
Terremoto/ Raccolta generi prima necessità e fondi
Tutti sanno che il territorio italiano è quasi interamente a rischio sismico. E quindi ci sarebbe bisogno di una grande opera di messa in sicurezza delle case dei cittadini, del “pavimento del Paese”. Ricerca, investimenti, occupazione, benessere. Invece abbiamo le miserabili polemiche, le riforme strampalate, le promesse con proroga, i piagnistei sui calcinacci del giorno dopo. La verità è orribile ma va detta: ai cittadini qui nessuno ci pensa veramente.
Intanto anche a Como si stanno attivando tutti i canali della solidarietà a Lomazzo presso la Biblioteca Civica G. Canobbio è attivo un punto di racconta di generi di prima necessità da inviare alle zone terremotate. Anche l’Arci si è mobilitata e raccoglie fondi che saranno utilizzati con la rete dei comitati territoriali nelle aree colpite per esser più tempestivi e efficaci. Leggi il comunicato dell’Arci.
«E la tragedia, questa tragedia, fa pensare più forte, con più desiderio e necessità alla felicità. Una felicità che non può sempre essere quella di un momento, quella delle piccole e piccolissime cose (una cena in famiglia, il rosicchiare la crosta di formaggio o una festa sulla spiaggia) ma che deve diventare la felicità di uno sguardo diverso sulle cose, di una spinta diversa ad agire, del puntare a grandi valori, a grandi realizzazioni. Sapere che, ancor prima che si organizzassero gli aiuti, nei Comuni colpiti dal sisma c’erano già volontari pronti ad aiutare, mi fa pensare che, nonostante tutto, esiste ancora una possibilità di giustizia, che viene dalla generosità di queste persone pronte a sopperire agli errori, alle ruberie, alle mancanze, agli abusi e le dimenticanze di decenni di amministrazioni locali e nazionali incapaci e furbe. Ce la faremo, anche stavolta ce la faremo: ce lo stanno insegnando questi uomini e queste donne» [Roberto Saviano, La Repubblica 25 agosto 2016].