Imu, l’appello della Cgil: «Così non si va avanti, si rischia il collasso»
Code chilometriche, cittadini confusi e una comunicazione poco efficiente da parte di Inps e Agenzia delle entrate. «Questa situazione ci sta mettendo in ginocchio e sta facendo impazzire gli utenti», è la denuncia della Cgil provinciale.
L’Imu, l’imposta municipale sull’abitazione, sta creando caos e disagio ai molti utenti, in particolare anziani, che in questi giorni stanno affollando i Caaf e gli uffici del patronato per chiedere delucidazioni su quanto saranno costretti a pagare. Una situazione al limite per le strutture responsabili del servizio, costrette a fronteggiare a una mole incredibile di persone. E la scadenza del 18 giugno, data in cui bisognerà pagare la prima rata dell’imposta, si avvicina.
« Da diverse settimane la situazione nelle nostre sedi non è più tollerabile – spiega Alessandro Tarpini, segretario generale Cgil Como – questa situazione ci sta mettendo in ginocchio e sta facendo impazzire gli utenti. Manca una comunicazione efficiente e tempestiva: l’Inps e l’agenzia delle entrate non si parlano, e se si parlano non si capiscono».
Per Roberta Sfardini, responsabile Caaf Cgil di Como « abbiamo previsto circa 20 mila pratiche legate all’Imu; i tempi sono stati compressi e non sono previste proroghe. Inoltre le indicazioni arrivano in ritardo: L’Agenzia delle entrate ha precisato ieri che è necessario indicare nei moduli F24 il numero di rate scelto dal contribuente per il pagamento di giugno, però allo stesso tempo ha comunicato che poste e banche devono accettare anche le deleghe di pagamento F24 senza l’ indicazione del numero di rate scelte da parte dell’utente. Rischiamo – commenta Sfardini – di avere tra fine maggio e inizio giugno una situazione ingestibile».
Oltre all’Imu per i pensionati c’è la compilazione del modello RED, la dichiarazione in cui verranno presentate all’Inps le prestazioni legate al reddito: « Saranno circa 8 mila le pratiche RED da compilare – spiega Amleto Luraghi, segretario provinciale Spi Cgil – e anche in questo caso il problema di comunicazione è evidente. Spesso le lettere vengono inviate dall’Inps con toni allarmistici, ottenendo però il risultato di terrorizzare l’anziano che subito si reca al Caaf».
La compilazione del RED è a cura del servizio fiscale Cgil che sta però operando senza aver ancora rinnovato la convenzione con l’ente previdenziale:« Abbiamo chiesto più volte all’Inps di risolvere la questione – commenta Sfardini – per il momento però ci stiamo sobbarcando noi i costi del lavoro. Stanno mancando le condizioni per riuscire a svolgere con regolarità i nostri servizi, e se consideriamo anche ICRIC, ICLAV e altri moduli, in totale ci saranno più di un milione di pratiche che pioveranno su comaschi, CAAF e Patronato nei prossimi mesi». Una situazione non rosea, che preoccupa il segretario della Camera del Lavoro Alessandro Tarpini: « considerato il clima che si respira oggi nel paese, non è certo un buon viatico per i mesi futuri» [Andrea Quadroni, ecoinformazioni].