Pioggia e mancanza di servizi sgomberano parte di San Giovanni
Una notte terribile con pioggia battente, l’insostenibilità del riparo precario in stazione e di quello ancora peggiore nel bivacco nel parco antistante hanno indotto la mattina del 21 settembre un altro consistente gruppo di migranti a abbandonare la stazione.
Molti di loro si sono diretti al Campo governativo che raggiunge le 250 registrazioni (dato non ufficiale) altri hanno scelto di tentare la fortuna ancora una volta verso la svizzera, altri di dirigersi in altre città.
La tristezza della situazione di esseri umani costretti da leggi ingiuste a essere in balia dell’autunno e della sorte, le cataste delle cose dei migranti abbandonate (poi rimosse da Aprica), hanno reso ancora più disperata l’atmosfera della stazione, liberata negli spazi interni dall’accampamento e presidiata dalle forze dell’ordine. Tutti rassicurano circa l’improbabilità oggi di uno sgombero delle circa trenta persone rimaste nella stazione e di una quarantina che
resistono nelle tende, alcuni segnalano che l’abbandono dei giacigli in stazione è stato accelerato dalle forze dell’ordine. Tra coloro che sono ancora rifugiati a San Giovanni molti i giovanissimi e le donne con loro i mediatori culturali che cercano di convincere chi è rimasto ad andare al Campo governativo.
Abbiamo chiesto a Bruno Magatti, assessore alla politiche sociali presente in Stazione quale destino attende coloro che non vorranno raggiungere il Campo governativo.
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