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Il  servizio di Gianpaolo Rosso in onda il 21 maggio alle 6,45 a Snooze su Radio Popolare.  L’arte dell’accoglienza. Parliamo di san Francesco non della vita del poverello d’Assisi, ma di poveri e di una ex chiesa dedicata al santo.

Sono senzatetto, sono già lì, dormono al riparo del portico dell’ex chiesa San Francesco a fianco del Tribunale e al centro Cardinal Ferrari in città dove molti di loro venivano ospitati con l’emergenza freddo fino alla fine di aprile. Sono lì e vengono aiutati da Como accoglie che insieme a loro provvede perché il sito venga lasciato pulito e ordinato.

Quel portico ospita da anni senza tetto, in alcuni periodi pochi, ora con l’aggiungersi agli italiani di migranti che non trovano spazio nelle strutture dell’accoglienza che non c’è gli ospiti arrivano a qualche decina mentre altri devono accontentarsi di ripari ancora peggiori.

Il luogo centralissimo è proprio quello dove si svolse il 23 dicembre il bivacco solidale contro l’ordinanza del sindaco di Como Mario Landriscina contro i poveri ed è proprio il luogo dove i vigili urbani della città impedirono ai volontari persino dal distribuire latte caldo a chi avanti a San Francesco aveva trovato riparo in una gelida notte d’inverno.

La proposta di Como senza frontiere è semplice. Basterebbe aprire una porta. Il portico prelude alla chiesa che, vuota e quasi sempre chiusa salvo per qualche giorno di mostre, è uno spazio comunale mai come in questo momento adatto a essere vitale per alcuni cittadini.

La proposta di Como senza frontiere – la rete che raggruppa una quarantina di organizzazioni, dalla Cgil a partiti della sinistra, dal Coordinamento comasco per la Pace all’Arci dai Comboniani alla scuola di italiano della parrocchia di Rebbio – vuole non solo aprire quella porta e offrire un giaciglio più sicuro e confortevole ai senza fissa dimora, ma anche iniziare una collaborazione tra arte e accoglienza che sarebbe laboratorio di quella contaminazione culturale indispensabile quando si affronta il tema immigrazione.

Infatti se la richiesta al Comune è solo di aprire quella dannata porta e permettere al volontariato di operare in un contesto dignitoso evitando a una delle città più ricche del pianeta la vergogna di bivacchi in strada manifesto dell’indifferenza violenta del centrodestra comasco, alla città e agli artisti viene chiesta partecipazione attiva per costruire insieme L’arte dell’accoglienza a San Francesco. [Gianpaolo Rosso, ecoinformazioni]

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