
29 maggio – 27 giugno/ Tra nivul e sogn 2021
Giunge all’undicesima edizione la rassegna teatrale Tra nivul e sogn organizzata da Associazione Artistica Orizzonti Inclinati, dedicata quest’anno all’amore con il titolo Amor che move il sole e l’altre stelle.
Ed è sempre con Poesia che vogliamo dare forza a questo progetto, farlo crescere, coinvolgendo soprattutto i giovani in un lavoro di espressione, soprattutto di produzione ed esecuzione, dando la possibilità di esprimere la loro creatività in un mondo troppo compresso e arrogante, violento; per far conoscere volti, pensieri, azioni di persone che hanno lasciato segni d’arte segnando il solco di una memoria che rimane oltre il tempo.
La rassegna inizia sabato 29 maggio alle 19,45 con Amor e cor gentil sono una cosa, presso la Sala Musa dell’Istituto Giosuè Carducci in Viale Cavallotti 7. Stefania Butti (soprano), Fabio Bianchi (pianoforte) e Miri Ronchetti (attrice) parleranno solo d’amore, con un piccolo biglietto di ingresso di 10€. Si continua il 7 giugno alle 18,30 con la lettura del copione teatrale di Il gatto e la gabbianella, presso il parco di Villa Olmo, con Miriana Ronchetti e Corrado Bega. Il 14 giugno alle 18,30, sempre presso il parco di Villa Olmo, Buio e luce, con le poesie scritte da Ilaria Leone lette da Miriana Ronchetti e dagli allievi del corso di teatro arte.
La rassegna si chiude domenica 27 giugno alle 18 con Il grande volo, una drammaturgia originale di Miriana Ronchetti, adattamento da Gli uccelli di Aristofane, presso la Sala Musa Istituto Giosuè Carducci, un saggio teatrale con gli allievi del corso di recitazione: Dustin Battistini, Francilene Pessoa, Marco Wenk, Manuela Luvrano, Mariangela Riva, Michele D’Argenio, Noor Colombo, Paola Ferrari, Samantha Ongetta. Le scenografie sono di Pietro Introzzi, con la regia di Miriana Ronchetti e l’aiuto regia Manuela Luvrano.
Ispirata al testo bellissimo di Aristofane che è eternamente attuale come i sogni degli uomini. Non erano tempi sereni quelli in cui visse Aristofane che, ateniese, era destinato ad assistere alla sconfitta della propria città. In queste drammatiche circostanze Aristofane non scelse, come avrebbe potuto, di distrarre il pubblico mettendo in scena opere che non avessero alcuna attinenza con la situazione storica; al contrario, parlò della guerra e prese decisamente posizione contro perché in tutte le sue opere un concetto viene più volte trattato, tramite le riflessioni dei personaggi. La convinzione che la guerra, la disonestà nell’amministrazione di una città, l’inconcludenza degli uomini fossero un male per l’umanità, non solo per la propria città ma per il mondo intero, è qualcosa che noi vorremmo portare come uno stendardo alto e gridare al cielo che soltanto la pace potrà garantire al popolo, cioè alla gente normale, all’attore e allo spettatore, benessere e serenità.
Soggetto: un piccolo gruppo di umani abitanti nella stessa città divenuta oramai inabitabile, si incontrano insoddisfatti e senza più meta né obiettivi. Decidono così di andare a vivere nel cielo, chiedendo prima il permesso al popolo degli uccelli. Questi, prima di acconsentire, vogliono assicurarsi che gli umani si comporteranno bene.
Collaborano alla realizzazione della rassegnaCorrado Bega, Fabio Bianchi, Stefania Butti, Miry Ronchetti, Gigliola Foglia, Allievi del Corso di teatro arte
Ideazione scenica, Pietro Introzzi
Grafica, Laura Catelli Siti web, Ilaria Leone
Assistente alla regia, Manuela Luvrano
Ideazione, testi, regia, Miriana Ronchetti
Con il Patrocinio di:
Comune di Como, Assessorato alla Cultura
Università Degli Studi Dell’Insubria
In collaborazione con Associazione Giosuè Carducci Como
Club Amici Salvatore Quasimodo Como
Parco Letterario Salvatore Quasimodo Roccalumera
Casa Natale Salvatore Quasimodo Modica
http://www.teatroarte.it
http://www.copionimiriana.it
http://www.clubamiciquasimodocomo.it
[Associazione artistica Orizzonti Inclinati]