Giorno: 13 Maggio 2008

Il consiglio provinciale di lunedì 12 maggio 2008

Comitati pro e contro Garibaldina si fronteggiano nel cortile di Villa Saporiti, ma il consiglio non prende una decisione perché Cinquesanti esce dall’aula. Approvata invece con emendamenti la costituzione della patrimoniale idrica nel consiglio provinciale di lunedì 12 maggio.

La preliminare di Mauro Guerra sui costi della politica ha aperto la seduta consiliare di lunedì 12 maggio. Il capogruppo del Partito democratico ha denunciato l’incoerenza dell’amministrazione che ha aumentato del 10 per cento le indennità della giunta pochi mesi dopo aver alzato le imposte provinciali e aver approvato un bilancio “stretto” che vede ridursi del 30 per cento gli impegni di spesa per istruzione, servizi sociali e cultura.
Nel frattempo fuori dall’aula i comitati anti Garibaldina non si sono trovati soli: ha fatto la sua apparizione anche il Comitato pro Albiolo, capitanato dall’ex sindaco Romano Civelli, con le sue 800 firme pro Garibaldina. Nel cortile di Villa Saporiti il clima si è fatto teso e i comitati non si sono risparmiati nello scontro dialettico. «La Garibaldina bis è un’opera fondamentale per la viabilità del territorio! – ha esordito l’ex sindaco di Albiolo, ora capogruppo di minoranza del Comune – Da sindaco avevo dato il mio benestare, ora la nuova amministrazione non può pensare di bloccare il progetto». La risposta non si è fatta attendere, Lorenzo Ceolin, dei comitati anti Garibaldina ha tuonato contro chi «vuole fare campagna elettorale sulle spalle dei cittadini. In più non è chiara la modalità di raccolta firme». In effetti nelle “osservazioni” sul Piano di governo del territorio non di sola Garibaldina si parla: oltre all’ok per la costruzione della nuova strada i cittadini hanno firmato un appello per non vendere a privati le aree dell’attuale scuola e campo sportivo, il tutto condensato nello stesso documento.
Ma mentre in cortile le voci si sono fatte urla e Civelli è stato chiamato a colloquio dall’assessore alla viabilità Pietro Cinquesanti, in aula è ripresa la discussione sullo statuto della patrimoniale che gestirà la rete idrica comasca. In un intervento dai toni accesi l’assessore all’ecologia Francesco Cattaneo ha ricordato che «la patrimoniale si aprirà ai privati solo in una terza fase, mentre ora non abbiamo ancora superato il primo step, cioè la sua creazione. È comunque importate che la gestione dell’acqua rimanga in mano pubbliche, mentre il servizio di erogazione necessita di un modello industriale per funzionare al meglio. Utilizzando appalti a breve termine, il gestore sarà costretto a lavorare in una logica di rientro economico veloce, facendo investimenti ragionevoli. Con l’assessore Saladini stiamo anche valutando l’ipotesi di donare una percentuale (1 centesimo/m3) delle tariffe ai paesi del terzo mondo per costruire infrastrutture idriche».
Gli emendamenti proposti dalla minoranza sono stati poi illustrati da Mauro Guerra (Pd): «chiediamo che nell’oggetto sociale della patrimoniale venga inserita la possibilità che la società possa anche svolgere l’erogazione del servizio. Il Tar si è già pronunciato in questa direzione e tra qualche mese i cittadini lombardi potranno dire la loro con un referendum. Dato che l’oggetto sociale esprime anche gli obiettivi di una società è giusto tenere aperta questa ipotesi». In disaccordo linguistico l’assessore Cattaneo che propone una dicitura più morbida, cioè la «possibilità che la patrimoniale gestisca ogni altra attività compatibile con le norme». Messe ai voti è stata approvata solo la proposta della giunta.
Prima di passare all’esame del secondo emendamento, con l’aula gremita di cittadini dei comitati anti Garibaldina, colpo di scena: Cinquesanti, assessore alla viabilità, abbandona il Consiglio. Il presidente Ferdinando Mazara comunica la defezione dell’assessore, motivata da un’improvvisa corsa all’ospedale, e chiede al consiglio di pronunciarsi sull’ordine dei lavori: «i cittadini aspettano già da tre ore la discussione sulla Garibaldina, se non si ha intenzione di esaminare l’argomento che almeno venga loro comunicato subito, così da poter rincasare». Scelta che appare scontata a Giornano Minotti (Lega nord): «se manca l’assessore competente non si può discuterne». Dai banchi della minoranza qualcuno fa notare che ci sarebbe Carioni in rappresentanza della Giunta, lo stesso che durante un sopralluogo di qualche mese fa definì l’opera viabilistica «uno scempio». Obiezione respinta, e il consiglio da l’ok al rinvio dell’argomento per la seduta del 26 maggio.
La serata è stata quindi chiusa con l’approvazione del secondo emendamento che consegna più poteri decisionali all’assemblea dei Comuni e l’avvallo definitivo alla costituzione della patrimoniale. [Francesco Colombo, ecoinformazioni]

Il consiglio comunale di lunedì 12 maggio 2008

Dopo un intermezzo dialettale approvata la nuova lottizzazione di Rebbio nel consiglio comunale di lunedì 12 maggio. Verrà ridotto il consiglio di amministrazione di Villa Erba spa.

Polemica sull’utilizzo del dialetto nel centralino del Comune da parte dei consiglieri di minoranza. Per Luca Gaffuri, capogruppo Pd, «i rop van fa ben se no l’è mei minga fai» (le cose van fatte bene se no è meglio non farle), un’affermazione enunciata anche in francese, dato che, dopo il centralino automatico “trilingue” (italiano, dialetto comasco e inglese) che spiega a quali servizi si può accedere, l’unica lingua proposta è l’italiano. Una situazione anomala per il consigliere del Pd data anche la famosa Como città turistica che per gli stranieri parla solo inglese. Affermazioni che hanno innervosito l’assessore Diego Peverelli, andato in escandescenze quando Vittorio Mottola, Pd, dopo avere chiesto aiuto per esprimersi in dialetto comasco e fatto notare l’assurdità del centralino in dialetto, ha affermato che il dialetto napoletano è utilizzato in tutto il mondo. Pronta la reazione dell’assesore: «Stai zitto che offendi il Consiglio comunale!».
Il clima si è poi calmato con gli interventi di Carlo Ghiri, capogruppo Gruppo misto, che ha chiesto delucidazioni sempre all’assessore Peverelli sull’entrata in servizio delle guardie ecologiche volontarie. Un iter che ancora non si è ancora concluso dato che hanno giurato dal prefetto solo in 5 su 19. Roberto Rallo, Fi, ha invece chiesto la costituzione di parte civile della Giunta, dopo i proiettili inviati a due assessori, un provvedimento che la stessa ha già intrapreso nella sua ultima riunione.
La discussione si è poi spostata sull’ordine del giorno presentato dal capogruppo di Area 2010 Dario Valli: «Una proposta organica per la definizione delle zone di recupero per definire quali delle attuali zone B4 e B5 siano passibili di trasferimento d’uso e quali no». Nel Piano regolatore le zone B4 sono riservate alle attività produttive, mentre le B5 sono per i servizi.
Una proposta che ha incontrato la ferma contrarietà di Mario Lucini, Pd, dato che questo passaggio «sottrarrebbe al Consiglio la possibilità di vedere e discutere i singoli piani attuativi» che diverrebbero una prerogativa solo della Giunta. Per Lucini si perderebbe quindi la possibilità di «discussione e negoziazione di alcuni ambiti, come ad esempio le altezze, non definite dal Piano regolatore, e l’eventuale monetizzazione delle aree standard». Insomma: «Un provvedimento inopportuno dato che la valutazione degli sviluppi della città è un elemento prezioso per il Consiglio comunale». Un parere condiviso da Luca Gaffuri, che con Vittorio Mottola ha chiesto l’approvazione il più velocemente possibile del futuro Piano di governo del territorio, ma anche dal consigliere di Alleanza nazionale Stefano Molinari per cui «se venisse approvato si perderebbe una delle funzioni principali del Consiglio comunale».
Data questa intesa trasversale l’ordine del giorno è stato bocciato con i voti contrari di Alleanza nazionale, Lega, Udc, Per Como, Pd e del consigliere forzista Enrico Gelpi, unico del suo gruppo, che a maggioranza ha votato a favore. Un voto non univoco per il partito del sindaco anche sullo sviluppo dell’area dell’ex Consorzio agrario che il Consiglio ha approvato. Roberto Rallo e Federica Simone hanno espresso parere contrario al nuovo insediamento assieme alla maggior parte delle minoranze. A questo proposito l’avvocato comasco ha anche fatto appello alla coscienza dei colleghi consiglieri per votare contro i «250 appartamenti che verranno costruiti. Simili alle Vele di Napoli saranno una bruttura enorme».
Concordia di intenti e approvazione all’unanimità invece per il nuovo regolamento di Villa Erba, per l’assessore Colombo «un esempio di semplificazione amministrativa e diminuzione del costo della politica», il cui consiglio di amministrazione passera da 11 a 5 membri. Un clima di intesa ripetuto per la mozione proposta da Marco Butti, capogruppo di An, sul degrado a Ponte Chiasso per trovare una soluzione per la zona dell’ex distributore Agip. [Michele Donegana, ecoinformazioni]

I vincitori di ReSpiri(ti)

ReSpiri(ti), il primo festival del cinema invisibile e indipendente di Como, si è concluso lunedì 12 maggio al circolo Arci Xanadù con la premiazione dei lavori più significativi selezionati dalla giuria.

Premiati lunedì 12 maggio alle 20.30 i vincitori del festival ReSpiri(ti), nato dalla collaborazione tra Arci Xanadù, Provincia, assessorato alla cultura del Comune di Como, Arci MookaMoovie, Como Out, I lunedì del cinema, Ipsia Ripamonti, Arci Como e Ucca.
La giuria era composta da Andrea Giordano, giornalista, Silvia Taborelli, del festival Cinemambiente di Torino, Alessio Brunialti Griffani, giornalista, e Fabrizio Fogliato, critico cinematografico ed è stata affiancata dalla giuria popolare presieduta da Mattias Bresciani, direttore dell’Uci cinema di Montano Lucino.
Per la sezione Lunghi respiri, che ha visto la partecipazione di cinque lungometraggi italiani, è stato premiato Una ballata bianca di Stefano Odoardi (78′). La sezione Giovani respiri ha visto la premiazione a parimerito di entrambi i partecipanti: Tutto ciò che è terreno è possibile e Due ladri senza speranza della classe terza A della scuola secondaria di primo grado Prandoni di Torno e Commedia tra i banchi della classe terza A della scuola della scuola secondaria di primo grado Marie Curie di S. Fermo .
Tra i sette cortometraggi della sezione Respiri del lago, alla quale potevano partecipare lavori di autori residenti nella provincia di Como o riguardanti temi prettamente comaschi, è stato selezionato Fuga da Exit di Paolo Massimiliano Gagliardi (14’55”). Lievi respiri, la sezione più affollata con ben quindici opere in concorso, ha premiato al primo posto Vietato fermarsi del barese Pierluigi Ferrandini (8’45”), in seconda e in terza posizione due lavori milanesi: Ciao tesoro di Amedeo Procopio (11′) e Sulla strada per Bagan di Chiara Bellossi (7‘30”).
Le opere vincitrici delle diverse sezioni non hanno guadagnato solo la gloria ma verranno, nell’ambito del progetto ComoOut, proiettate in dieci città italiane (Arezzo, Bologna, Como, Genova, Lugano, Milano, Perugia, Roma, Torino e Venezia) per aumentarne la visibilità e farle conoscere ad un pubblico più ampio. Per informazioni Internet www.mookamovie.it. [Francesco Vanotti, ecoinformazioni]

Auser: tante vite con gli altri. L’importanza di fare rete

Il titolo del convegno organizzato dall’Auser di Como giovedì 15 maggio al Politecnico.

Un momento di riflessione sui primi 15 anni di attività dell’Auser e sulle prospettive future, ma anche un incontro con esperti che tratteranno in modo approfondito i temi vicini alle esperienze del volontariato e dell’associazionismo, il tutto con lo scopo di fare rete tra i diversi soggetti del settore. Questo, in estrema sintesi, sarà il convegno Auser: tante vite con gli altri. L’importanza di fare rete organizzato dall’Auser giovedì 15 maggio al Politecnico di Como.
La prima parte, dalle 14.30 alle 16, sarà dedicata agli interventi di esperti sul volontariato in favore degli anziani sul territorio, la vecchiaia attiva e lo scambio intergenerazionale. Maria Castelli coordinerà dalle 16 una tavola rotonda sul “come fare rete” a cui interverranno Michele Mangano, presidente Auser nazionale, Paolo Mascetti, vicesindaco di Como, Sergio Silvotti, segretario Forum permanente del terzo settore Lombardia e Franco Tieghi, presidente della Fondazione Provinciale della comunità comasca.

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