ecoinformazioni mensile/ maggio 2021/ Povertà

In questo numero del mensile, ecoinformazioni riflette sul peso e le responsabilità di chi informa nel riverberare di dibattiti e discussioni intorno varie tematiche (dal conflitto in Palestina alle migrazioni mediterranee, passando per diritti civili e umani, ambiente e pandemia in corso); tutte ugualmente importanti ma spesso falsate e distorte, sacrificando la veridicità dei fatti in favore di ricerca famelica di sensazionalismo e irresponsabile ignoranza.

In vicinanza della Festa della Repubblica, il 2 giugno, penso a quelle parole che sanciscono pari dignità sociale per tutte le persone e che stabiliscono il compito di rimuovere gli ostacoli che vi si oppongono (art. 3 della Costituzione).
Penso alle parrocchie (e meno male che ci sono): quanti pacchi alimentari vengono distribuiti periodicamente alle famiglie in città? Quanti gli interventi economici relativi al pagamento di bollette (luce, acqua, gas, affitti…)? Sempre in aumento.
Penso alle molte associazioni laiche impegnate per i diritti di tutti. Sindacati e patronati impegnati per il lavoro, di fronte alla pandemia che purtroppo ha ridotto i diritti e aumentato le disuguaglianze.
Penso alla povertà provocata dalla mancanza della scuola aperta; la scuola a casa ha favorito povertà educative, differenze, abbandoni scolastici, meno istruzione per le persone che provengono da altri paesi… se non si conosce bene la nostra lingua si è già tagliati fuori.
Alla povertà dei giovani e di tanti ragazzi e ragazze sul piano sociale, senza riferimenti sociali e aggregativi.
Penso alle sofferenze degli anziani, lasciati più soli, senza poter vedere i propri familiari nelle RSA o chiusi nei loro appartamenti.
Penso alle famiglie con congiunti fragili o diversamente abili, che necessitano di un accompagnamento, senza rinvii.
Penso al carcere, dove la pandemia ha bloccato tante attività interne, ha condizionato le visite dei parenti e bloccato il volontariato..
Penso alle persone che devono dormire ancora sotto i portici della nostra città… quelle che dopo aver ricevuto la colazione vagano per la città, aspettando il sacchetto del pranzo e della cena; povertà è anche non aver riferimenti sociali, incontri, dialogo…
Quindi occorre davvero scegliere: scegliere diritti sociali e civili, la piena uguaglianza, la possibilità di accedere ai beni comuni. Scegliere un’economia, un mercato che produca e condivida la ricchezza per tutti.
Don Milani diceva che non c’è nulla che sia più ingiusto di far parti uguali tra disuguali.. Mi chiedo e rifletto: quanto si parla nella nostra città, sui quotidiani, tra la gente, di queste problematiche?
È tempo di scelte, che toccano anche alla politica della nostra città. Quale Como vogliamo?
[Luigi Nessi, ecoinformazioni]

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