Arci con Fff/ Como: il programma

Anche Arci aderisce alle iniziative per lo sciopero globale per il clima del 25 e 26 marzo; venerdì 25 sarà a Como insieme a Fridays for future e altre realtà del territorio per una manifestazione in corteo, portando insieme a tante e tanti quegli ideali ideali di parità, esigenze di riforme politiche, giustizia sociale e lavorativa, pace e solidarietà senza cui non può esistere una futuro per la vita umana e di molte altre specie nell’ambiente terrestre.

Il ritrovo è alle 9 a Como nell’area parcheggio Ippocastano (viale Aldo Moro 44/46). Sarà un primo momento per riunirsi e ascoltare gli interventi delle realtà che aderiscono allo sciopero. La partenza del corteo è prevista per le 10: esso attraverserà la città con diverse tappe – ai licei Volta e Ciceri, davanti al palazzo del comune e in piazza Cavour – per terminare davanti al Tempio Voltiano, dove infine ci sarà un momento di dibattito e riflessione sulle tematiche globali e locali al centro delle rivendicazioni dello sciopero.

«”Scendere in piazza” è un’espressione meravigliosa: racchiude in sé il concetto di moto da un luogo alto (privato, personale, delimitato) ad un ambiente basso, aperto, senza limiti, egualitario, in cui ritrovarsi senza distinzione alcuna per unirsi – con le braccia e con il pensiero – dietro una rivendicazione comune. Nel caso dei prossimi due giorni, 25 e 26 marzo, non solo di classe, politica o sociale, ma soprattutto umana: senza giustizia sociale, senza riforme urgenti del sistema produttivo mondiale, senza pace, come si può pensare di costruire il futuro sul nostro pianeta? La cura per la tutela dell’ambiente, da quando (purtroppo o per fortuna) esiste l’homo sapiens, è strettamente unita alla salute umana a tutto tondo: non c’è vita senza una Terra sana, ma non si può sanare un pianeta che si è provveduto a distruggere lentamente se non si cambia radicalmente modo di starci. Non esiste un ambiente ‘umanificato’ sano se gli stessi esseri umani si avvelenano, si distruggono a vicenda con armi sempre più tremende, si scarnificano con disperazione in un sistema economico disastrato e profondamente ingiusto, trascinando con sé qualsiasi altra forma vivente con un’arroganza di sottofondo veramente assordante.
Nessuna e nessuno di noi ha chiesto di nascere: eppure esistiamo, involontariamente. E visto che esistiamo, perché non esistere nel migliore dei mondi possibili? Da qualche tempo questa possibilità è sbiadita come un sogno nelle prime luci della mattina, usurata da troppa ingorda avidità. Eppure, se tutte e tutti compiamo quel modo discendente dall’alto delle nostre vite verso un orizzonte comune – la piazza – è perché ci siamo aggrappati a quel sogno, consce e consci che possiamo ancora lavorare per renderlo reale e bellissimo. Possiamo lavorare nelle piazze, per le strade, nelle nostre case per sensibilizzare e dibattere; è però altrettanto urgente lavorare sulle macrostrutture costruite nel corso degli anni per imporre una spinta diversa, chiedendo riforme, cambiamento del sistema produttivo, accoglienza indiscriminata, cessazione dei conflitti e del sistema economico che ad oggi trae profitto dalle guerre, cambiamento radicale e agile dei sistemi di produzione, pari diritti per gli esseri umani. Queste sono le energie di cui abbiamo bisogno per tutelare l’ambiente in cui involontariamente siamo stati inserite ed inseriti, ma che volontariamente oggi scegliamo di cambiare». [Sara Sostini, ecoinformazioni]

«Venerdì 25 marzo torniamo a manifestare nelle strade di Como in occasione dello sciopero globale per il Clima. Torniamo nelle piazze per opporci alla realizzazione della terza linea di incenerimento fanghi che Acsm-Agam vuole realizzare sui nostri territori e perché sosteniamo un’economia circolare dei fanghi di depurazione. Torniamo nelle piazze anche per chiedere a gran voce una mobilità sostenibile nei fatti basata sui trasporti pubblici e che abbandoni ogni progetto di opera inutile sui nostri territori come la Canturina bis. Una mobilità che va urgentemente ripensata e che in futuro dovrà essere sempre più improntata sui mezzi collettivi e non sull’auto privata. Scendiamo in piazza anche contro la guerra, condannando non solo quella che si sta consumando ora in Ucraina ma ogni tipo di conflitto e oppressione. Una guerra sostenuta per altro dallo stato italiano che ha di recente aumentato le spese militari. Scendiamo in piazza contro ogni forma di greenwashing, che partiti politici e aziende adottano per giustificare scelte nefaste per l’ambiente con una pennellata di verde. […]
Non possiamo rimanere indifferenti davanti a quello che sta succedendo in Ucraina e in molti altri Paesi, come Etiopia, Yemen, Sael, Nigeria, Afghanistan, Libano, Sudan, Haiti, Colombia e Myanmar. Venerdì scenderemo in piazza anche per dire NO a tutti gli episodi di annientamento dei paesi del Sud del mondo, che hanno distrutto la terra e i suoi occupanti delle regioni più povere. Il corteo di venerdì 25 marzo è anche contro la guerra: condanniamo ogni forma di discriminazione, violenza e oppressione in ogni sua forma! La sostenibilità ambientale non può essere separata da quella economica e sociale: chiediamo un mondo libero dal capitalismo, dal consumismo, dal patriarcato, dal razzismo, dal fascismo, dall’abilismo, dallo specismo e dalla guerra».
[dai comunicati di Fridays for future Como del 21 e 22 marzo]

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: