I bambini di Ornella/ Un cocktail di solidarietà

bambiniornellavillaolmoA Villa Olmo, sabato 14 dicembre si è svolto L’aperitivo in Villa, una serata di informazione, musica e raccolta fondi a favore dell’associazione I bambini di Ornella. Guarda i video del’iniziativa sul canale di ecoinformazioni.

L’associazione nasce nel 2005 dall’idea di Severino Proserpio e sua moglie Ornella. Opera in sinergia con la sua associazione gemella Les enfants de Ornella nel villaggio di Kelle, in Senegal. Altre sedi si sono diffuse in molte province italiane, da Torino a Caserta. Il suo obiettivo primario è intervenire nel settore dell’educazione, coinvolgere bambini e bambine in età scolare facendo capire ai genitori l’importanza di andare a scuola.

La serata è iniziata alle 18 con gli interventi del presidente dell’associazione comasca Antonio Arduini e del fondatore Severino Proserpio: «L’Africa è un continente con molti problemi perché non ha mai avuto la possibilità di evolversi con le sue ricche risorse- afferma Proserpio – il cambiamento deve partire dalle origini culturali del paese, e non imponendo invece ideologie e modelli di sviluppo esterni; manca l’attività di autoproduzione per avere ciò che è necessario per la popolazione stessa».
Si è sottolineata l’importanza della formazione solidale, che è rivolta a chi desidera ampliare le proprie conoscenze e coltivare una sensibilità umana e professionale nuova in uno specifico settore, nel rispetto delle identità e tradizioni del territorio; consiste nel frequentare dei corsi che prevedono una prima parte teorica in Italia seguita da uno stage in Senegal. Questi corsi sono riconosciuti dal Ministero dell’Istruzione e della Ricerca e fanno ottenere punteggio nelle graduatorie. Hanno lo scopo di finanziare i corsi di formazione e alfabetizzazione nei villaggi africani, in modo da innescare una crescita economica e sociale.

In seguito è stato proiettato un video-documentario creato dal gruppo di Caserta intitolato Talibè, cioè i bambini affidati a maestri religiosi marabout delle daara, le scuole coraniche. Nel video vengono lasciati parlare gli abitanti del posto, che esprimono la loro opinione sulle scuole coraniche e sul futuro dei bambini e del Senegal stesso. In ogni scuola coranica ci sono circa 45 bambini che vengono affidati a un marabout dai genitori. Se sono fortunati, i bambini possono frequentare la scuola coranica del loro villaggio e quindi avere la possibilità di tornare a casa dai genitori; altri invece vengono portati in città o in villaggi lontani e quindi sfuggono al loro controllo. In tutti i momenti della giornata si studia la shari’a islamica, ripetendola a gran voce. Queste scuole si autofinanziano con l’elemosina, per cui i bambini invece di studiare passano gran parte del loro tempo in strada a chiedere soldi, cibo, vestiti, medicine. Un intervistato afferma: «Le persone in Senegal non possono non fare l’elemosina, perché è l’unico modo per sopravvivere. La povertà riguarda tutto il Senegal». Non tutti i marabout istruiscono i bambini: alcuni li sfruttano per avere i soldi ricevuti con l’elemosina. Spesso vengono picchiati se non ne portano a sufficienza, o incorrono a castighi come quello di dormire fuori in terra. «Questo genere di sofferenze rafforzano il loro spirito – spiega un marabout –, così da grandi riescono a sopportare qualsiasi cosa senza problemi, solo un talibè cresce forte». Secondo alcuni abitanti intervistati è la scuola francese, quella democratica, che permetterà al bambino di aiutare la sua famiglia e il paese intero, in quanto in queste scuole viene insegnato anche il francese: è questa la lingua che fa andare avanti, che permette di imparare un mestiere e contribuire all’economia senegalese. Sono d’accordo con l’esistenza delle daara e con l’apprendimento della religione musulmana che dà principi di vita, ma dovrebbero affiancare l’insegnamento di un mestiere per garantire un futuro ai bambini. Per questi motivi, in molti chiedono l’apertura di scuole di formazione in cui venga insegnato un mestiere, coltivando le diverse passioni e le abilità di ognuno. «Limitarsi a studiare il Corano ti permette solo di diventare marabout; molti bambini arrivano alle Daara, ma altri la lasciano dopo un certo periodo». Oltre ai Talibè, l’associazione coinvolge i bambini di spiaggia che spesso non sono registrati all’anagrafe e quindi non possono andare a scuola e i bambini che già frequentano la scuola pubblica. Tra i progetti attivati c’è uno studio di registrazione Play for Africa, corsi di alfabetizzazione, corsi di sartoria per le donne del villaggio.

I posti a sedere non sono bastati per dare spazio all’interesse di tutti i partecipanti, ben 400. La sala grande di Villa Olmo, avuta grazie al patrocinio gratuito del comune, era colma di persone. Le porte si sono aperte al buffet preparato dalla scuola Cfp di Monteolimpino: due lunghi tavoli presi d’assalto per le deliziose pietanze che sono state servite, tra cui lasagne di radicchio, crespelle ai funghi, arancini, focacce e pizzette, per finire con una grande torta con il logo de I bambini di Ornella.
La serata è stata allietata dall’intervento musicale del Duo Madera composto da Simona Belgeri, flauto traverso e Luca Indelli alla chitarra, e accompagnata da una mostra fotografica di Nicola Tranquillo, dall’esposizione dell’artigianato locale che poteva essere acquistato, e dalla mostra dei quadri della pittrice Monica Sesana.
Il programma della serata si è concluso con un concerto di circa un’ora e mezza di Musica spiccia, nato all’interno dell’associazione culturale Baule dei suoni. [Clara Chiavoloni, ecoinformazioni]

Guarda i video dell’iniziativa sul canale di ecoinformazioni.

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