Diretta/ La pandemia non ferma la cittadinanza attiva- rapporto Labsus 2020

«Quando all’inizio del 2020 l’intero mondo è stato travolto dal Covid19 c’era un forte timore che le esperienze di cittadinanza attiva potessero subire un arresto», scrive Fabio Giglioni, membro del consiglio direttivo di Labsus e docente di Diritto amministrativo all’Università Sapienza di Roma. «Il fatto che il contrasto alla pandemia è fondato principalmente sull’isolamento, sulla separazione e sulla lontananza restituiva come centrali concetti e comportamenti che sono l’opposto di quelli su cui si basa l’Amministrazione condivisa». E aggiunge: «Questo Rapporto prova che le preoccupazioni – sebbene legittime – sono state eccessive: a dimostrarlo sono le testimonianze, l’elencazione e la presentazione di alcuni patti stipulati nel 2020. L’Amministrazione condivisa è stata considerata un’opzione praticabile anche durante la pandemia».

Labsus è un’associazione molto seria che promuove la cittadinanza attiva ed in particolare i cosiddetti “patti di collaborazione” con le amministrazioni locali, che ormai hanno ottenuto un riconoscimento ufficiale con una sentenza della Corte Costituzionale dello scorso luglio.

Il rapporto 2020 è particolarmente significativo perchè ci dimostra che neppure la pandemia riesce a fermare i processi di attivismo civico e di partecipazione.

Anche per chi non apprezza l’enfasi sull’ambiguo concetto di sussidiarietà (più volte usato a sproposito – da Formigoni in poi – per smantellare il sistema pubblico, in sanità e non solo) l’esperienza dei patti di collaborazione rappresenta un modello molto interessante, che consente alle comunità locali di esercitare forme di autogoverno slegate dalle logiche di mercato. [M.P.]

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