Renzi e Poletti dimezzano il taglio al fondo, per i patronati non è sufficiente

7602_777374918985578_1684510253909668014_nLo scrivono in un comunicato i patronati del CE -PA (Acli, Inas, Inca, Ital):«Il presidente del consiglio aveva assunto pubblicamente, confermato anche dal ministro Poletti, l’impegno le risorse per salvaguardare l’esistenza di un servizio di pubblica utilità indispensabile per tutti i cittadini».

Il dimezzamento dei tagli al Fondo Patronati non è sufficiente a scongiurare il rischio di mettere in ginocchio la tutela gratuita assicurata dai patronati. E’ questo il commento a caldo di Acli, Inas, Inca e Ital rispetto alle notizie che annunciano l’intenzione del governo di ridurre da 150 a 75 milioni di euro i tagli al Fondo patronati, contenuti nella legge di Stabilità.
«75 milioni di euro – continua i comunicato – continuano ad essere una cifra enorme, insopportabile per una rete che ogni anno assicura a milioni e milioni di persone la gratuità dei servizi di tutela e assistenza in ambiti che vanno dalla previdenza alle prestazioni socio-assistenziali. Per questa ragione, Acli, Inas, Inca e Ital continueranno la loro campagna di sensibilizzazione verso le istituzioni e il Parlamento, fino a quando non verrà cancellata del tutto una norma inaccettabile sia sotto il profilo economico, sia per ciò che riguarda il merito e il metodo.I patronati del Ce.Pa. sottolineano ancora una volta che il Fondo dei Patronati è alimentato da una quota dei contributi previdenziali obbligatori versati ogni anno da lavoratori e imprese e non può e non deve rientrare nelle disponibilità del bilancio dello Stato. Se le indiscrezioni di stampa dovessero essere confermate, il Governo, di fatto, si renderebbe responsabile di introdurre una tassa occulta a carico delle persone più bisognose che, pur continuando a pagare integralmente la contribuzione previdenziale, dovranno rinunciare alla gratuità dei servizi offerti dal sistema patronati, vedendosi sottrarre una parte dei propri soldi.
Già 700.000 persone hanno firmato la petizione “ No ai tagli ai Patronati” e si moltiplicano le dichiarazioni di sostegno ai patronati da parte di enti ed istituzioni.
Per Acli, Inas, Inca e Ital, la partita, quindi, non è chiusa. Ci auguriamo – affermano i quattro patronati – che l’annuncio sia solo un indizio positivo della disponibilità del governo a rivedere l’orientamento espresso nella legge di Stabilità, un primo passo verso la cancellazione dei tagli». [aq, ecoinformazioni]

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