
Insieme per dire basta agli arsenali nucleari
Sabato 11 dicembre nella sala Ottagono di Fino Mornasco si è tenuto un convegno per dire no alle armi nucleari, promosso da diverse realtà associative (Coordinamento comasco per la Pace, Pax Christi, Abbasso la Guerra, Wilpf, Mese della Pace) e da molti comuni del territorio. Gli interventi dei relatori hanno sottolineato la logica di questa posizione da un punto di vista umanitario, scientifico e giuridico.
Il corposo convegno di sabato 11 dicembre tenutosi presso la sala Ottagono del comune di Fino Mornasco ha avuto come tema il disarmo nucleare e una vera possibilità di pace condivisa chiedendo all’Italia di aderire al Trattato di Proibizione delle Armi Nucleari (Tpan) entrato in vigore a gennaio 2021. A moderare l’incontro Fabio Cani, che ha posto l’accento sull’importanza dell’occasione in vista del Mese della Pace 2022 e introdotto gli ospiti.
I saluti iniziali dell’assessore del comune di Fino Mornasco, Niccolò Introzzi, che ha ospitato l’evento, hanno lasciato spazio all’intervento da remoto prima di Luigi Mosca e poi di Patrizia Sterpetti, che hanno provato a raccontare le ragioni per cui questa scelta appare saggia. Luigi Mosca, collegato da Parigi e parte del centro Abolition des armes nucléaires-Maison de Vigilance, in una ricca presentazione ha spiegato tutte le ragioni per cui gli armamenti atomici siano una follia. Ha analizzato il problema del nucleare nei suoi multiformi aspetti tecnici, sociali e politici, evidenziando il pericolo di una nuova guerra fredda (tra Usa-Russia e Cina) e la possibilità che una guerra nucleare – calda – possa essere scatenata per errore con conseguenze cataclismatiche per il clima e per l’ambiente.
Patrizia Sterpetti, rappresentante dell’associazione Wipf Italia ha invece posto l’attenzione sulla intersezione tra giustizia climatica, sicurezza e salute che questo tema fa emergere. Ha citato l’esistenza di complessi militari industriali energetici, il nesso tra nucleare civile e nucleare militare ed infine il trattamento problematico delle scorie radioattive.
A rappresentare i Comuni ha parlato Valentina Orsucci, del comune di Senna Comasco, che leggendo una lettera dell’assessore Gianceleste Pedroni del comune di Besozzo ha riconfermato la partecipazione di questa rete istituzionale ad attività di promozione della pace, contro le armi nucleari e contro la guerra.
Gianna Badoni, del Consiglio nazionale Pax Christi Italia ha sottolineato l’importanza dell’azione delle associazioni cattoliche che nel segno del messaggio di papa Francesco contenuto nelle encicliche Laudato sì e Fratelli Tutti possono farsi promotrici di una vera Pace anche di fronte alle istituzioni.
Nel finale Elio Pagani, del Centro di documentazione Abbasso la Guerra, ha spiegato l’ambiguità giuridica di alcuni punti del Trattato di non-proliferazione delle armi nucleari, che sembrano vietare lo scambio di arsenali tra paesi non-nucleari e paesi nucleari ma di fatto lasciamo ampia discrezionalità. Ha illustrato inoltre la pericolosità dei vettori aerei F35, la loro tecnologia che permette di raggiungere ampie distanze e la distruttività delle bombe B61-12. A completamento dell’incontro sono intervenuti anche Roberto Caspani, presidente del Coordinamento Comasco per la Pace, che ha ringraziato per gli interventi e Claudio Fontana per indicare che la lotta contro la pena di morte è parte del discorso.
L’incontro, sicuramente importante da un punto di vista informativo su un tema forse troppo poco trattato, ha provato a offrire degli spunti sulla posizione di tutte le realtà coinvolte che vorrebbe che lo stato italiano intraprendesse la strada verso un vero disarmo sul proprio territorio ma anche dei propri partner, per scongiurare guerre e possibili catastrofi umanitarie. [Daniele Molteni, ecoinformazioni]
Già on line le foto di Daniele Molteni, di Claudio Fontana e di Gianpaolo Rosso.
I video di tutti gli interventi.