Fondata sul Lavoro
A distanza di 64 dal piano del Lavoro firmato da Giuseppe di Vittorio, la Cgil rilancia un “secondo” piano del Lavoro, presentato oggi a Como di fronte a un’ampia platea, composta anche da diversi candidati alle elezioni politiche e regionali. Leggi il Piano del Lavoro
Creare nuovi posti di lavoro mettendo al centro il territorio, riqualificando industria e servizi, riformando pubblica amministrazione e welfare, con l’ambizione di dare senso all’intervento pubblico come motore dell’economia. In poche parole, ridare al lavoro la dignità perduta. Un’esigenza, specie in momenti difficili come questi, sottolineata anche dal segretario provinciale della Cgil Alessandro Tarpini: «La crisi morde ancora. A gennaio di quest’anno nella provincia di Como, per il settore metalmeccanico, abbiamo registrato un aumento della cassa integrazione del 185%».
Il piano del Lavoro è l’occasione per parlare anche di Como, un territorio che ha bisogno di scelte coraggiose, non di false illusioni: «renderemo pubbliche le nostre proposte nei prossimi giorni, elaborandole con le diverse categorie. Bisogna però considerare una cosa: il settore manifatturiero ha nella nostra provincia un’incidenza fortissima per fatturato e occupati, l’idea che possa essere sostituito è sbagliata».
Gli effetti della crisi economica spingono un ampio numero di cittadini ad aver bisogno di interventi di sostegno sociale e si stanno aggravando le condizioni di disagio e discriminazione di chi, storicamente, convive con una situazione di marginalità. La contrazione delle risorse destinate agli interventi sociali pone in difficoltà proprio le istituzioni, i servizi e le organizzazioni che hanno il dovere e l’aspirazione a rispondere a queste istanze. «Abbiamo pensato a un fondo di solidarietà per riattivare politiche occupazionali tramite lavoro e tirocini. Per le famiglie una soluzione potrebbe essere il micro credito e il prestito d’onore, ottenibile attraverso accordi con gli istituti di credito». In questo modo si preserverebbe la coesione sociale, precondizione necessaria del vivere civile.
«La politica – ha commentato Tarpini – deve tornare a pensare al futuro. Gli investimenti non ci sono perché il costo del lavoro è troppo alto, non certo per l’articolo 18. Il rilancio deve partire dalla formazione e dalla ricerca, da un ripensamento della qualità di welfare e di servizi».
L’ultimo pensiero del segretario della Cgil è andato a Giuseppe Burgunella, operaio di Trapani e dirigente Cgil che si è tolto la vita nei giorni scorsi: «nella lettera, fra le altre cose, ha scritto “senza lavoro non c’è dignità”. Dedichiamo anche a lui la giornata di oggi, perché la dignità del lavoro diventi un impegno morale per tutti».
La parola è poi passata a Gaetano Sateriale, esponente nazionale della Cgil, che ha spiegato nel dettaglio le proposte e gli obiettivi, «anche se lo scopo finale – ha concluso il sindacalista –è creare lavoro per dare futuro e sviluppo al paese» [Andrea Quadroni, ecoinformazioni]