Maggioranza in imbarazzo

COMO COMUNEL’opposizione chiede il Bilancio partecipativo, il centro sinistra che guida il capoluogo comasco non può garantirlo e si astiene.

 

Preliminari

Ha fatto parlare in molti la decisione di chiudere il lungolago alle macchine per la giornata della mobilità nel consiglio comunale di Como di lunedì 22 settembre. «Fate attenzione alla mobilità» ha tuonato Francesco Scopelliti, Ncd, ricordando le 3 ore di coda formatesi lungo la Lariana. «Como non ha fisicamente strade alternative per gestire una situazione del genere» ha aggiunto Ada Mantovani, Adesso Como, mentre il suo capogruppo Alessandro Rapinese, si è scagliato contro l’assessora alla Mobilità Daniela Gerosa, per la coda creatasi e per aver dipinto, con alcuni bambini, la strada davanti a piazza Cavour.

Di tutt’altro parere, sul complesso dell’iniziativa, l’interessata, che ha però riconosciuto i disagi sulla sponda orientale del primo bacino, mentre Gianni Imperiali, Como civica, ha ricordato che si è trattato di «una iniziativa che si svolge una volta all’anno di cui si è data ampiamente notizia» e ha ricordato che a New York è stato chiuso il 2014-09-22 20.50.14Ponte di Brooklyn e le tre vie principali che lo collegano a Central Park, con la speranza di poter ripetere l’iniziativa. Anche alcuni rappresentanti del circolo di Legambiente comasco si sono presentati in aula con uno striscione contro l’inquinamento dell’aria.

Mentre Giampiero Ajani, Lega, e Luca Ceruti, M5s, hanno espresso delle riserve sul monumento a Volta che Daniel Libeskind vorrebbe donare alla città, il secondo leggendo una lettera di un cittadino che chiede un confronto con la cittadinanza sull’argomento, Rapinese ha ricordato il mancato raggiungimento del numero di firme di consiglieri minime per poter presentare un candidato presidente provinciale da parte del raggruppamento di liste civiche di cui fa parte e definito liberticida e illiberale la legge elettorale attaccando i rappresentanti in aula dei partiti che l’hanno votata in Parlamento.

 

Bilancio partecipativo

Insediata l’Assemblea Ceruti ha presentato la propria mozione per l’introduzione del Bilancio partecipativo anche a Como, portando ad esempio la celeberrima esperienza di Porto Alegre in Brasile. «Segue la nostra proposta, già accolta da questa Amministrazione, dei Consigli di partecipazione» ha ricordato. Una proposta per coinvolgere maggiormente, già dall’anno prossimo, i cittadini nella vita amministrativa cittadina su una parte del bilancio comunale: «Si potrebbe coinvolgere la cittadinanza per “livelli” o per “temi” partendo da proposte progettuali di cui l’amministrazione dovrà tenere conto al momento della definizione del bilancio oppure a un confronto su come spendere una quota precisa del budget dell’amministrazione, oppure ancora sono chiamati a valutare e votare alcuni progetti o interventi individuati dall’amministrazione, al fine di decidere quale progetto inserire in bilancio e realizzare».

La mozione ha messo in imbarazzo la maggioranza che aveva discusso su qualcosa di simile nella formazione del proprio programma elettorale, senza riuscire ad attuarlo, suscitando qualche frecciata ironica da parte dell’opposizione, «la presentazione del Bilancio in Biblioteca era Bilancio partecipativo? Si fa confusione fra partecipativo e informativo» ha chiosato Diego Peverelli, Lega, a cui si è aggiunta Laura Bordoli, Ncd, per cui si è ben lontani dal Bilancio partecipativo quando «anche per quello normale non si ha rispetto per il ruolo dei consiglieri comunali». Una situazione per cui molti dei consiglieri che appoggiano la Giunta Lucini si sono sentiti in dovere di intervenire. Luigi Nessi, Paco-Sel, ha ricordato l’attivazione di diverse Consulte, il Notiziario e le riunioni fatte, «con quali strumenti si potrebbe applicare?» ha chiesto Italo Nessi, Como civica, il problema è la tempistica per Eva Cariboni, Amo la mia città.

Il sindaco Mario Lucini si è detto «favorevole a percorsi di partecipazione aperti» e ha sottolineato come «ci siano attività e percorsi di partecipazione mai sperimentati prima», ma ha subito ricordato le difficoltà che sta affrontando l’amministrazione chiusa fra il Patto di stabilità e la diminuzione delle rimesse. Una condizione che rende «sempre più difficile in termini reali la potenzialità di gestione che viene sempre più ridotta». L’altro problema per il primo cittadino è dato dai continui cambiamenti della legislazione in materia che vanno a determinare le tempistiche della gestione del bilancio.

Di qui, dopo una sospensione voluta dalla maggioranza, la scelta della compagine alla guida di Palazzo Cernezzi di astenersi sulla proposta «pur nella condivisione dei principi» ha detto il capogruppo del Pd Andrea Luppi.

Al voto la mozione è passata con i soli voti dell’opposizione a cui si sono aggiunti Vito De Feudis, Pd, e Nessi Luigi, contrario il presidente Stefano Legnani, astenuta il resto dell’assemblea.

 

Partite Iva e sigarette

Velocissime le ultime due mozioni della serata. Bocciata in sei minuti la proposta di Rapinese di permettere l’ingresso nella Ztl dei clienti delle partite Iva che vi svolgono una attività, «così come i clienti degli alberghi che possono giustamente entrarvi in auto», approvata invece in 10 minuti, giusto poco prima dello scoccare della mezzanotte, la proposta di Ceruti di inasprire le ordinanze e fare una campagna educativa, per cui l’assessore Magatti ha detto di essersi già attivato, contro i mozziconi di sigarette gettati per strada, nei parchi e sulle spiagge. [Michele Donegana, ecoinformazioni]

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