500 persone contro le intimidazioni: istituzioni, associazioni, cittadini insieme contro le mafie

Per manifestare solidarietà e stima al sindaco di Fino Mornasco minacciato di morte, hanno partecipato il 25 maggio alla fiaccolata e al Consiglio comunale aperto a Fino Mornasco cinquecento persone: il prefetto di Como Michele Tortora,  trenta sindaci, tra i quali i neoletti Mario Lucini e Claudio Bizzozero, la parlamentare del Pd Chiara Braga, il consigliere regionale del Pd Luca Gaffuri, Gianluca Rinaldin consigliere regionale del Pdl, il segretario della Cgil Alessandro Tarpini, quello della Cisl Mario Piccinelli, esponenti dell’associazionismo di tutta la provincia, il parroco di Fino Mornasco don Pierino, semplici cittadine e cittadini. Contestata da molti la scelta della minoranza di destra a Fino di non condividere la scelta della fiaccolata antimafia. Guarda i video della fiaccolata 1,  2 e  degli interventi del presidente del Consiglio comunale Belmondo Biblioteca, del prefetto, del sindaco Giuseppe Napoli, di Chiara Braga, di Alessandro Tarpini, Marta Abinti,  Libera, la galleria fotografica delle foto di Fabio Cani. 

Un corteo silenzioso, di cinquecento persone che da Piazza della Tessitura hanno raggiunto l’Ottagono per manifestare la propria solidarietà al sindaco Giuseppe Napoli. In testa trenta fasce tricolori dei sindaci della provincia di Como, che hanno voluto così manifestare la loro condanna alle intimidazioni, sottolineando l’importanza di fare rete anche tra istituzioni. Corteo che è confluito nella sala del consiglio comunale, riempiendola, testimoniando così la vicinanza e il proprio sostegno al sindaco di Fino Mornasco.

«Il silenzio e l’isolamento sono lo strumento delle mafie per colpire la democrazia – ha detto Belmondo Biblioteca – per questo la maggioranza dei consiglieri ha chiesto di indire questa iniziativa, aprendo il consiglio comunale a tutta la cittadinanza per opporsi all’isolamento del sindaco». Il sindaco Napoli, commosso, ha ringraziato tutti i presenti, affermando la sua volontà di andare avanti, proseguendo il lavoro dell’amministrazione fino al termine del mandato. « Bisogna andare avanti, combattere senza armi, ma con i valori» ha detto, tra il calore degli applausi dei presenti. «Dobbiamo ripartire da noi stessi, ognuno facendo la sua parte, con trasparenza, onestà, sentendoci responsabili di quello che ci accade attorno».

 Tante le voci e i volti che hanno espresso solidarietà al sindaco. Perché quello che è successo al sindaco non è qualcosa che lede solo la sua persona. «Quello che è successo colpisce tutte le persone di Fino, e tutti quelli che si impegnano per perseguire un bene comune – ha detto Michele Tortora, prefetto di Como – e il sindaco non deve sentirsi solo in questi frangenti. È importante che questa battaglia sia di una collettività; tutti, a prescindere dalla dialettica politica devono sentirsi uniti». Invito all’unità che non è stato accolto da tutte le forze politiche. Criticate le sedie vuote tra i banchi del consiglio comunale e la posizione espressa da Vincenzo Dell’ Omo, a nome degli esponenti di minoranza, di non condividere l’iniziativa della fiaccolata. «Riteniamo che le istituzioni debbano superare gli aspetti personali e non devono dare risalto a episodi che seppur spiacevoli distolgono l’attenzione dal suo compito – ha detto Dell’Omo – la migliore risposta dai recenti avvenimenti sta nel continuare nel proprio operare senza enfatizzare episodi che appaiono organizzati a richiamare l’attenzione e l’interesse più che a costruire vere alternative». Un intervento che ha suscitato una spontanea indignazione di molte delle persone presenti, e che è stato anche criticato dal sindaco di Casnate con Bernate Fabio Bulgheroni e dal consigliere regionale del Pdl Gianluca Rinaldin che, pur appartenendo allo stesso partito di Vincenzo Dell’Omo, hanno rinnovato la loro solidarietà e espresso la necessità di unità trasversale di fronte manifestazioni di violenza, perché di fronte ad essa bisogna reagire uniti, lasciando alle spalle le differenze politiche, in quanto il rispetto della legalità costituisce un presupposto fondamentale per l’esercizio della democrazia e del dibattito politico.

 Molte anche le associazioni presenti. Alessandro Tarpini, segretario della Cgl di Como ha espresso il sostegno della Camera del Lavoro al sindaco Napoli, così anche il segretario provinciale della Cisl Mario Piccinelli, che con il progetto San Francesco sta costruendo una serie di proposte e azioni per creare cultura antimafia nel territorio della provincia di Como, progetto al quale il Comune di Fino Mornasco ha intenzione di aderire. Presenti anche il futuro coordinamento provinciale di Libera Como e il presidio di Libera Cantù, che hanno espresso la propria solidarietà al sindaco e il proprio impegno nel costruire una società attenta a contrastare l’illegalità. Anche il Coordinamento comasco per la Pace ha espresso la propria vicinanza al sindaco e un ringraziamento al Comune che per anni ha sostenuto il coordinamento promuovendo una cultura di Pace e di legalità.

 Il consiglio comunale si è concluso dopo una lunga serie di interventi, ed è stato dato appuntamento alla manifestazione che gli studenti delle scuole superiori hanno organizzato per sabato 26 maggio, per condannare la strage di Brindisi e riflettere assieme sulla scuola e sulla cultura. [Matilde Aliffi, ecoinformazioni]


1 thought on “500 persone contro le intimidazioni: istituzioni, associazioni, cittadini insieme contro le mafie

  1. L’UNICA MANIERA DI ESSERE CONTRO LA DELINQUENZA E’ DENUNCIARLA ALLE ISTITUZIONI PREPOSTE.SOLO RIVOLGENDOSI ALLE QUESTURE SI OTTIENE QUALCOSA.NON SERVONO LE MARCE, SERVONO GLI ESPOSTI ALLE PROCURE.
    A PARTE CHE NON SI VENGA POI PERSEGUITI COME E’ GIA’ CAPITATO……….

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