No agli F35, il Comune di Como contro il Governo

Palazzo Cernezzi si associa al coro pacifista contro l’acquisto dei nuovi costosissimi cacciabombardieri, senza dimenticare però l’amor di patria e il rispetto della bandiera nazionale

Nelle preliminari al Consiglio comunale di Como di lunedì 29 ottobre Luca Ceruti, M5S, si è scagliato contro «chi dice che sto ingolfando il Consiglio con le mie proposte», lamentandosi del fatto che il vero problema è la gestione delle sedute «settimana scorsa abbiamo fatto un’ora di sospensione dei lavori, per vari motivi, su tre». La capogruppo del Pdl Laura Bordoli ha chiesto invece di attivarsi per approfittare del futuro bando sulla illuminazione pubblica per rinnovare gli impianti e chiesto sulle paratie «notizie più chiare e precise, per ora siamo di fronte a un balletto, ma ogni giorno di fermo cantiere ci costa 10mila euro», mentre Luigi Nessi, Paco-Sel, ha chiesto di valutare una proposta di intervento con le associazioni per i venditori di fiori che la sera cercano di racimolare qualche soldo dopo l’episodio di un bengalese multato (3mila euro e la confisca della merce) dalla polizia locale, «non potrà mai pagare». Marco Butti, Pdl, ha citato due incidenti avvenuti in via S. Giacamo e chiesto al più presto l’inizio dei lavori per limitare la velocità nella via e la messa in sicurezza di un passaggio pedonale, ha rilevato il buon esito della querelle su via Briantea rimarcando l’incapacità di dialogo degli uffici comunali e annunciato una interrogazione sulla nuova gestione del verde su cui si è detto perplesso. Dello stesso parere il capogruppo di Adesso Como, Alessandro Rapinese, firmatario di un’altra interrogazione sullo stesso argomento, «siete andati un po’ troppo in fretta», che si è lamentato poi della nuova legge elettorale regionale che considera svantaggiosa per chi come lui vuole proporre una lista civica regionale e deve raccogliere firme in più collegi elettorali. Per ultimo il sindaco Mario Lucini ha tratteggiato brevemente l’incontro avuto col sindaco di Crevalcore e presentato la proposta di solidarietà, con la costruzione di un palestra.

Insediata la seduta il Consiglio ha rispettato, su richiesta di Filippo Bianchi, Como civica, un minuto di silenzio in memoria di Tiziano Chierotti il caporale degli alpini morto in uno scontro a fuoco in Afganistan.

Prima di iniziare la discussione il presidente Franco Fragolino ha illustrato ai consiglieri l’interpretazione data dall’Ufficio di presidenza per la gestione degli interventi preliminari alle sedute. La novità consta nel segnalare brevemente, con richiesta scritta, l’argomento degli stessi che dovranno sottostare a un giudizio di ammissibilità, una regola fra tutte quella di non trattare argomenti all’ordine del giorno della serata, e la prassi dell’intervento del primo cittadino sempre per ultimo.

Autosilo Val Mulini

Il dibattito è ripreso sulla proposta di Adesso Como di dismissione dell’autosilo della Val Mulini, una struttura che da quando è stato trasferito l’Ospedale S. Anna è sempre in rosso. Tutti contrari alla proposta con la speranza di risollevare le sorti della struttura e la paura di creare «un’altra Ticosa», così il capogruppo della Lega Alberto Mascetti. Unico a favore l’esponente di Per Como Mario Molteni: «Se fosse nostra terremo aperta una struttura così? – ha dichiarato – si può chiudere e se si trova una soluzione riaprire». La proposta è stata bocciata da tutta l’assemblea, astenuto il sindaco, a favore solo Adesso Como e Per Como.

Contro gli F35

Si è passati così alla discussione della mozione, presentata da Marco Servettini, Amo la mia città, che vuole dare un senso all’appartenenza di Como alle Città messaggere di Pace. Uno scritto che «chiede al Parlamento e al Governo di non procedere all’acquisto del cacciabombardiere F35 destinando i soldi risparmiati allo sviluppo del Paese; di procedere ad una rapida revisione e riduzione complessiva della spesa militare», con una politica estera conforme all’art. 11 della Costituzione repubblicana, e che «impegna il Sindaco e la Giunta a collaborare fattivamente al Coordinamento nazionale degli Enti locali per la Pace e i Diritti umani». «Non c’è una Spending Review sulla difesa – ha precisato Servettini – non ha avuto nessun taglio». «Credo si spenda troppo in armi» gli ha fatto eco Luigi Nessi. La proposta è passata con il voto favorevole della maggioranza e l’astensione delle minoranze.

Estromissione Equitalia e Creset

Il dibattito è passato alla proposta di Ceruti di gestione diretta delle riscossioni da parte del Comune delle pendenze eliminando il rapporto con Equitalia. Dopo una sospensione chiesta dalla maggioranza il capogruppo del Pd Stefano Legnani ha esplicitato la contrarietà alla proposta per l’esiguità degli introiti in attesa degli sviluppi legislativi che il Governo ha annunciato. Solo il Carroccio si è espresso in maniera favorevole sulla proposta «l’incasso dei tributi deve essere fatto da chi è vicino ai cittadini» ha detto Mascetti. Contrario il parere della Giunta che per bocca dell’assessore competente Giulia Pusterla ha riepilogato le modalità di riscossione e ricordato come «ad oggi non risulti al Comune alcuna lamentela». Bocciati un emendamento e un subemendamento dello stesso proponente per aggiornare le tempistiche dell’intervento e aggiungere la cessazione del rapporto con Creset (che fa in realtà la parte del leone nelle riscossioni di Palazzo Cernezzi), la mozione, sostenuta solo da Movimento 5 stelle e Lega Nord, è stata bocciata dalla maggioranza più Adesso Como con l’astensione delle altre minoranze.

Bandiera nazionale

Posticipata la discussione di due mozioni di Adesso Como sulla Zona a traffico limitato, che verranno discusse assieme in una prossima seduta, Rapinese ne ha presentata una che: «Impegna il sindaco a censire le bandire nazionali in città la cui manutenzione spetta al Comune, a nominare un responsabile che abbia l’onere della verifica del perfetto stato di manutenzione di queste ultime ed infine a dotare gli uffici di una adeguata riserva di bandiere pronte alla sostituzione di quelle eventualmente ammalorate». Una proposta nata dalla constatazione delle cattive condizione delle bandiere di alcuni edifici pubblici cittadini su cui tutti si sono trovati d’accordo, la Lega uscita e non più tornata in aula, votata all’unanimità.

Taglio trasferimenti ai partiti

Sempre Rapinese ha presentato un’altra proposta, dato l’aumento delle tasse a livello nazionale e locale, che prevede l’impegno del primo cittadino comasco per esprimere l’indignazione dei cittadini comaschi per gli «esagerati compensi/indennità/benefit» ai «rappresentanti politici regionali e nazionali» oltre a «chiedere di tagliare i trasferimenti di denaro ai partiti nella misura pari a quanto gli stessi spendono per le loro campagne elettorali». Gli ha risposto Legnani che pur condividendo l’indignazione ha sottolineato che «la politica per censo è una cosa da cui tutti noi rifuggiamo» e rilevato la difficoltà nel definire una congrua remunerazione. Data l’ora la seduta è stata quindi aggiornata. [Michele Donegana – ecoinformazioni]

1 thought on “No agli F35, il Comune di Como contro il Governo

  1. OTTIMa NOTIZIA MA MEGLIO RETTIFICARE IL TITOLO …SONO …F35…

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