18 settembre/ L’isola che c’è 2021/ Il Comune senso della Pace

Costruire una cultura di Pace significa lavorare giorno per giorno, con ampi orizzonti e in tutti gli ambiti. Rendere operante la cultura di pace significa intervenire con “buone pratiche”, in modo da riuscire a “riorientare” nel suo complesso la percezione della vita quotidiana. In questo lavoro di lunga prospettiva, il rapporto tra il movimento pacifista e nonviolento, il mondo dell’associazionismo e le istituzioni locali risulta fondamentale, proprio per riuscire a collegare i diversi livelli dell’operare politico.

È un’intuizione che il Coordinamento comasco per la Pace porta avanti da molti anni (dalla sua fondazione negli anni Novanta) e che anche le varie realtà che danno vita ogni anno al Mese della Pace cercano di valorizzare, tanto che nel 2020 e nel 2021 proprio in occasione delle iniziative della Marcia della Pace alcune amministrazioni comunali del territorio hanno sottoscritto un documento di impegni a questo proposito. L’insorgere della pandemia proprio all’inizio del 2020 ha frustrato molte di queste intenzioni, impedendo le manifestazioni pubbliche (la stessa Marcia della Pace 2021, come si ricorderà, non si è potuta tenere, sostituita da una riunione “simbolica” a Muggiò, in piazza d’Armi), ma non ha annullato le esigenze che stanno alla base di questo percorso.

Per questo, in occasione dell’edizione 2021 della fiera L’isola che c’è, si è voluto proporre un incontro pubblico, sabato 18 settembre alle ore 14.30, per sottolineare l’importanza di questo impegno e sollecitare l’attenzione di tutte le realtà del territorio. È infatti necessario uno scatto di creatività di di continuità di azione per sostenere l’impegno per la Pace, intesa come come affermazione dei Diritti e della Giustizia e non semplicemente come assenza di combattimenti. Il Comune senso della Pace , come si è voluto intitolare l’incontro, sta tutto qui, nella diffusione di conoscenze e comportamenti che permettano l’affermazione di valori in grado di superare i retaggi di morte e di violenza, di oppressione e negazione dei diritti di cui la società, nonostante tutte le parole, ancora si nutre. Il ruolo delle amministrazioni civiche è, in questo, centrale anche solo per rimettere al centro l’articolo 11 della Costituzione repubblicana («L’Italia ripudia la guerra» …), continuamente tradito dalle sempre più esorbitanti spese militari e dall’indifferenza del governo verso il trattato per la proibizione delle armi nucleari, pure promosso dalle Nazioni Unite.

Alle amministrazioni, alle associazioni, alla cittadinanza si chiede di mettere in campo buone pratiche (anche piccole iniziative, anche piccoli gesti simbolici) perché non sia più possibile ignorare che questa è la direzione da prendere, che altre condurranno inevitabilmente al disastro. Nell’incontro di sabato 18 (con la partecipazione di Roberto Caspani, presidente del Coordinamento comasco per la Pace, di Valentina Orsucci, assessora del Comune di Senna Comasco, di Abramo Francescato, del gruppo organizzativo del Mese della Pace), si proporranno valori ideali e concrete ipotesi di azione, su cui lavorare nel periodo che ci separa dal prossimo Mese della Pace 2022. [Fabio Cani, ecoinformazioni]

Di seguito il testo dell’impegno sottoscritto da alcune amministrazioni comunali a Muggio, il 17 gennaio 2021, a conferma di quanto già concordato nel gennaio 2020:

«Noi, Sindaci e amministratori che avevano aderito e partecipato il 19 gennaio 2020 alla Marcia della Pace organizzata dalle realtà promotrici del Mese della Pace di Como e provincia, e che in tale occasione avevano sottoscritto il documento di impegni in favore della Pace, del disarmo nucleare e della lotta al cambiamento climatico allegato a questo atto, siamo riuniti oggi in Piazza d’Armi a Como per rinnovare ufficialmente tali impegni.

La pandemia in corso, che ha travolto ogni aspetto della vita dell’intera cittadinanza e ha costretto le nostre amministrazioni a fronteggiare emergenze sanitarie, sociali, ed economiche di ogni genere affinché nessuna persona venisse lasciata indietro, ha mostrato con assoluta chiarezza che sono oggi necessarie riforme strutturali non più derogabili.
È il momento di operare per l’accesso ai servizi sanitari di base per tutta la popolazione mondiale e per la massima diffusione della vaccinazione contro il Covid , che assuma come punti cardini la gratuità e l’universalità, con criteri di priorità condivisi. Questo non prendendo in considerazione solo l’Italia, l’Europa, ma il mondo intero, evitando la marginalità farmacologica e considerando che il solo obiettivo dello sfruttamento commerciale non è accettabile nel campo della medicina.
È il momento di imprimere al sistema economico e alla globalizzazione una rotta comune, una rotta umana, come esposto dal Pontefice nel messaggio per la 54esima Giornata mondiale per la Pace.
È il momento di dare la massima priorità alla tutela dell’ambiente, pena il moltiplicarsi delle epidemie e delle catastrofi naturali, la sofferenza dei popoli presenti e futuri, soprattutto quelli già impoveriti, e l’annientamento della vita su questo pianeta.
È il momento di fermare la folle crescita delle spese militari, per destinare le esorbitanti risorse che la alimentano a quei settori che più tutelano gli interessi di una comunità umana: sanità e istruzione in primis.
È il momento di rinunciare al possesso criminale di quegli arsenali, anche atomici, che difendono il privilegio colpevole e il predomino di una piccola parte del mondo sulla stragrande maggioranza dell’umanità, per rifondare i rapporti internazionali sulla Pace, la fraternità e l’uguaglianza fra i popoli. A questo proposito non possiamo che salutare con favore l’entrata in vigore, proprio nella prossima settimana, del Trattato per l’abolizione delle armi nucleari.
È il momento di affermare la “cultura della cura”, in alternativa alla “cultura dell’indifferenza, dello scarto e dello scontro, oggi spesso prevalente.”.

Assorbiti dal tentativo di dare risposte all’altezza dei bisogni e della realtà contingente, non abbiamo però perso la consapevolezza dell’importanza degli impegni presi, che ora ci apprestiamo a rinnovare, determinati a portarli a termine non appena le incombenze presenti lo consentiranno.

Ci impegniamo di fronte ai delegati delle realtà promotrici della manifestazione provinciale “Meno armi e più ospedali” e a tutti i nostri concittadini:

  • a promuovere la cultura della salute e della prevenzione sul territorio, a vigilare perché la campagna vaccinale sia adeguatamente promossa e garantisca tempestività, eguaglianza e gratuità dentro criteri ben definiti e condivisi, con un’attenzione alle dinamiche globali e a far si che “la priorità debba essere di vaccinare certe persone in tutti i Paesi piuttosto che tutte le persone in certi Paesi” (direttore OMS)
  • a fare quanto è in nostro potere affinché nei nostri Comuni sia dichiarato lo stato di Emergenza climatica, come è avvenuto in svariate località nel mondo, riconoscendo le responsabilità storiche dei cambiamenti climatici in corso;
  • a fare quanto è in nostro potere per contenere l’aumento della temperatura globale entro 1,5°C e fissare un obiettivo di azzeramento delle emissioni nette di gas climalteranti entro il 2030, ritenendo l’obiettivo di zero emissioni nel 2050 insufficiente e incoerente con lo stato di emergenza climatica;
    -a dare la massima priorità al contrasto al cambiamento climatico nell’agenda dell’Amministrazione comunale;
  • a promuovere, in collaborazione con le realtà che si battono per la Pace sul nostro territorio, un evento di informazione sul tema del Disarmo nucleare rivolto alla Cittadinanza dei nostri Comuni;
  • a collaborare con la cittadinanza attiva organizzata del nostro territorio al fine di promuovere il Disarmo nucleare e i valori della Pace, della Solidarietà e della Fratellanza tra i popoli.»

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