Rebus
A S. Pietro in atrio in via Odescalchi a Como l’arte di Monica Marioni in una mostra curata da Ivan Quaroni. Inaugurazione giovedì 21 febbraio alle 18.30. Aperta da mercoledì a sabato dalle 16 alle 20, domenica dalle 10 alle 19, fino al 17 marzo. Ingresso libero
«Un viaggio nell’inconscio, un affresco della psicologia del profondo – spiega una nota –. Rebus, il nuovo progetto itinerante di Monica Marioni a cura di Ivan Quaroni, dopo essere stato presentato alle Gallerie del Chiostro del Bramante a Roma riscuotendo un grande successo di pubblico e stampa, arriva a S. Pietro in Atrio a Como dal 21 febbraio al 17 marzo, per poi toccare Vicenza e Milano tra maggio e settembre, e infine proseguire all’estero».
L’esposizione: «Presenta i lavori più recenti, realizzati tutti nel 2012: una ventina di opere uniche a raffigurare principalmente nudi, immagini a figura intera, volti. Il bianco, il rosso e il nero i colori principali, a macchie o come punti focali da cui partire, comunque sempre ad esaltare la linea, che diventa protagonista mentre prende forma su cartone o carta di giornale, in particolare della rivista Corrente, che uscì per la prima volta nel 1938 e prendeva il nome dall’omonimo movimento artistico che cercava un rinnovamento dell’arte italiana in chiave europea».
«La scelta di Monica Marioni non è dunque casuale – prosegue il testo –. L’artista infatti, sempre assidua nella ricerca della propria perfezione artistica e intellettuale, e che con il progetto Rebus segna una nuova personale fase artistica, ha fatto ristampare su carta identica all’originale alcuni numeri del periodico Corrente per poi riutilizzarli come supporto su cui dipingere. Ecco perché per Monica Marioni quelle pagine di giornale non sono semplici materiali sostitutivi su cui lavorare, ma sin dall’idea originale le sue nuove tele: che maggiormente esaltano i suoi soggetti senza tempo, svelando all’osservatore più attento il dialogo intimo con le parole o le frasi che l’artista sceglie come scenografia della sua rappresentazione pittorica».
«Sullo sfondo infatti nessun riferimento oggettivo permette di collocare quei volti e quelle figure in un preciso contesto storico: eppure tutto appare facilmente riconoscibile, quasi “familiare”. Monica Marioni riesce dunque a innescare curiosità e animus, in una strana dinamica interiore e fisica che risponde all’attrattiva del visitatore – aggiunge il testo –. Rebus è un tutto da decifrare partendo da segni visivi riconoscibili collettivamente. Monica Marioni compie uno scrupoloso lavoro di raccolta di immagini – che spesso si possono recuperare nel proprio immaginario perché facilmente collocabili – per offrirle al pubblico rivisitate attraverso un segno personalissimo. Ma l’artista suggerisce in punta di piedi senza invadere la dimensione fantastica di chi osserva i suoi dipinti: Michelangelo, Dante Alighieri, ma anche personaggi dei fumetti come il supercriminale Joker, le donne di Manara, i volti di Modigliani, Egon Schiele. Spiega Ivan Quaroni».
«Rebus è dunque un viaggio nel labirinto geniale di un’artista capace di esprimersi con ogni mezzo espressivo – conclude la nota –. Rebus è lo specchio dell’anima, contorta, spezzata e ricomposta, di Monica Marioni oggi, della sua individualità e femminilità. L’artista ridisegna ancora una volta se stessa, questa volta in forma primordiale, ritornando al disegno, l’espressione artistica più primitiva, “la prima e più immediata forma di creazione d’immagini, quella più vicina alla sorgente dei pensieri e delle emozioni e che, dunque, meglio si presta alla rappresentazione di pulsioni represse e immagini rimosse” come scrive Ivan Quaroni».
Per informazioni tel. 031.252352, Internet www.monicamarioni.com. [md – ecoinformazioni]