Como senza frontiere

Migranti/ Lettera aperta alla città di Como

Nascoste alla nostra città, poco visibili, anche perché il non vedere è tante volte comodo, ci sono persone che, dopo aver attraversato il Mediterraneo, sono giunte in Italia, e vengono poi smistate, da Lampedusa o da altri luoghi di approdo, fino ai confini settentrionali del Paese. Sono arrivate anche nel territorio Comasco, nell’hub costituito dalle Istituzioni nei capannoni  della Croce Rossa a Lipomo. Lì si fermano alcuni giorni, poi vengono inviate in altre località e altri centri.

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Un centinaio per cancellare il cancello

Nonostante il caldo di fine giugno ed il sole di metà pomeriggio, oltre cento persone tra cittadini e cittadine, associazioni e partiti si sono radunati domenica 25 giugno sotto il portico della chiesa di san Francesco, a Como, rispondendo all’appello di Como senza frontiere contro le misure di architettura ostile approvate in bilancio dalla giunta Rapinese. Presenti, tra gli e le altre, Barbara Minghetti e rappresentanze di Arci Como, Como accoglie, Supporto attivo, Verdi e Sinistra italiana, Rifondazione comunista, Giovani comunisti, Svolta civica, Unione popolare, Anpi e diversi rappresentanti parrocchiali locali.  Guarda i video.

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Gli skinheads entrano ordinatamente

Sulla scandalosa sentenza di assoluzione in appello degli esponenti di Veneto Fronte Skinheads, pubblichiamo l’analisi di Giuseppe Battarino, già magistrato e attualmente presidente del Comitato comasco per il centenario di Giacomo Matteotti, autore anche di un approfondito articolo sulla sentenza, inserito nella rivista Questione Giustizia, pubblicazione on line promossa da Magistratura Democratica.

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25 giugno/ Manifestazione Cancellate il cancello

«Como senza frontiere lancia un appello per la manifestazione domenica 25 giugno 2023 alle 15,30 all’ex chiesa di San Francesco a Como: in risposta all’assoluzione in appello di Veneto Fronte Skinheads, contro le politiche locali che opprimono le persone migranti e in povertà, contro le politiche della Fortezza Europa che moltiplicano le stragi e le violenze sulle rotte di mare e di terra.

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ecoinformazioni on air/ Assalire Csf non è violenza

Il servizio di Gianpaolo Rosso nell’edizione delle 7,15 del 26 maggio di Metroregione di Radio popolare. Le motivazioni dell’inverosimile assoluzione dei tredici esponenti del Veneto Fronte skin heads, che nel 2017 fecero irruzione in una riunione di Como senza frontiere circondando gli attivisti e costringendoli a subire un farneticante proclama fascio-razzista, sono più sorprendenti della stessa decisione dei giudici di assolvere gli imputati perché “il fatto non sussiste”.

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Csf/ Denuncia

«La rete Como senza frontiere riunita in assemblea ha riconosciuto doveroso rompere il silenzio sull’inaccettabile situazione venutasi a creare per le persone senza dimora, migranti e native, nella città di Como a seguito dell’interruzione delle misure relative al Piano Freddo.

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15 aprile/ Appello per la Marcia di Como senza frontiere

Sabato 15 marzo a partire dalle ore 10.30 in piazza della Pace (già conosciuta come piazza Vittoria) si tiene la Marcia per i nuovi desaparecidos per proporre una diversa percezione delle migrazioni, per affermare che l’umanità nei confronti di tutte e tutti è ancora possibile e, anzi, indispensabile.

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Braga/ Pd: giudizio incomprensibile, solidarietà a Csf

Chiara Braga, capogruppo del Pd alla Camera, ebbe un ruolo importante per rendere unitaria la manifestazione all’indomani dell’attacco squadrista a Csf. Afferma oggi la solidarietà alla Rete e ribadisce il dovere di tutte le forze democratiche di condannare e respingere ogni tentativo di violenza e intimidazione politica.

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Como senza frontiere/ Marcia per fermare la strage

[Il volantino distribuito durante la Marcia]

In accordo con l’appello delle realtà impegnate nel salvataggio delle vite migranti in terra e mare, Como senza frontiere ha voluto unire il 4 marzo pomeriggio in Piazza della Pace (nota come Piazza Vittoria) anche la voce della città alle «molte voci» che «è necessario si alzino», per ricordare le vittime della strage di Cutro e per chiedere le dimissioni dei ministri coinvolti nell’inammissibile omissione di soccorso.

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In memoria dei morti di migrazione

Il 27 febbraio 2017 Youssouf Diakite moriva folgorato alla stazione di Balerna, durante un disperato tentativo di raggiungere il Nord Europa. Come ogni anno da quel giorno, tra domenica 26 e lunedì 27 febbraio Como senza frontiere e molte altre realtà sia italiane che ticinesi hanno ricordato la sua tragedia, quella di Mohammed Kouji, anche lui morto sulla rotta italo-elvetica nel 2018, e tutte le vittime della fortezza Europa.

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