Italia nostra/ La colpa delle paratie è del centrodestra

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Fiammetta Lang, presidente di Italia Nostra di Como, ricorda come la questione cantiere paratie derivi da progetti sbagliati delle amministrazioni di centrodestra che hanno preceduto la Giunta Lucini. Italia nostra sottolinea come ad esse siano da imputare le responsabilità e fornendo un evidente apprezzamento verso l’operato del centrosinistra  afferma:  «Non intendiamo entrare nelle procedure tecnico-giuridiche che avrebbero dovuto portare i progetti nella fase esecutiva ma risultano del tutto fuori luogo i paragoni fatti tra gli sforzi degli ultimi 4 anni e gli sfaceli del ventennio precedente che ha distrutto, speso folli cifre, scelto Sacaim, lasciato macerie». Leggi il testo del comunicato.

«Le paratie non dovrebbero esistere ma il 2016 non è il 2012.

L’Associazione Italia Nostra, sezione di Como si è battuta sin da subito (dal 1994-’95) contro l’idea dell’amministrazione comunale di usufruire dei fondi della “legge Valtellina” per costruire barriere anti-esondazione in piazza Cavour. La città infatti non aveva bisogno di opere di difesa dal lago che non è mai stato visto come un pericolo per la popolazione ma al contrario un alleato per la vita poiché utilizzato per la pesca, i commerci, i trasporti.

L’idea della “paratie mobili” non avrebbe dovuto farsi strada anche perché guardando i dati storici le gravi esondazioni si verificano in media ogni 10 anni e negli ultimi anni anche meno di frequente dato il miglioramento dei modelli matematici di previsione che regolano le chiuse di Olginate: una tale frequenza non giustifica un investimento così oneroso.

La scelta di “portare a casa” i soldi della “legge Valtellina” è stata seguita da una progettazione profondamente sbagliata a causa di studi imprecisi dal punto di vista geologico e mancanti di una seria indagine sulle esondazioni. Gli interventi portati avanti dal 2008 hanno presentato errori così gravi e interventi così malfatti da presentare nel 2012 una serie di gravi situazioni:

1. scalinata franante verso il “tempio voltiano”
2. vasconi scivolanti in avanti con progetto idraulico da rifare
3. situazione statica precaria dei palazzi del lungolago
4. incertezza e continui cambi sull’uso delle cosiddette paratie
5. muro in calcestruzzo costruito in sostituzione di paratie mobili
6. ignoranza delle condizioni gravissime del ponte sulla darsena
7. fermo cantiere per difficili rapporti con Sacaim
Bene ha detto il prof. Cacciari paragonando il progetto delle paratie a quello del più noto Mose a Venezia anche questo legato a Sacaim.
L’amministrazione arrivata nel 2012 ha ereditato questa difficile situazione da almeno 4 amministrazioni precedenti tra programmi elettorali, discussioni, studi, progettazioni e lavori.

I primi passi sono stati quelli dell’affidamento di approfonditi studi geologici e ambientali a Politecnico di Milano e Università dell’Insubria che hanno confermato lo stato di recente formazione geologica del primo bacino del lago e la conseguente delicatezza ad operare per il rischio di cedimenti puntualmente verificatisi sui lavori realizzati (testimoniati anche dalla necessaria e lunghissima palificazione per il monumento di Liebeskind con inaugurazione slittata di 3 mesi).

Da qui si è ripartiti con una nuova progettazione che potesse risolvere le problematiche incontrate dal punto di vista idraulico e geologico, continuando poi con una interessante progettazione architettonica che riorganizza il lungolago con suggestioni derivanti dalle antiche funzioni che si svolgevano lungo il primo bacino.

Non intendiamo entrare nelle procedure tecnico-giuridiche che avrebbero dovuto portare i progetti nella fase esecutiva ma risultano del tutto fuori luogo i paragoni fatti tra gli sforzi degli ultimi 4 anni e gli sfaceli del ventennio precedente che ha distrutto, speso folli cifre, scelto Sacaim, lasciato macerie.

Non è facile vedere la luce in fondo al tunnel ma una soluzione va trovata insieme a Regione Lombardia che è la titolare dell’opera di cui il Comune di Como è soggetto attuatore.

Oggi però abbiamo molto di più di quello che avevamo nel 2012 ovvero una base scientifica e progetti sia idraulico che paesaggistico solidi e condivisi da cui è possibile ripartire per impostare la fase di realizzazione e per tornare a rivedere finalmente il lago dalla città, come facevamo prima del 2008». [Fiammetta Lang, presidente Italia nostra Como]

1 thought on “Italia nostra/ La colpa delle paratie è del centrodestra

  1. ERRARE HUMANUM ——PERSEVERARE (CENTROSINISTRA…CHE PROMETTEVA TUTT’ALTRO PUR DI VINCERE LE ELEZIONI ……MOLTO DIABOLICUM

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