Lombardia: sciolto il Consiglio Regionale. Soddisfazione dei capigruppo Pd, Idv e Sel

Con le dimissioni dei consiglieri regionali, si conclude il governo Formigoni e la Regione si avvia verso le elezioni anticipate. L’ultimo atto del Consiglio è stata l’approvazione della nuova legge elettorale, che ha abolito il listino bloccato. Piena soddisfazione per la storica giornata di oggi esprimono Luca Gaffuri, Stefano Zamponi e Chiara Cremonesi, capigruppo in Regione Lombardia di Pd, Idv e Sel: «È una giornata storica – dichiarano – finiscono diciassette anni di era Formigoni con lo sfaldamento della coalizione Pdl-Lega. Solo un mese fa avevamo concordato la raccolta delle firme dei nostri consiglieri per le dimissioni, chiedendo ai consiglieri di maggioranza di fare altrettanto. Oggi i fatti ci danno finalmente ragione. Per noi si chiude una fase e se ne apre un’altra: dobbiamo costruire un’alternativa di governo partendo dai nostri partiti e aprendoci a un progetto aperto, un patto con le formazioni sociali, civiche e politiche che con noi vorranno disegnare la nuova Lombardia».

Rimane ora da definire la data delle elezioni regionali; il futuro è stato definito con una nota della Regione: «Che cosa succede dopo la scioglimento del Consiglio regionale è normato dall’articolo 30 dello Statuto, il quale prevede che le funzioni di tutti gli organi sono prorogate sino al subentro dei nuovi organi in seguito alle elezioni, pertanto Presidente e Giunta restano in carica sino alla proclamazione del nuovo presidente eletto e continueranno a lavorare nell’adempimento delle loro funzioni di governo. Il presidente convoca la Giunta per l’ordinaria amministrazione e per gli adempimenti urgenti e indifferibili. Il Consiglio regionale entra in regime di ordinaria amministrazione e potrà essere convocato per adempimenti indifferibili o urgenti, sino alla prima seduta del nuovo Consiglio regionale eletto».

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