatezza (nulla si sa nemmeno degli altri “competitors”); e il “mistero” non viene sciolto nemmeno di fronte alla platea amica. Semmai si insiste sul fatto che il dossier non presenterà sorprese: sarà, alla fine, l’indice del “molto” che è già stato fatto.

Poi, con la dovuta umiltà, si insiste sul fatto che non è detto che si vinca, e se si vince non è detto che il finanziamento sia rilevante. L’importante è partecipare. Sì, ma comunque si partecipa per vincere.

Chiara Braga invita a smettere di considerarsi periferia: «Como è centro», se non proprio “il” almeno “un”, e contestualmente a sfruttare le possibilità di scelta che la crisi offre.

Ovviamente numerosissimi sono i riferimenti encomiastici all’attività del governo Renzi; assai ripetuti anche gli apprezzamenti per l’attività dei governi di centro-sinistra a livello locale; inesistenti gli accenni autocritici. Si respira aria di campagna elettorale.

Chiara Braga nell’intervento finale lo dice apertamente: prima invitando a non confondere le scelte di «identità culturale» con l’esclusione di altri modelli, poi sottolineando che il percorso della candidatura a Capitale della cultura deve diventare «un pezzo del prossimo governo della città». [Fabio Cani, ecoinformazioni]

23 maggio/ Lariopolda 2.0 la cronaca – Braga, Gaffuri che chiude: ” la Lariopolda strumento del Partito, non concorrente”

laripolda2.0Con le regole d’ingaggio di Alberto Gaffuri e la musica di Justin Bieber si è aperta la versione 2.0 la Lariopolda (#andiamoavanti), la manifestazione comasca che si rifà alla Leopolda promossa da Matteo Renzi. Tanti big comaschi e non, assessori e presidenti provinciali, vicepresidenti del Senato e parlamentari, Gaffuri ed Amura, renziani, super renziani e meno fiorentini. Dodici tavoli temaci di discussione per il territorio comasco e lecchese: attrarre, innovare, glocal, co-lc, confine, sicurezza, legalità, enti locali, lavorare, territorio consapevole, terzo settore e internazionalizzare a cui parteciperanno politici, artisti, imprenditori ed esponenti del mondo del terzo settore. Rileggi la cronaca di Luca Frosini della giornata. Info www.lariopolda.cfpinrete.it

Ore 10.45 Cronaca in tempo orario della Lariopolda 2.0. Proviamoci? Proviamo!

Ore 10.46 Cerutti del M5s, Tarpini e Rovi, da qualche parte scorgo Magatti, l’assessore almeno. Missione segreta? Infiltrazione?

Ore 10.50 i tavoli tematici

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ore 10.54 i divani del palco centrale.

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Ore 11.02 non vedevo una parata di stelle così almeno dall’ultima notte degli oscar. Ah no, quella era Cannes

Ore 11.05 camicia bianca trionferà, come e più della prima (1.0). Ma scorgo qualche quadrettone e righine

Ore 11.10 tavolo con Gaffuri(Luca), Bergna della Cna e Baruffini

 

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ore 11.18 nostalgia concertazione: allo stesso desk unindustria (Brenna), sindacati (Tarpini e Monteduro) ed istituzioni( la Fedeli)

 

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Ore 11.24 Fanetti, Lucini, Gerosa: il game of thrones è al completo

Ore 11.33 cappanelli al bar? Cielo

 

 

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ore 11.37 (dj) Alberto Gaffuri è dapertutto, Amura stranamente tranquillo al suo tavolo. La tecnologia gaffuriana del teletrasporto è sempre più vicina comunque

Ore 11.42 i tavolini del bar interno porto sicuro per ogni naufrago lariopoldano, come il sottoscritto

ore 11.58 la capigliatura rossa della Fedeli spicca nel mucchio, davvero leonina

ore 12.05 mezzogiorno passato, i tavoli si svuotano, il bar si riempe. Ehi, proprio come a scuola

Ore 12.07 tavolo con Ceruti e Rovi, tra gli altri

 

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Ore 12.12 c’è anche Guerra, al tavolo enti locali con Lucini e il canturino Pagani

Ore 12.15 odo una voce, è Amura che tiene banco al tavolo cultura. Non c’è che dire, sa essere coinvolgente (senza ironie)

ore 12.20 tavolo cultura, appunto. Ma sarà in castigo?

 

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Ore 12.20 campanella suonata, l’ora dello snack?

 

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Ore 12.25 fine della mattinata, pranzo e poi si tirano le conclusioni nel pomeriggio. Stay tuned!

 

13.15 arrieccoci!ritorniamo con qualche parola in libertà: Amura con ‘destra e sinistra non esistono più, il mondo è cambiato’

Ore 13.20 Rovi dal tavolo partiti: ‘su molte cose siamo d’accordo, ma è la forma che fa la differenza’

13.25 passano la Livio e Frangi per andare a pranzo, non vedo però Sinigaglia, pur dato tra ospiti. Coincidenze?

14.10 la ripresa si avvicina, intanto la pagina facebook di Alberto Gaffuri

 

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Ore 14.15 una stampante 3D sul palco. A Beppe Grillo non piace questo elemento

 

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ore 14.30 mentre gli ospiti prendono posto, rifletto sul video introduttivo dei ballerini con la musica di Bieber e Lariopolda sullo sfondo: geniale

Ore 14.32 la musica lounge in filodiffusione lascia posto ad un altro video con musica alla Hans Zimmer. Altro che il Made

Ore 14.35 un feto che cresce, lariopolda, si ricorda Falcone con un video e una citazione. Non brutto momento, dai

ore 14.40 partono gli interventi pomeridiani: si inizia con De Angelis dell’unità crisi ambientali di Palazzo Chigi

ore 14.50 il pubblico del pomeriggio

 

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Ore 15.00 i vari coordinatori portano i contributi dei tavoli di lavoro, intervallando gli interventi degli ospiti istituzionali. Adesso è il turno di Mambretti del desk “Como Lecco”

ore 15.05 l’unico pezzo grosso che manca? Lorenzo Spallino, mumble mumble….

ore 15.15 momento carramba che sorpresa: chiama via skype Ivan Scalfarotto

 

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15.25  ecco la vicepresidente Fedeli sul palco: “occhio all’elezioni amministrative”

 

 

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Ore 15.30 Fedeli: ” questa è una legislazione costituente”

ore15.35 Fedeli, varie ed eventuali: lavoro, jobs act, riforme, falso in bilancio, corpi intermedi in crisi e taffazzismo del Pd. Trova l’intruso

ore 15.50 ricordi della mattinata: Gaffuri e Rovi parlottano, Fanetti e Marelli tra di loro ma da tutt’altra parte, Lucini e Gerosa via presto: cosa bolle in pentola?

Ore 15.55 Amura sul palco, a scuotere l’abbiocco della platea, insieme a Magatti, Passalacqua e ai ragazzi rossovestiti del servizio d’ordine

ore 16.10 le proposte del tavolo “attrarre”, quelle Tagliabue (ex) della Cisl per il lavoro e di Chindamo per gli enti locali. Tante carne al fuoco, ma il pubblico è al bar

ore 16.20 spirito pop fuori controllo qui alla Lariopolda: quando parlano gli ospiti ‘istituzionali’ parte la musica di Tiziano Ferro. Ci starebbero gli Abba, però #guardiamoindietroperunavolta

ore 16.25 Alfieri, segretario lumbard del Pd: “questo è il vero momento di nascita del Partito Democratico”

Ore 16.33 Sergio Aureli dal tavolo “confine” sale di corsa sul palco. Momento volata del Giro qui a Lariofiere #guardiamoilgiroalmenolarrivodai

ore 16.45 gli interventi si susseguono, il pubblico ai tavolini del bar interno o già fuori. Tutto regolare, insomma

Ore 16.50 frasi in libertà parte 2: “i partiti sono forme in divenire, devono capire il loro ruolo nella società di oggi”

Ore 16.55 Braga chiude gli interventi, e fa da modella per la maglietta dell’evento. #guardiamolatshirtoltrecheavanti

ore 16.56 Braga sempre molto pulita nel suo contributo, Gaffuri intanto si stiracchia e si lascia sfuggire uno sbadiglio. Segnali di chiusura?

ore 16.57 Braga: “il Pd oggi è di casa, qui alla Lariopolda. E il Pd è la casa delle idee di questa giornata”

ore 17.00 ancora Braga: “dispiaciuta per gli ultimi addii al partito, ma non si può essere sempre contro, a priori”. E poi ” destra e sinistra? Esistono ancora e credo a questa differenza”

ore 17.05 Gaffuri tira le fila: “la lariopolda vuole essere strumento del partito, soggetto di TANTI e non di pochi”

ore 17.07 Gaffuri: “basta dualismi, conta la squadra. Se lavoriamo assieme il Partito e il territori sono più forti”

ore 17.15 e con la foto di gruppo, e con il film di Pif, si chiude la giornata.

Ore 17.17 cronaca finita, un saluto a tutti! #guardiamoavantichesiamoinzonaspritz

[Luca Frosini, ecoinformazioni]

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

16 febbraio/ Dire, fare, brasare

160215craccoA scuola di cucina con Carlo Cracco lunedì 16 febbraio alle 18 all’Auditorium del Collegio Gallio, entrata in via Barelli, a Como, l’autore dialoga con Salvatore Amura, presidente Accademia Galli, Davide Cantoni, giornalista, organizzano Parolario con Collegio Gallio e Libreria Feltrinelli Como. Per informazioni tel. 031.301037, e-mail info@parolario.it, Internet www.parolario.it.

Camicia bianca trionferà: la Lariopolda

1453466_387670241384010_3898916166170986471_nA Villa Olmo a Como si è tenuta della giornata di sabato 29 novembre la Lariopolda, l’attesa kermesse organizzata tra gli altri dal sindaco di Albese con Cassano Alberto Gaffuri e da Salvatore Amura, direttore dell’Accademia Galli.

Alberto Gaffuri, camicia bianca, pantaloni sul marroncino e scarpe perfettamente coordinate. Salvatore Amura, camicia bianca, pantaloni sul verdognolo e scarpe perfettamente coordinate: sono loro i “padroni di casa” della Lariopolda, la partecipata risposta comasca alla celebre (famigerata?) kermesse fiorentina da cui partì la scalata dell’attuale Presidente del Consiglio. Un’iniziativa, nelle intenzioni degli organizzatori, nata con l’obiettivo di segnare un punto di svolta nella vita politica del capoluogo e della Provincia, un cambio di passo, come sintetizzato dal sottotitolo degno di primarie passate (anche se qui si è preferito il guarda avanti al cambia verso), per rilanciare l’azione della maggioranza che governa il territorio comasco.

Una Leopolda in salsa missultin, verrebbe da dire, che ha fatto registrare nei giorni scorsi alcuni piccoli grandi sommovimenti interni al Pd, con il sindaco di Albese, principale ispiratore del tutto, “sospettato” di voler spaccare in più pezzi il partito, un vero e proprio atto d’accusa soprattutto verso chi siede nelle più importanti poltrone di Palazzo Cernezzi. E che questa fosse un’esigenza realmente sentita dagli interessati lo prova lo stesso Gaffuri, che nella location di Villa Olmo si è rivolto direttamente al sindaco Lucini e alla neo presidente provinciale Maria Rita Livio, invitandoli a vedere che «non vogliamo spaccare nulla, siamo qui per unire. Possiamo quindi offrire un contributo per lavorare assieme». Una dichiarazione d’intenti quindi, ripetuta più volte e in diverse forme nel corso dei 25 interventi, di fronte ad una nutrita platea di curiosi ed addetti ai lavori, tra mezza giunta comunale, ex (Pusterla, Introzzi) ed attuali assessori, consiglieri regionali, sindaci di altri comuni in gran numero, Cna, Cl ed altre sigle, con anche, coincidenza delle coincidenze, alcuni esponenti di quel Nuovo centrodestra “partner” romano del padre della sorella maggiore toscana.

La fredda cronaca del pomeriggio, quindi. Fin dalla sistemazione del palco si possono capire le esigenze comunicative di cui la manifestazione si vuole fare interprete: su un piccolo scaffale si possono vedere alcuni oggetti simbolo del Made in Italy, come una bottiglia di vino rosso, un pallone da calcio, un barattolone di nutella e il caffè espresso, in piena sintonia con quello spirito pop da sempre punto di forza dell’ex primo cittadino fiorentino. Con una piccola concessione “locale”,  una sciarpa del Calcio Como.

Un modo per dare “colore” probabilmente, ed il sospetto aumenta vedendo il filmato d’inizio dell’evento, poco prima delle 15: un cambio gomme ad una formula 1 di decenni in bianco e nero, seguito da un pit stop di una Ferrari dei giorni nostri, come a rafforzare l’intento di cambiare i “connotati” alla vita pubblica lariana.

L’interventi successivi si susseguono velocissimi, 5 minuti a persona, con una campanella a segnare il cambio (parola che sta tornando spesso) tra i vari relatori. Tra questi un’umanità piuttosto varia, tra imprenditori di successo e giovani geni, Terzo Settore d’assalto e promesse dello sport, insegnanti, scrittori ed esperti di cinema, tanti esempi di quello che i due presentatori definiscono «l’antidoto alla rassegnazione». Esperienze diversissime, accomunate dalla stretta di mano conclusiva del dinamico duo e dal regalo di un t shirt rossa con il simbolo della manifestazione, oltre al simpatico intermezzo musicale di “Alive”, scelta sicuramente non casuale, del gruppo australiano Empire of the Sun.

Sopravvissuti quindi, alla crisi e al clima del Paese e del territorio, a cui hanno assistito oltre agli habitué della cosa pubblica anche un certo numero di “estranei”, ragazzi e meno ragazzi, andati scemando nel corso delle ore ma presenti in buon numero nella battute iniziali, a significare comunque un certo interesse della cittadinanza.

Tanti in camicia bianca, ormai divisa del renzismo e  di questo culto, con un piccola grande eccezione: il nutrito servizio d’ordine, composto da giovanissimi e studenti in rigorosa tenuta rossa, volontari e militanti ma, come hanno tenuto a specificare alcuni, non del Partito democratico. Coincidenze? [Luca Frosini, ecoinformazioni]

 

18 novembre/ La psicoeconomia di Charlie Brown. Strategie per una società più felice

MotterliniPresentazione del volume (Rizzoli, 2014) di Matteo Motterlini, l’autore dialoga con Alfredo Tomasetta, intervengono Cristina Cappellini, assessore alle Culture, identità e autonomie di Regione Lombardia, Annarita Polacchini, amministratore delegato di Asf Autolinee, e Salvatore Amura, presidente dell’Accademia di belle arti Aldo Galli di Como, martedì 18 novembre alle 18.30 alla Sala Canonica del Teatro Sociale di Como, organizzata da Parolario in collaborazione con Teatro Sociale di Como e libreria Feltrinelli di Como. Per informazioni tel. 031.301037, e-mail info@parolario.it, Internet www.parolario.it.

22 novembre/ Bonafè all’accademia Galli verso una nuova Europa

pd bonafèIl circolo cittadino del Partito Democratico di Como, invita ad un incontro pubblico con l’europarlamentare Simona Bonafè, sabato 22 novembre alle 18.30 all’accademia Aldo Galli in via Petrarca 9. Introdurranno l’incontro Savatore Amura, direttore dell’accademia e Stefano Fanetti segretario cittadino del Pd. Modera Davide Cantoni di QuiComo.

18 settembre/ Francesca e Salvatore sposi

francescasalvatoreIl 18 settembre in Comune a Como le nozze di Francesca Lillia e Salvatore Amura. Dal post di Salvatore Amura che annuncia l’evento: «Eccoci ci siamo. Io e Francesca Lillia ci sposiamo.
Sono passati 11 anni da quando ci siamo conosciuti e mi ricordo ancora il momento del nostro primo incontro come se fosse adesso, quei profumi, le sensazioni, la bellezza dell’amore. Abbiamo scelto di fare un ulteriore passo insieme con i nostri piccoli bimbi, GiorgioGiovanni e Michelangelo, un bellissimo passo, fatto con convinzione e gioia, che vorremmo condividere con tutti i nostri amici di FB. Grazie». Tutti gli auguri della redazione di ecoinformazioni agli sposi e al nostro redattore nonno Danilo.

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