
Cgil/ Abbracciarsi (in pvc)/ L’Arci ringrazia
L’Arci di Como ringrazia la Cgil. Le stanze degli abbracci avrebbero dovuto esserci in tutti gli ospedali. Togliere a chiunque il diritto all’amore dei cari o metterlo in competizione con la probabilità di ucciderli è stata una delle cose più orribili di questi tempi. Grazie Spi, grazie Cgil per un’azione di civismo attivo e di civiltà. Chi sottolinea che l’abbraccio vero è altra cosa dice un’inutile ovvietà. Come sappiamo che i cellulari e skype hanno in tanti casi offerto l’unica via di contatto tra le persone gravissime e i loro cari, così anche le stanze degli abbracci sono un contributo affettuoso, importante e necessario in un momento terribile. Certamente salvano vite di malati che si sarebbero lasciati morire senza. Non capirlo e osservare che i contatti mediati sono meno profondi di quelli reali non ha senso. Meglio poco che nulla. E, spesso, il poco può salvare tanti/e da una profondissima infelicità. Mortale. [Gianpaolo Rosso, presidente Arci Como]
Abbracciarsi: un’azione diventata rischiosa in questo periodo, portatrice potenziale di contagio. Con un gesto insieme provocatorio e umano, il Sindacato dei pensionati lombardo ha acquistato le Stanze degli abbracci, che verranno allestite nelle Rsa di Como e provincia, in cui gli ospiti delle strutture – prima demonizzati, poi spesso dimenticati nel caos sanitario – potranno incontrare i propri familiari in tutta sicurezza, separati da teli e pareti di pvc.
«È stata inaugurata questo pomeriggio alla Fondazione Ca’ D’Industria in via Varesina la Stanza degli abbracci.
Si tratta di una struttura gonfiabile, facilmente collocabile sia dentro sia fuori dagli edifici, all’interno della quale, in totale sicurezza, separati da una parete in Pvc, i familiari potranno incontrare e abbracciare i propri cari.
Le stanze degli abbracci, che il Sindacato dei pensionati (Spi) lombardo ha acquistato, sono una per ogni comprensorio territoriale (le 12 province più la Valcamonica e il Ticino Olona).
«Il nostro è un tentativo di “forzare la mano” – commenta il segretario generale dello Spi Cgil Lombardia Valerio Zanolla – affinché sia messo al centro il tema degli anziani ormai da troppo tempo isolati nelle case di riposo. Da più di un anno, infatti, non possono incontrare o vedere in presenza i propri cari. La soluzione, ne siamo consapevoli, è il vaccino: infatti è fondamentale sia somministrato a tutti gli ospiti e gli operatori delle Rsa. Però, un abbraccio, seppur col limite della plastica, è un fatto eccezionale. La reazione delle persone, infatti, è commovente».
La struttura consentirà ai famigliari d’avvicinare in tutta sicurezza gli ospiti. «Con questa operazione – conclude Zanolla – si dimostra come il sindacato sia in prima linea nell’affrontare i problemi e a trovare soluzioni». Presenti il presidente della Fondazione Gianmarco Beccalli, il direttore generale Marisa Bianchi e l’animatrice Elena Scalcinati.
Oltre a Valerio Zanolla, per lo Spi Cgil erano presenti il segretario provinciale Marinella Magnoni, la segretaria della Lega di Rebbio Anna Galimberti e i componenti della segreteria Carlo Rossini e Marina Pedraglio. Il presidente Beccalli ha ringraziato lo Spi Cgil Lombardia per la struttura donata». [Cgil Como]