Giorno: 31 Gennaio 2014

L’alternativa su misura

alternativaPromuovere le misure alternative per l’inserimento sociolavorativo delle persone in esecuzione penale. Questo il senso del progetto L’alternativa su misura, che in due anni ha accompagnato 162 persone sottoposte a provvedimenti dell’Autorità giudiziaria. I risultati sono stati presentati giovedì 30 gennaio all’aula magna dell’università dell’Insubria di Como.

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Lucini nega la sala/ Alessandra Kersevan parlerà nel Salone Bertolio

lager italianiAnpi e Istituto di storia contemporanea Perretta hanno dovuto prendere atto della decisione, tanto imprevista quanto incomprensibile, del sindaco di Como Mario Lucini di ritirare la disponibilità della Circoscrizione 1 già concessa alle autorevoli istituzioni democratiche e culturali lariane per l’incontro di approfondimento storico di sabato 1 febbraio alle 15,30 Lager italiani. Pulizia etnica e campi di concentramento fascisti per civili Jugoslavi 1941-1943. La conferenza di Alessandra Kersevan si terrà ugualmente, ma nel Salone Bertolio in via Lissi 6 a Como. Leggi nel seguito il comunicato di Anpi e Istituto Perretta di Como  

«L’incontro con Alessandra Kersevan trasferito al Salone Bertolio in via Lissi dopo che il sindaco Mario Lucini ha negato l’uso della Circoscrizione n. 1 a seguito delle pretestuose proteste dell’organizzazione di estrema destra Militia.

L’incontro con la storica Alessandra Kersevan, organizzato dalla sezione di Como dell’Anpi e dall’Istituto di Storia Contemporanea “Pier Amato Perretta” per domani sabato 1° febbraio alle ore 15.30 è stato spostato al salone Bertolio in via Lissi 6 (sopra la Cooperativa) dopo che nella tarda mattinata di oggi, venerdì 31 gennaio, il sindaco di Como, Mario Lucini, ha ritirato il permesso all’uso della sala della Circoscrizione, già concessa nei giorni precedenti, in seguito all’intervento dell’organizzazione di estrema destra Militia che sulla sua pagina fb ha definito la Kersevan “nota per lo spiccato negazionismo che la contraddistingue sul dramma delle Foibe”.

Com’è evidente dal programma, l’incontro non era centrato sulle foibe, ma sulle responsabilità del fascismo italiano riguardo alla persecuzione delle popolazioni jugoslave nel periodo dell’occupazione nazifascista. I lavori di approfondimento storico di Alessandra Kersevan non hanno mai negato il fenomeno delle foibe, ma si sono rivolti a cercare di ricostruire le reali dimensioni e le ragioni di tali tragici fatti, spesso usati a puri fini propagandistici senza alcun rapporto con la loro reale drammaticità.

Senza ragione, il Comune di Como ha fatto propria un’accusa irriguardosa del serio lavoro di approfondimento che la studiosa e le organizzazioni promotrici svolgono su questi temi da molti anni, come hanno riconosciuto pubblicamente anche alcuni esponenti – quelli meno ideologicamente prevenuti – dei profughi giuliano-dalmati.

L’unica possibile spiegazione di questa grave decisione è una sorta di “parità di trattamento” tra le associazioni antifasciste e quelle filofasciste e filonaziste cui nei giorni scorsi non era stato concesso l’uso della circoscrizione di Camnago Volta per un incontro celebrativo di un esponente del nazismo!

Per rispetto alle drammatiche vicende che intorno al “confine orientale” ebbero luogo negli anni prima e dopo la seconda guerra mondiale e la fine del fascismo, le organizzazioni promotrici dell’incontro hanno deciso di mantenere l’appuntamento, spostandolo al Salone Bertolio, e rivolgono l’invito di partecipazione a tutta la popolazione». [Anpi Associazione Nazionale Partigiani d’Italia – sezione di Como, Istituto di Storia Contemporanea Pier Amato Perretta di Como]

Como/ Politiche ambientali e sociali straordinarie per affrontare la crisi

maniNella fase in corso di preparazione delle linee del Bilancio del prossimo anno che tanti si augurano non siano semplicemente la riproposizione di quelli precedenti, vincolata dalla necessità di ridurre le spese, arriva lo studio di Luca Michelini,  professore di Storia del pensiero economico (Dipartimento di Scienze politiche, Università di Pisa), con il tentativo di esaminare con serietà un aspetto essenziale dell’azione politica, le politiche ambientali e sociali del Comune di Como. Il documento, pubblicato sul sito di Michelini, che proponiamo anche ai nostri lettori, può costituire uno strumento utile per avviare un dibattito nel merito delle questioni, indispensabile per evitare che la politica locale si pieghi a diventare ordinaria amministrazione. Leggi il testo nel seguito del post.

«Mancando a Como una pubblica opinione strutturata e, soprattutto, vicina ma indipendente (non dunque “cinghia di trasmissione” del potere, ma potere autonomo) al centro-sinistra che governa la città, è difficile per il cittadino, indipendentemente dal proprio orientamento politico, farsi un’idea di come realmente funzioni la macchina comunale.

In altri termini, spesso le analisi e le polemiche (anche quelle alimentate dal sottoscritto) prescindono da un importante dato di fatto: che la politica cittadina è anche una istituzione (il Comune) che deve essere considerata come una macchina vera e propria; una macchina, dunque, che può muoversi, compiere delle scelte, ma che ha strumenti e limiti ben precisi, che circoscrivono, quindi, i percorsi che possono essere intrapresi.

Per avere un quadro delle possibilità e dei limiti della macchina comunale sarebbe necessaria, anche se non sufficiente, un’analisi dettagliata del bilancio. Non è sufficiente per questo motivo: non credo sia politicamente scorretto affermare che lunghi anni di egemonia del centro-destra potrebbero aver modellato la macchina amministrativa in senso eccessivamente politico, distorcendone notevolmente le funzioni. Si tratta insomma di valutare il tipo di rapporto che si è instaurato tra il sindaco Lucini e i suoi assessori da un lato, e la macchina amministrativa-dirigenziale dall’altro.

In questa occasione, tuttavia, mi limito a alcune osservazioni, funzionali al tema oggetto d’attenzione. L’auspicio è che sia il Comune stesso e le forze politiche ad offrire al cittadino un quadro chiaro della situazione. Per entrambi (istituzioni e forze politiche), non si tratta di “fare della comunicazione”, quanto, invece, di “fare della informazione”, per altro assecondando gli indirizzi previsti dalla legge.

Naturalmente, più i cittadini prendono coscienza dei limiti dell’azione delle istituzioni, più possono escogitare strumenti nuovi per superare questi stessi limiti, per rispondere alle sfide della storia. Il processo di gestazione di questi strumenti dovrebbe essere il seguente: analisi, dibattito culturale, dibattito interno ai partiti e tra partiti, dibattito nel consiglio comunale, scelte e azioni di governo, amministrazione, controllo dei risultati. Mai come oggi, per esempio, di tempi tutt’altro che “normali”, sarebbe importante far conoscere i limiti d’azione della politica in quanto istituzione comunale, per concepire e realizzare “politiche straordinarie” per affrontare la gravissima crisi economica e sociale che percuote anche la nostra provincia». Leggi il seguito nel sito di Luca Michelini.

Dovevamo raccontare

AUSCHWITZL’assessorato alla Cutura del comune di Bulgarograsso, in occasione delle celebrazioni per la Giornata della Memoria, propone nella serata di venerdì 31 gennaio alle 21 presso la sala consiliare di piazza G. Falcone, Dovevamo Raccontare uno spettacolo a cura del teatro d’Acqua Dolce con letture di Arianna Di Nuzzo e Gabriele Penner accompagnate dalla musica di Mauro e Fabrizio Settegrani. Ingresso libero.

I notai nella storia – Un convegno a Cernobbio

Il convegno che si tiene a Cernobbio tra 30 e 31 gennaio 2014 è un buon esempio di come si possa fare cultura a livello internazionale senza dover necessariamente cedere alle regole dello show business.

Con un lungo lavoro tessuto negli ultimi mesi il Centro Studi Raul Merzario, intitolato allo studioso comasco fortemente impegnato nel campo della ricerca storica e sociale, ha costruito un convegno internazionale con una nutrita partecipazione di docenti affermati, ma anche di giovani ricercatori.

Il tema di indagine, quello della figura del notaio e dei suoi molteplici ruoli – economici, sociali, politici, culturali – nella società dei secoli passati, tra Medioevo ed Età moderna, può sembrare un argomento estremamente specialistico, ma è in realtà un tema centrale nella formazione dell’Europa attuale, in cui – tra l’altro – il ruolo giocato dall’Italia è unanimemente giudicato di importanza fodamentale.

Che il tema non sia confinato in ambiti strettamente accademici è stato dimostrato dalle relazioni della prima giornata di lavori, dedicate in gran parte all’epoca medioevale, di  notevole approfondimento e rigore scientifico, ma anche di notevole fascino e capaci di catturare l’attenzione del pubblico.

Al centro delle indagini, in questo primo pomeriggio, il ruolo politico e sociale del notariato, soprattutto nel contesto dell’Italia centrosettentrionale dove la vita urbana, tra Medioevo e prima Età moderna, torna ad essere, dopo una lunga parentesi, il motore principale del cambiamento.

Il convegno – organizzato, insieme al Centro Studi e Ricerche Raul Merzario di Cernobbio, dal Dipartimento di Studi Storic dell’Università degli Studi di Milano, dal Laboratorio di Storia delle Alpi dell’Università della Svizzera Italiana e dal Centro interdipartimentale di storia della Svizzera Bruno Caizzi – prosegue nella accogliente sede di Villa Bernasconi a Cernobbio anche nella giornata di venerdì 31 gennaio con due sessioni dedicate a “Traiettorie familiari del ceto notarile:mobilità sociale e forme di riproduzione” e a “Notai e reti di relazioni”. [Fabio Cani, ecoinformazioni]

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