
26mila firme a Como contro l’attacco del governo Renzi ai diritti
Se nazionalmente sono state milioni le firme ottenute anche a Como la Cgil è soddisfatta per le 26mila firme complessivamente raccolte sulla richiesta di referendum che danno voce alla volontà maggioritaria del mondo del lavoro di ristabilire, abrogando leggi ingiuste, la legalità e i diritti dei cittadini e delle cittadine sanciti dalla Costituzione. Leggi nel seguito il comunicato della Cgil di Como.
«La Cgil nazionale ha depositato 3.3 milioni di firme per i referendum abrogativi su voucher, licenziamenti e appalti. Il sindacato lariano ha contribuito a questo risultato con numeri importanti: 26mila firme raccolte in due mesi (6500 per ogni referendum) e 6600 per la Carta dei diritti universali del lavoro.
“Siamo molto soddisfatti – spiega il segretario provinciale Giacomo Licata – il risultato è frutto dell’impegno dei militanti e dei delegati, di tutti i dirigenti, funzionari e collaboratori dell’organizzazione”.
In un territorio come quello comasco, questi numeri assumono un significato ancora più rilevante: “Il nostro sistema produttivo è fatto prevalentemente da piccole e medie aziende – continua Licata – le firme sono state raccolte con il dialogo e il contatto diretto con i lavoratori attraverso iniziative pubbliche, gazebo nelle piazze e nei mercati. Nei prossimi tre mesi si prosegue con la raccolta per la Carta dei diritti. Il reale obiettivo della nostra campagna per i diritti è fornire a tutte le lavoratrici e i lavoratori di questo paese, a prescindere dalla tipologia contrattuale con cui sono assunti, diritti soggettivi che abbiano valore universale. C’è bisogno di diritti nei luoghi di lavoro, che sono cambiati rispetto al passato, non c’è più solo la Fabbrica, sono luoghi di lavoro gli spazi coworking, gli studi professionali, i centri commerciali”».