L’asfalto avanza
Pedemontana fino a Lomazzo entro il 2013 e terza corsia della A9 a metà 2012
«I numeri confermano che le opere infrastrutturali contribuiscono al rilancio dell’economia e della crescita e al superamento della crisi – ha detto martedì 13 dicembre l’assessore alle Infrastrutture e mobilità della Regione Lombardia Raffaele Cattaneo –. In un momento come questo abbiamo bisogno di più infrastrutture». L’assessore regionale tira le somme dell’avanzamento dei lavori per la prima tratta della Pedemontana che tocca le province di Varese e Como, da Cassano Magnago allo svincolo di Lomazzo, per 14 chilometri e 400 metri di lunghezza, il 38 per cento in trincea e il 24 di gallerie naturali e artificiali, che dovranno essere terminati entro il 2013. La provincia comasca verrà interessata anche dall’edificazione della Tangenziale del capoluogo e il proseguimento della Pedemontana per la Tratta B1 da Lomazzo a Lentate sul Seveso.
Sempre il 13 dicembre il Collegio di vigilanza della Pedemontana ha deciso «la modifica dello svincolo che, da sottopasso, passerà a sovrappasso, in coerenza con quanto previsto dal Cipe (Comitato Interministeriale per la programmazione economica), e ha convenuto sul fatto che esso venga inserito nella tratta A, come già approvato dal Consiglio di amministrazione di Pedemontana». Il Collegio ha poi deciso per il secondo lotto della Tangenziale di Como ha «optato per l’ipotesi “locale” che è stata considerata migliore per il minore impatto ambientale e perché consentirà di ridurre i costi passando da 860 a 640 milioni».
Fa sorridere il vantaggio vantato dalla Regione per la nuova infrastruttura, che passerà per 5 parchi naturali: un risparmio di 20 minuti di strada fra Bergamo (servita da dall’aeroporto di Orio al Serio) e Malpensa con il conseguente risparmio di benzina.
Tre giorni dopo l’assessore ha inaugurato il nuovo svincolo di Origgio-Uboldo della A9 e i primi 3 chilometri dell’autostrada allargata a 3 corsie in entrambe le direzioni dallo stesso fino a Lainate, un cantiere che sta procedendo a velocità sostenuta tanto da prevedere la chiusura dei lavori con un ampio anticipo.
Un’altra opera che va ad incidere in un’area fortemente antropizzata e ad intaccare gli ultimi scampoli di verde sopravvissuto, come quello tutelato dal Parco del Lura, per portare, per la Regione, «a un aumento del livello di servizio dell’autostrada e del livello di sicurezza a seguito dell’adeguamento delle carreggiate alle nuove norme di progettazione, nonché alla riduzione dell’impatto ambientale a seguito del maggior scorrimento del traffico».