Personale di Paolo Maggis allo Spazio Ratti (ex chiesa di S. Francesco) a Como fino al 9 dicembre, aperta da martedì a domenica dalle 15 alle 19, sabato dalle 11 alle 19

 La mostra è organizzata con la Galleria Marcorossi artecontemporanea di Milano ed è: «La terza tappa del progetto Terra e stelle, iniziato nel maggio 2012 allo Spinnerei di Lipsia, alla quale è seguita Sketches from life, al Circolo artistico e culturale di Ortisei e che terminerà nella primavera del 2013 con una personale a Pietrasanta».

«Paolo Maggis, artista lombardo, giovane ma già affermato in Italia e in Europa, che da alcuni anni soggiorna e vive all’estero, si propone di ritrovare le immagini che hanno cambiato il senso della sua vita e che sono diventate pilastri fondamentali dell’esistenza umana – spiega un comunicato –. In particolare l’artista esplora le immagini che hanno a che vedere con la relazione dell’uomo con la natura, la terra, la poesia e la ricerca del senso dell’infinito, simboleggiato dalle stelle».

«Le immagini di Maggis non sono soggetti neutri ma potenti strumenti conoscitivi. Così accade anche nel caso delle “radici”, da cui il titolo della mostra – spiega la curatrice della mostra Chiara Canali –. Il ricorso alla metafora arboricola delle “radici” punta a costruire un vero e proprio dispositivo che, attraverso i contenuti evocati dalle immagini, si alimenta di nuclei semantici forti quali la vita, la natura e le sue necessità biologiche ed esistenziali».

«Allo Spazio Ratti, Maggis espone una Via Crucis, laica e profana, 10 immagini, poste nelle dieci cappelle delle navate laterali, che incarnano la necessità atavica ed ancestrale dell’umanità di costruire una impossibile relazione tra uomo-terra-cielo-cosmo-natura, “una relazione poetica di luminosità in una notte nera che nera non è e dove il nero non è il vuoto ma un pieno” (Paolo Maggis) – prosegue lo scritto –. Le opere pittoriche presenti in mostra, dall’intensa e grumosa trama cromatica, sono visioni che lasciano trasparire e prendere forma, dallo sfondo cupo e monocromatico, figure e fantasmi del passato, quali spettri magici e surreali che incarnano un’atmosfera da “realismo magico”. Sono opere che respirano energia vitale e afflato universale, epifanie e illuminazioni che pongono l’uomo e l’artista di fronte alla scoperta dell’assoluto».

Per informazioni tel. 031.252352, e-mail cultura@comune.como.it. [md – ecoinformazioni]

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: