Mese: Novembre 2009

Il Consiglio comunale di lunedì 16 novembre 2009

Consiglio comunale blindato quello di lunedì 16 novembre per contrastare la manifestazione di Giù la Giunta. A Palazzo Cernezzi il pubblico accorso per protestare contro la Giunta Bruni, è stato bloccate all’ingresso da polizia, vigili urbani e Guardia di finanza. In aula la maggioranza, lasciata sola da tutti salvo rapinose, ha contestato le decisioni assunte a difesa della laicità dalla Corte europea dei diritti dell’uomo.

Chi cercava di entrare, più di 50 persone, veniva identificato con la richiesta di documenti e la direttiva era di far passare solo una quindicina di persone, senza permettere l’accesso ai più neanche nel cortile antico.
Nel mentre, nelle preliminari, sia Giampiero Ajani, Lega, che Donato Supino, Prc, hanno chiesto di riaprire gli oblò sul cantiere delle paratie per permettere ai cittadini di vedere cosa si sta edificando, mentre Bruno Magatti, Paco, è ritornato sull’appalto per la raccolta dei rifiuti.
Non essendoci il pubblico, solo 9 persone erano riuscite a superare le maglie del controllo all’ingresso Mario Lucini, Pd, è sbottato «Non vedo di cosa possiate aver paura – aggiungendo – poi si parla di casa di vetro…».
Gi ha risposto il presidente Mario Pastore attivatosi per «la sicurezza interna della sala e del palazzo» che ha chiarito che «le forze dell’ordine rispondono agli indirizzi della Questura», spiegando che il numero massimo di persone che possono assistere al Consiglio è 30.
Mario Molteni, Per Como, ha letto il volantino distribuito dai manifestanti che hanno risposto all’invito di Giù la Giunta.
Insediato il Consiglio Luca Gaffuri, Pd, ha chiesto una sospensione dei lavori e i consiglieri di opposizione, con anche qualcuno della maggioranza, si sono recati a discutere con i cittadini bloccati ai cancelli.
Alcuni manifestanti nel frattempo avevano costruito un muro di cartoni davanti al cancello, che è stato abbattuto dai consiglieri di minoranza assieme ai manifestanti.
Dopo un’ora di trattative, con l’intercessione dell’assessore Cenetiempo, i cittadini sono riusciti ad entrare sino al cortile vecchio, dopo un’altra mezz’ora sono stati accolti in Sala stemmi, dove Cenetiempo, per la Giunta, ha discusso con loro, principalmente del muro sul lungolago.
Ripreso il Consiglio la maggioranza ha chiesto di ribaltare l’ordine dei lavori e di affrontare la mozione del consigliere Gianmaria Quagelli, Pdl, per invitare il sindaco a esprimere la contrarietà della società comasca alla sentenza della Corte europea dei diritti dell’uomo del Consiglio d’Europa che ha espresso parere contrario alla presenza di crocefissi nelle aule scolastiche italiane. La maggioranza ha così votato i cambiamento del programma della serata scatenando l’indignazione delle minoranze.
«Non si può cambiare sempre l’ordine dei lavori, c’erano dieci mozioni prima di questa» ha esclamato Lucini, «vergogna!» ha aggiunto Marcello Iantorno, Pd, mentre il pubblico applaudiva la reazione dei consiglieri di minoranza che hanno abbandonato l’aula per protestare contro i continui cambiamenti a colpi di maggioranza all’ordine del giorno al di là degli accordi presi.
Le minoranze hanno così raggiunto i manifestanti in Sala Stemmi, mentre la mozione Quagelli veniva discussa in Consiglio.
Per il proponente «chi sta qui deve rispettare le nostre regole», mentre Claudio Corengia, Pdl, ha citato «le radici giudaico-cristiane e le nostre tradizioni» oltre che «il continuo arretrare della nostra civiltà» a causa «dei soprusi delle minoranze nei confronti della maggioranza». Si è accalorato Luigi Bottone, Gruppo misto, «se non vi va bene andate via!» aggiungendo «il crocefisso lo voglio». Più pacato Marco Butti, Pdl, per cui «è giusto manifestare nelle istituzioni italiane ed europee», mentre Ajani ha rivendicato la primogenitura delle campagne contro gli islamici e la contrarietà all’erezione di moschee, mettendo in ridicolo l’Unione europea (non il Consiglio d’Europa) citando le direttive sulla curvatura delle banane.
Alessandro Rapinese, Area 2010, unico dei consiglieri di opposizione rientrato in aula ha espresso perplessità sulla fattiva possibilità di incidere di una mozione del comune di Como, punzecchiando la Lega sull’immigrazione. A favore della mozione sono intervenuti anche i consiglieri del Pdl Gianluca Lombardi e Stefano Rudilosso, che ha voluto specificare come la vicenda non implichi immigrati: «è in casa nostra, si tratta di una cittadina italiana di origine finlandese che ha chiesto un parere a un tribunale di Strasburgo». Dopo altri interventi a favore di Carlo Ghirri, Gruppo misto, e Pierangelo Gervani, Pdl, ha preso la parola il sindaco.
«La laicità non è neutralità, è il rispetto di tutte le differenze» ha affermato, citando «il clamoroso attacco a papa Ratzinger a Ratisbona» e descrivendo una comunità cattolica sotto assedio e sulla difensiva, per questo ha lanciato un accorato appello: «che tutti mettano il crocefisso nelle scuole, nelle associazioni, in famiglia, nei luoghi di ritrovo, per rendere visibile questo pezzetto di legno che non è solo un pezzetto di legno».
Per ultimo Quagelli ha letto un articolo a sostegno della sua posizione che individuava a partire dal giacobinismo il problema della società laica europea.
Con 23 presenze, 22 voti a favore, Pdl, Lega, Gruppo misto di maggioranza, e la sola astensione di Rapinese, la mozione è stata approvata. [Michele Donegana, ecoinformazioni]

Le “Paratie mobili” di Giù la Giunta chiudono Palazzo Cernezzi

Alle 21,30 erano un centinaio ii manifestanti per l’iniziativa di Giù la Giunta a Palazzo Cernezzi lunedì 16 novembre. Abbastanza però per fare scattare inverosimili misure di sicurezza che tengono addirittura fuori dei cancelli i manifestanti e hanno permesso solo ad una decina di loro (a fronte dei trenta posti disponibili per il pubblico) di entrare dopo aver dovuto esibire i documenti. Le minoranze hanno chiesto dopo le preliminari di sospendere la seduta e sono scese tra i manifestanti. 

Intanto i manfestanti hanno “chiuso” per qualche minuto con un “muro” di scatoloni di cartone l’ingresso al Comune, anzi in verità si tratta di una “chiusura mobile”  infatti alcuni scatoloni vengono alzati e abbassati dai manifestanti simulando la discussa e discutibile trovata tecnologica delle paratie mobili a lago.

Costruire una reale alternativa alle destre

logoassociazioneperlasinistraL’Associazione per la Sinistra invita giovedì 19 novembre alle 21 alla Circoscrizione 6 in via Grandi 21 a Como le forze politiche della sinistra e del centrosinistra, le associazioni, i comitati e i movimenti attivi in provincia per avviare un percorso comune per costruire una reale alternativa alle destre.

«Di fronte alla prepotenza e all’incapacità con cui la destra governa, ormai da troppi anni, la realtà comasca crediamo sia tempo di fare un primo passo per verificare la possibilità di un percorso comune fra tutte le realtà sociali e politiche interessate ad un cambiamento ed ad una reale alternativa. Per questo invitiamo associazioni, reti, soggetti sindacali e forze politiche ad un incontro giovedì 19 novembre 2009alle 21 nella saletta della Circoscrizione n. 6 in via Grandi 21 a Como».

Leggi il testo completo del Comunicato per il 19 novembre che invita all’incontro

Invito a teatro: il 20 novembre al Le due corti “Equilibrio” per ecoinformazioni

unoVenerdì 20 novembre 2009 alle 21 al Le due corti in piazza Vittoria a Como “Equilibrio. L’amore al tempo della precarietà”, spettacolo teatrale con Matteo Barbé, Giulia Lombezzi, Alessio Mizzan, Alice Perusi, regia di Luca Tripeni Zanforlin, dal testo omonimo di Botho Strass. La serata è parte della Campagna a sostegno di ecoinformazioni, voce libera della stampa comasca. Ingresso libero.

Cosa succede agli amori e agli affetti quando tutto diventa incerto e precario? Come incide la mancanza di confini e punti di riferimento sulle nostre relazioni? Come le trasformazioni della città e del mondo intorno a noi trasformano l’amore e l’amicizia? Precarietà e disequilibrio sono la nostra condizione esistenziale e hanno cambiato il nostro modo di stare insieme. Gregor e Marianne sono due commercianti, il primo di fossili, l’altra di porcellane. Da anni hanno il loro negozietto nella strada. Ma ormai non possono più rimanere lì. La strada sta cambiando. In questa incertezza, i due cercano un po’ di stabilità iniziando una relazione affettiva. Una scelta duramente criticata dalla loro amica Lilly, che sta aspettando il marito, Christoph, di ritorno da un anno sabbatico in Australia. Ma non sono solo i negozietti a sparire dalla strada. Non c’è più posto neanche per l’Uomo della Striscia Verde, che si era organizzato la sua “casa”. Nuove spinte da Est e l’incontro con l’altro minacciano la sua tranquillità. La città è ormai un luogo inospitale per lui. I quattro personaggi cercano disperatamente di ristabilire nella loro vita il vecchio equilibrio, ma un avvenimento improvviso li porterà a sperimentarne uno del tutto nuovo.

Primi passi dell’Uaar comasca

laicitàSull’esempio di Torino, Milano, Roma l’Unione degli atei e degli agnostici razionalisti comasca (http://uaarcomo.wordpress.com) ha proposto sabato 14 novembre alla Circoscrizione 7 di Como un primo incontro pubblico di consultazione per costituire una Consulta lariana per la laicità delle istituzioni.

«La Consulta laica è un organismo di secondo livello, raccoglie cioè diverse associazioni» ha spiegato Giovanni Introzzi «in altre città ne fanno parte la Uaar, associazioni radicali, mazziniani insieme ad associazioni e sindacati come Arci e Cgil». È stato perciò aperto un canale di comunicazione con il mondo dell’associazionismo e del sindacalismo comasco che la Uaar comasca solleciterà per creare la Cosulta sulla laicità.

Il Consiglio comunale di giovedì 12 novembre 2009

cernezzi«Si è passata la soglia del ridicolo» ha esclamato Mario Lucini, Pd, nelle preliminari al Consiglio comunale di giovedì 12 novembre, riferendosi alla decisione di edificare un nuovo muro sul lungolago con l’intenzione di abbatterlo in parte, così come dichiarato dal sindaco.

Alessandro Rapinese, Area 2010, ha richiamato l’attenzione sulla situazione di alcuni bagni della Biblioteca comunale chiusi per guasto, rilevando poi la chiusura degli oblò del cantiere delle paratie.
Carlo Ghirri, Gruppo misto, ha preso l’occasione per lodare l’operato dell’ex vicesindaco Caradonna.
Roberta Marzorati, Per Como, ha stigmatizzato il mancato patrocinio da parte del Comune ed il diniego alla concessione della Biblioteca all’associazione Comogaylesbica per la visione di un film sul problema dell’accettazione dell’omosessualità da parte dei genitori «in base a quale criterio?» si è chiesta «perché a S. Francesco si è dato il patrocinio ai dianetici per una mostra assurda?».
Giampiero Ajani, Lega, ha sottolineato la pericolosità delle quattro corsie in via Napoleona e chiesto provvedimenti.
Marcello Iantorno, Pd, ha chiesto nuovamente informazioni sul bando della raccolta dei rifiuti suscitando le ire dell’assessore Peverelli che ha chiesto e ottenuto di prendere la parola, «sun minga chi a ciapà sempar pugn in facia», e affermato che «è inutile chiedermi della gara di appalto, non la conosco neanch’io. Quando andrà in Giunta l’assessore Peverelli uscirà a scanso di equivoci».
Il sindaco ha quindi spiegato il perché della costruzione del nuovo muro sul lungolago «viene costruito tutto secondo il progetto originale», ma ha aggiunto «verrà tagliato all’altezza antiesondazione».
All’ordine del giorno avrebbe dovuto quindi esserci la nomina dei revisori dei conti ma, dopo la richiesta di spiegazioni da parte di Emanuele Lionetti, Lega, e Mario Lucini, Pd, il Pdl ha spiegato di voler passare ad altro; per Marco Butti «bisogna procedere all’assestamento di Bilancio entro il 30 novembre e poi si potrà fare la nomina dei revisori».
A nulla è valsa l’arringa di Bruno Saladino, Pd, e con il voto favorevole della maggioranza e la contrarietà di Massimo Serrentino, Pdl, Lega e delle minoranze, oltre che l’astensione di Dario Valli, Area 2010, e Vincenzo Sapere, Gruppo misto, è passato il nuovo ordine dei lavori.
Si è potuto così affrontare una nuova serie di piani di recupero. La maggioranza ha approvato un piccolo intervento in via 1° maggio, uno più grande in via Pannilani, per 1200 metri quadri, un altro in via Rubini.
«Si procede per tappe forzate, fin troppo forzate» ha detto Lucini, anche perché quasi nessuno ha preso parte al dibattito, che ha chiesto una sospensiva per ragionare col suo gruppo sui punti successivi all’ordine del giorno.
È stata quindi approvata una tettoia per terriccio al Cip Garden, per poi passare ad un nuovo piano di recupero in via Pannilani, sei condomini di tre piani a ridosso del Cosia. A nulla sono valsi i tentativi da parte delle minoranze di convincere la maggioranza della problematicità della zona, che sta subendo queste nuove ondate di edilizia residenziale, non avendo servizi pubblici adeguate e una sola strada d’accesso che finisce nella strettoia prima del semaforo di S. Martino. Un attacco contro la velocità con cui si è proceduti a esperire i procedimenti per fare questo Piano «da maggio a novembre» quando interessa «un gruppo di presunta opposizione» ha detto Bruno Magatti, Paco, riferendosi ad Area 2010. Essendo interessato direttamente nell’opera l’architetto Valli era già uscito dall’aula, seguito poco dopo da Rapinese. Con i voti della maggioranza il nuovo quartiere è stato approvato. [Michele Donegana, ecoinformazioni]

Manifestazione lunedì 16 novembre alle 20,30 in Comune a Como

giù la giunta piccoloIl Comitato Giù la Giunta invita a manifestare contro il sindaco Bruni il 16 novembre alle 20,30 durante la prossima riunione del Consiglio comunale di Como.

Il testo del comunicato stampa che invita alla manifestazione.


«La tensione verso e dentro la giunta è in crescita a causa della peggior gestione mai vista della questione muro sul lago. Sollecitati da più parti, vi informiamo che il Comitato Giù la Giunta si propone di mobilitare le persone di Como e provincia chiedendo di partecipare al prossimo Consiglio comunale, per dimostrare a questo sindaco e a questa giunta che la città non si è addormentata*. Rivolgiamo quindi l’invito a partecipare, seguendo la linea di trasversalità dichiarata, a tutte le persone interessate aderenti ad associazioni e partiti di opposizione, rinunciando a simboli di parte e portando insieme la protesta contro la giunta e contro il muro. Sabato saremo per le vie della città murata a parlare con i passanti per spiegare le nostre ragioni».
Leggi il volantino

La Giunta della Camera di commercio di Como

camera commercioIl Consiglio della Camera di Commercio  il 12 novembre a Villa del Grumello ha eletto la nuova Giunta camerale. 

Completate le nomine dopo la rielezione il 27 ottobre di Paolo De Santis.  I membri della Giunta neo-eletta sono: Fulvio Alvisi (artigianato), Gianmario Anzani (commercio), Attilio Briccola (industria), Valentino Carboncini (industria), Giorgio Carcano (industria), Giovanni Carmignani (agricoltura), Andrea Camesasca (turismo), Mauro Frangi (cooperazione), Nello Parravicini (artigianato).

Carioni manda in fumo 20 mila tonnellate in più

diossina pericoloRoberto Fumagalli, presidente del Circolo ambiente Ilaria Alpi di Merone interviene sulla decisone del presidente della provincia Leonardo Carioni, nominato Commissario ad acta, di aumenatre del 20 per cento la quantità si rifiuti da bruciare nel forno inceneritore di Como.

Il testo del comunicato diffuso l’11 novembre.

«Nei giorni scorsi il presidente della Provincia di Como, Leonardo Carioni, appena nominato Commissario per i rifiuti, ha autorizzato l’aumento del 20 per cento della potenzialità del forno inceneritore di Como, che potrà così incenerire ulteriori 20 mila tonnellate all’anno di rifiuti!
Una notizia che ha almeno due risvolti negativi.
Il primo sul piano ambientale: l’aumento dei rifiuti inceneriti accrescerà l’inquinamento dell’aria tramite l’emissione di sostanze nocive per l’ambiente e la salute umana, tra cui le tristemente note diossine.
Il secondo sul piano politico: con la firma di Carioni, la Lega dimostra (ancora una volta) che il federalismo di cui si riempie la bocca è un falso. Infatti la decisione dell’aumento della portata del forno è stata imposta dalla Regione Lombardia e ratificata da Carioni, senza aver consultato lo stesso Consiglio Provinciale e tanto meno i cittadini comaschi.
Siamo stufi di questi politici che si dicono attenti alle esigenze del territorio e dei cittadini ma poi nei fatti si comportano come i vecchi podestà!
Invito i Comaschi a protestare contro questa decisione che danneggerà i loro polmoni e servirà solo ad ingrossare le casse delle 2 società che controllano il forno di Como: Acsm e A2A».

 

Como comune omofobo

omofobiaIl comune di Como nega spazi a Comogaylesbica. Gaddi d’accordo col sindaco, i Giovani del Pd denunciano l’omofobia comunale, la parlamentare del Pd Chiara Braga esprime «Profondo rammarico per l’atteggiamento di totale chiusura dimostrato dal Comune di Como».

Dopo il respingimento della richiesta di patrocinio e dell’utilizzo dell’auditorium della Biblioteca comunale da parte del Comune di Como per la proiezione del documentario Due volte genitori programmata dall’associazione Comogaylesbica e le affermazioni sulla stampa quotidiana locale dell’assessore alla cultura Gaddi che riterrebbe aberranti i genitori omosessuali e che la concessione del patrocinio sarebbe stato un riconoscimento del valore dell’iniziativa, l’associazione ha ritenuto dover fare delle precisazioni.
«Il film non parla di coppie omosessuali ma di genitori che accettano i propri figli – si legge in una nota – Gaddi, Saccenti [il dirigente responsabile del procedimento] e Bruni, la trojka comunale, si sono fermati soltanto all’inizio della carta intesta della lettera di richiesta di patrocinio confermando quanto abissale sia la loro ignoranza e quanto siano radicati i giudizi contro gli omosessuali, dimostrando di essere ignoranti in quanto ignorano la cultura dei diversi e degli emarginati, essendo loro sullo scranno del potere». «L’importante non è il patrocinio in sé – prosegue il documento – ma la risposta del Comune alle esigenze del cittadino mostrandosi super partes: che poi non ritenga importante concedere il patrocinio, bontà loro, non ne facciamo un dramma. Vogliamo una risposta scritta, chiara, semplice e lineare. Non meritiamo il patrocinio perché siamo froci e culattoni?, pazienza ma ne renderanno conto a tutti i cittadini».
Dal mondo della politica arrivano le prime prese di posizione, i Giovani democratici «auspicando che il Comune di Como non sia omofobico» chiedono la concessione del patrocinio e annunciano la presentazione di un ordine del giorno contro l’omofobia in Provincia.
«Profondo rammarico per l’atteggiamento di totale chiusura dimostrato dal Comune di Como» per la deputata comasca del Pd Chiara Braga che stigmatizza «il pregiudizio dell’operato dell’Amministrazione comunale contraddice fortemente le dichiarazioni e le iniziative promosse dallo stesso ministro per le Pari opportunità. Mentre ieri a Palazzo Chigi il ministro Carfagna presentava la nuova campagna istituzionale contro l’omofobia, il Comune di Como negava il suo patrocinio alla proiezione di un film che intendeva promuovere un momento civile di confronto e di dibattito in risposta alle violenze e alle discriminazioni sessuali, filmato tra altro proiettato nei giorni scorsi alla Camera, al Senato e in altre numerose sale cinematografiche di tutt’Italia».

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