Il consiglio comunale di martedì 1 aprile 2008
Il consiglio comunale di martedì 1 aprile è iniziato con la comunicazione da parte del presidente, Mario Pastore, delle dimissioni, pervenute alle 17.30 del pomeriggio all’ufficio protocollo, di Giuseppe Santangelo, Udc. Secondo il regolamento all’art. 25 comma 3 «nel caso di successiva cessazione, per qualsiasi causa, dalla carica di consigliere comunale si procede alla surrogazione nella prima adunanza che segue al verificarsi della stessa convalidando l’elezione di colui che nella medesima lista» ha riportato il maggior numero di voti, in questo caso Pierangelo Gervasoni. Dati i tempi ristretti il presidente del consiglio confortato dal parere, anche legale, degli uffici comunali ha deciso di non annullare la seduta consiliare e di iniziare comunque a discutere del bilancio, spostando la surroga del consigliere Santangelo alla prossima seduta di giovedì 3 aprile. Questa decisione ha scatenato la pronta reazione delle minoranze: per Vincenzo Sapere, Gruppo misto, «il tempo per mandare un avviso per il cambiamento dell’ordine del giorno ci sarebbe potuto essere e un consigliere comunale non può non partecipare alla presentazione di un atto fondamentale come il bilancio», Mario Lucini, Pd, ha palesato la sua difficoltà «a comprendere come possa svolgersi un consiglio comunale quando questo organismo non è nel suo organico costituzionalmente previsto» e per Vittorio Mottola, Pd, «il consiglio o è completo o non lo è». Per il presidente Pastore non vi erano problemi dato che «la nostra struttura sostiene convintamente di essere nel giusto», sostenuto dal segretario generale Oliviero Emoroso che ha interpretato «laddove è scritto prima seduta si deve intendere come prima seduta utile» altrimenti «si concretizzerebbero degli strumenti per condizionare in modo improprio la vita del consiglio». Ad una successiva domanda di Luca Gaffuri, capogruppo Pd, sulla possibilità di votare, anche poi per casi di parità, il segretario generale ha chiarito che una scelta in tal senso può dipendere dalla «sensibilità politica».
Una riunione dei capigruppo ha quindi deciso di non annullare la seduta ma di proseguire i lavori con la sola presentazione del bilancio ed un primo giro di domande informative, rimandando il dibattito vero e proprio alla seduta di giovedì, subito dopo la surroga del consigliere Santangelo.
Ha preso così la parola l’assessore Alessandro Colombo che ha spiegato gli indirizzi del bilancio in discussione che vede il blocco di tributi come Ici e Irpef, l’adeguamento secondo rilevamenti Istat delle tariffe dei servizi alla persona, l’adeguamento dei contratti di manutenzione ordinaria e un migliore sistema di controllo gestione, la «scelta strategica», atta a diminuire gli sprechi dell’amministrazione. È in corso anche un processo di diminuzione del debito rivendicato dall’assessore al bilancio che ha ricordato la scelta di non accendere mutui nel 2007. Per il 2008 si prevede un 66% di spese correnti ripartite al 23% per il sociale contro un 25% per la macchina amministrativa. L’assessore ha sottolineato poi come sia aumentata la copertura media dei costi dei servizi alla persone salita al 42-45%, contrariamente agli anni scorsi quando seguiva un trend discendente verso il 40%. Un tema caro, con l’adeguamento delle tariffe, alla ventina di genitori che hanno assistito come pubblico al consiglio interessati a capire come il bilancio comunale potrà influire sul loro futuro.
Aperto il dibattito Donato Supino, Prc, ha posto l’accento sull’edilizia popolare chiedendo: «Nel programma del sindaco erano previsti 250 nuovi alloggi, nel programma triennale dove sono?». L’assessore Enrico Cenetiempo ha replicato assicurando: «I 250 alloggi li faremo, anzi con quelli che verranno edificati in via Alebbio ne mancano solo 220». Mario Lucini ha chiesto «quanto ci ha rimesso il Comune, o guadagnato, dagli Swap?». Gli ha risposto la responsabile del servizio finanziario Angela Bertuzzi spiegando che il Comune ha avuto una perdita al 15 di gennaio di 280 mila euro, coperti però da uno speciale Fondo rischi Swap di 350 mila euro.
L’assessore Colombo ha specificato inoltre che il tetto di spesa per le consulenze sarà di 345 mila euro. Data l’ora tarda il dibattito è stato poi aggiornato a giovedì 3 aprile. [Michele Donegana, ecoinformazioni]