Il tema di Suthida

«Invece di lamentarvi, siate orgogliosi di sapere che abbiamo scelto il vostro Paese perché è migliore, siate generosi ad accoglierci con un po’ di allegria, siate misericordiosi ad aiutarci a vivere con normalità nel vostro Paese, siate pazienti e insegnateci la vostra lingua, la vostra cultura e le vostre tradizioni, siate curiosi di conoscerci meglio, ma soprattutto siate coraggiosi di ammettere che gli stranieri vi sono di aiuto, vi servono e vi arricchiscono giorno dopo giorno». Queste parole sono tratte da uno scritto di Suthida, una ragazzina di origine tailandese che ha frequentato la terza media in una scuola comasca. Il suo tema, incentrato sul significato dell’emigrazione, ha colpito ed emozionato la dirigente scolastica che ha pensato di inviarlo ad alcuni giornali.

Sabato 3 luglio il quotidiano la Repubblica lo riporta in prima pagina col titolo: Tema: l’Italia vista da una bimba immigrata.

Un bel segnale: di ragazze che, nonostante i problemi che vivono quotidianamente, sono in grado di esprimere con chiarezza, lucidità e poesia forti emozioni e idee profonde; di una scuola che, in mezzo a tutte le difficoltà, sa riconoscere, valorizzare e far crescere autonomia di giudizio e capacità espressive; di una stampa, non sempre distratta, che sa accorgersi di cosa è importante e sa ascoltare e dare spazio alle voci vere anche in mezzo a tanto frastuono quotidiano; di persone che, in un mondo sempre più disumanizzato, sanno ancora battersi per valori profondi quali la solidarietà e l’accoglienza. [Mariateresa Lietti, per ecoinformazioni]

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