Giorno: 26 Giugno 2015

29 giugno/ L’ex-fabbrica “Martinetta”. Storia, realtà e futuro a confronto

Martinetta_Locandina Convegno_29 giugno 2015_Inaugurazione della mostra «dedicata al lavoro didattico e di ricerca svolto dal Politecnico di Milano sull’area della “ex Martinetta” di Rovellasca», lunedì 29 giugno dalle 9 nella ex-scuola “Milite Ignoto” in piazza Risorgimento 9 a Rovellasca, «per illustrare ai cittadini e alle istituzioni politiche, economiche, sociali ed educative del territorio le soluzioni progettuali di reinterpretazione degli spazi industriali dismessi di quest’area». Nel pomeriggio visita guidata all’ex-fabbrica Martinetta.

 

«Il compendio produttivo della ex fabbrica Martinetta, l’azienda di Rovellasca attiva nel settore tessile comasco dagli anni ’30 agli anni ‘90, ha stimolato le riflessioni dei giovani architetti del Politecnico di Milano, i quali, nell’ambito del Laboratorio di progettazione degli interni e conservazione del costruito dei proff. Michele Ugolini e Rossana Gabaglio del Dipartimento di architettura e studi urbani, hanno svolto un interessante lavoro di ricerca immaginando i possibili sviluppi futuri dell’area – precisa un comunicato del Parco del Lura –. L’insediamento produttivo, oggi frazionato e occupato solo parzialmente, continua ad occupare una porzione strategica del territorio, trovandosi al centro di una fitta rete di scambi tra Como e Milano, possibili sia su gomma che su ferro, nonché affacciata sulla valle del torrente Lura, dove si snoda l’itinerario di fruizione del Parco del Lura». [md, ecoinformazioni]

30 giugno/ Più non sai dove il lago finisca. I poeti di Europa in versi e il lago di Como

più non sai dove il lago finiscaPresentazione dell’antologia, «raccoglie poesie dedicate al Lago di Como da 50 poeti che hanno partecipato alle cinque edizioni del Festival Europa in versi», con D. Bisutti, T. Kemeny, O. Rossani, G. Prestinoni, C. Saracino, F. Bernini, P. Berra, L. Morandotti, A. Tavernati, W. Testoni, R. M. Corti, A. Nessi e l´autrice delle fotografie Daniela Ray, martedì 30 giugno alle 18 alla libreria Ubik, in piazza San Fedele 32 a Como. Per informazioni e-mail lacasadellapoesiadicomo@gmail.com, Internet www.lacasadellapoesiadicomo.it.

Como aderisce alla Carta di Milano

carta di milano«Expo 2015, l’esposizione universale intitolata Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita, ha avviato un confronto su alcuni nodi cruciali della sfida alimentare globale che accompagnerà il Pianeta per i prossimi anni, ponendosi l’obiettivo di lasciare quale eredità immateriale della manifestazione la Carta di Milano – annuncia il Comune di Como –. Sottoscrivendo la Carta di Milano si assumono responsabilità precise rispetto alle proprie abitudini, agli obiettivi di azione e sensibilizzazione e si chiede con forza ai governi e alle istituzioni internazionali di adottare regole e politiche a livello nazionale e globale per garantire al Pianeta un futuro più equo e sostenibile. La Giunta comunale ha approvato l’adesione alla Carta e si impegna a diffonderne i principi e a sensibilizzare l’opinione pubblica al riguardo».

Bilancio di previsione 2015

facciatapalazzocernezziApprovato dalla Giunta Lucini il documento arriverà in aula entro fine luglio.

 

«Il progetto di Bilancio per l’esercizio 2015 e pluriennale 2015/2017 è stato licenziato dalla Giunta comunale e sarà trasmesso alla Commissione I – che si riunirà il prossimo 2 luglio –, per poi passare al Consiglio comunale per l’approvazione».

«Quest’anno, per la prima volta, viene realizzata in parallelo una redazione del documento in osservanza del dlgs 118/2011 che prevede anche i movimenti di cassa – spiegano dal Comune di Como –. Il pareggio di bilancio tra entrate ed uscite previste nel 2015 ammonta a Euro 176.775.398,49. Permangono come in passato, l’obbligo dell’osservanza del patto di stabilità e l’accantonamento al fondo di solidarietà. L’attenzione della Giunta è stata posta al raggiungimento del pareggio senza aumentare la pressione fiscale». [md, ecoinformazioni]

Il Ticino versa i ristorni

FRONTALIERI ALTRI«Nonostante premesse difficili» sottolineano in un comunicato del Consiglio di stato del Cantone.

 

«Il Consiglio di stato ha deciso a maggioranza di effettuare anche quest’anno il versamento dei ristorni relativi all’imposta alla fonte dei lavoratori frontalieri – si legge nello scritto –. Nonostante premesse oggettivamente difficili nei rapporti con la vicina Italia e disaccordi sulla gestione di taluni dossier di primaria importanza per il Cantone da parte della Confederazione, il Consiglio di stato ha dato prova di ragionevolezza e pragmatismo. In una lettera al Consiglio federale, il Governo cantonale formula l’auspicio che questa decisione possa facilitare l’adozione di precisi provvedimenti a favore del Cantone, che tengano conto della particolare situazione a sud delle Alpi».

«Il Consiglio di stato ha dato disposizione al servizio competente dell’Amministrazione cantonale di procedere entro il termine di scadenza previsto dall’Accordo italo svizzero del 3 ottobre 1974 al versamento alla parte italiana dell’importo concernente la quota d’imposta alla fonte sul reddito 2014 dei lavoratori frontalieri – si precisa –. Il Governo ticinese reputa che questa decisione non può essere vista e letta come fine a se stessa. Ha pertanto scritto di comune accordo al Consiglio federale, evidenziando diverse criticità nei rapporti con la vicina Italia, segnatamente in ambito del traffico transfrontaliero. Per trasparenza ha soggiunto che la discussione sul tema del blocco dei ristorni include anche delle riflessioni critiche nei confronti della Confederazione concernenti la gestione di taluni dossier di primaria importanza per il nostro Cantone». [md, ecoinformazioni]

Palazzo Cernezzi impugna la sentenza

farmaciaLunedì 24 giugno la Giunta comunale comasca: «Ha stabilito di impugnare la sentenza del Giudice del lavoro che prevede la riammissione in servizio delle due farmaciste che avevano richiesto la riassunzione nei ruoli del Comune di Como».

Chiusura uffici postali

logoposteitalianeCisl Poste Lombardia contro l’accordo fra Poste italiane e Regione Lombardia, «Un risultato deludente», denunciando l’estromissione dei sindacati.

 

«Apprendiamo da notizie di stampa della conclusione del confronto fra Poste, Regione e Anci Lombardia in merito al programma presentato a gennaio dall’azienda riguardante 61 chiusure di uffici postali e 121 razionalizzazioni (aperture a giorni alterni). Sembrerebbe che 15 uffici (di cui 1 solo, in provincia di Varese) non vengano più chiusi definitivamente, così come altri 15 non dovrebbero più subire chiusure a giorni alterni – scrive in un comunicato Giuseppe Marinaccio, responsabile Cisl Poste Lombardia –. “Un buon risultato” viene dichiarato da parte della Regione Lombardia. Bisognerebbe chiedere se dello stesso parere siano anche i Sindaci dei 45 comuni dove gli uffici chiuderanno, visto che l’obiettivo iniziale era quello di garantire un presidio in tutte le comunità disagiate per evitare che a pagarne le conseguenze siano sempre i cittadini più deboli e i pensionati».

«Un risultato che consideriamo invece deludente in termini sociali, economici ed occupazionali! Raggiunto dopo un grande dispiego di forze, energie e risorse in tante riunioni ed incontri pubblici ed istituzionali ai quali l’azienda ha preteso la non presenza del sindacato (nonostante ciò fosse previsto nella delibera del Consiglio Regionale approvata all’unanimità il 3 marzo 2015) che ben conosceva le problematiche e le ricadute sui cittadini e sui lavoratori ed aveva prontamente portato, per primo, all’attenzione pubblica il problema promuovendo varie iniziative, incontri, manifestazioni e sit-in in tutte le province – prosegue la nota –. Infatti, da subito abbiamo manifestato la nostra contrarietà a questa prima operazione di chiusure e razionalizzazioni in quanto le vere motivazioni erano riconducibili alla carenza di personale ed alla scelta aziendale di non attivare il turn-over per pensionamenti ed esodi incentivati (oltre 600 solo nella nostra regione)».

«A dimostrazione di ciò, rileviamo che l’azienda per quest’anno, a differenza del passato, ha attivato in Lombardia un massiccio piano di razionalizzazione degli orari estivi negli uffici postali che vede per i mesi di giugno, luglio ed agosto la quasi totale soppressione dei turni pomeridiani in molti degli uffici aperti di pomeriggio (circa 200) e la chiusura a giorni alterni per circa 400 uffici a turno unico – termina Marinaccio –. In sostanza, siamo solo all’inizio di un piano di forte ridimensionamento della rete degli uffici e dei servizi postali in Lombardia e nella Provincia di Varese. Una politica del nuovo management che snatura il ruolo che dovrebbe esercitare un’azienda fortemente radicata nel territorio come Poste italiane». [md, ecoinformazioni]

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