Arialdo Dominioni, viaggiatore e cittadino del mondo

L’ultimo saluto a Arialdo Dominioni si terrà venerdì 3 febbraio alle 13 nella saletta antistante  il locale di cremazione del Cimitero Monumentale di Como.

Arialdo ha viaggiato nel mondo con il proprio bagaglio di studi di sociologia: ha così unito al piacere del viaggio la propria curiosità intellettuale di conoscere e capire realtà diverse. Nei racconti dei suoi viaggi nel Sud-Est asiatico erano presenti le impressioni lasciategli  dalle condizioni di vita delle popolazioni povere ed in particolare dei bambini, per cui avvertiva il desiderio di valutare possibilità concrete di interventi gestibili con iniziative realisticamente realizzabili.

Arialdo cittadino della città dove abitava, dove lavorava nella tipografia di famiglia e dove si impegnava nella attività politica della sezione Gramsci del Pci (una presenza critica e vivace a Como negli Anni 1970/1980), ha rivestito varie cariche (presidente Apa Tipografi dal 1995 al 2002, consigliere di Circoscrizione per una legislatura, consigliere di associazioni di categoria).

Si è sempre confermato persona ricca di umanità, concreta, professionalmente abile, socievole, manifestando sempre una disponibilità rara.

Nello scorso decennio, con la chiusura della tipografia familiare, in accordo con associazioni del nostro territorio è partito con la moglie Clara per Xapurì, (paese di Chico Mendes) nella foresta amazzonica brasiliana, per realizzare un progetto multisettoriale di collaborazione per lo sviluppo.

Qui ha utilizzato al meglio le proprie doti, esperienze e capacità imprenditoriali per superare difficoltà ed ostacoli. L’obbiettivo era coinvolgere giovani maestranze locali nella realizzazione di opere produttive significative e utili, per farli crescere professionalmente fino a diventare ope ratori autonomi.

Ristrutturati fabbricati preesistenti(ex fabbrica di caucciu’, etc.)e approntate le necessarie strutture, vi sono stati insediati una falegnameria per produrre in loco mobili e oggetti utilizzando essenze della foresta, e un asilo nido per 120-130 bambini arredato con mobili prodotti dalla falegnameria: asilo poi apprezzato anche da esponenti dello stato dell’Acre per le soluzioni adottate e per la preparazione delle operatrici istruite in loco da Clara,artefice grazie alla propria preparazione ed esperienza professionale, del successo del progetto.

Il governo dell’Acre ha successivamente messo in bilancio la realizzazione di 28 asili nido sullo stesso modello. Anche il Presidente del Brasile Lula e altri importanti esponenti politici brasiliani sono andati a Xapuri: visitando le opere realizzate(falegnameria, asilo nido, cooperativa di donne Maos de Mulher..) hanno espresso il proprio apprezzamento.

 I collegamenti con Como erano tenuti tramite il circolo Chico Mendes, incaricato di fare  conoscere il progetto organizzando iniziative e raccogliendo materiali e fondi per Xapurì. Poi, dopo oltre 3 anni, sono rientrati in Italia: Arialdo ha iniziato una nuova attività imprenditoriale, ma non ha abbandonato l’idea di collaborare a qualche altro specifico progetto di cooperazione: lo scorso novembre si è perciò recato con Clara in Perù per valutare la partecipazione alla realizzazione di una tipografia modello nelle Ande. Da lì il viaggio è proseguito per Xapurì dove hanno rivisto persone a cui sono legati da rapporti umani profondi e consolidati: le suore, il personale dell’asilo nido, donne delle cooperativa femminile e altri collaboratori e amici in loco.

Sono rientrati a Como e qui si è repentinamente chiusa la vicenda umana di Arialdo.
Da molti e in luoghi diversi sarà ricordato con profondo affetto.

[Claudia Gaddi e Enrico Seregni]

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